Chapter 39 - Darren...

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Un giorno qualcuno entrerà nella tua vita e ti farà capire perché non ha mai funzionato con nessun'altro
-Bell Hooks

Cinque giorni dopo mi trovavo in quell'ospedale, di un bianco paradiso, ma di un paradiso noioso e inquietante. Sempre quello, se dovessi scegliere dove morire, sicuramente non sarebbe qui.
Sono distrutta, Evelyn sta dormendo sulle mie gambe ed io provo a prendere sonno sulla spalla di Jodie, Harry di fronte a me, mi guarda, anche lui stremato e triste.

Kathleen's Flashback

Il giorno più bello a Brighton era di una mattinata ventilata, ci svegliammo presto e andammo a fare una passeggiata sul porto. Il mare era limpido, ma turbolento, mi diede tranquillità. Lo scrosciare delle onde sul pontile, gli uccellini cinguettare, il calore della sabbia sui piedi, i bambini giocare.
Presi Città di Carta, di John Green e cominciai a sfogliare le pagine, finché un Harry riccioluto si fece spazio tra la mia asciugamano e quella di Evelyn, attirando la mia attenzione sui suoi tatuaggi. Mi piacevano tanto gli uccellini sul suo petto
《Quando hai fatto questo tatuaggio?》
gli chiedo accarezzandogli il petto e mordicchiandomi il labbro
《L'estate scorsa, ti piace?》
annuii e sorrisi, lui ricambiò, quel sorriso, quelle fossette, il suo profumo, mi guardava negli occhi e lo baciai, il bacio non duro a lungo, perché ci alzammo ed andammo ad unirci agli altri per giocare a beachvolley.
So che non è un'esperienza stupenda, ma è diversa dalle altre, io amo il mare ed era da molto che non ci andavo, certamente l'Inghilterra non ha un clima stupendo e il mare qui non è dei migliori, ma è molto meglio che starsene chiusi in casa pensai.

Giocammo per mezz'ora, intanto il sole bruciava sempre di più allontanando le nuvole, il vento si fermò e ci tuffammo nel mare. È stato tutto così velocemente stupendo.

Il giorno dopo non fu altrettanto stupendo, andammo a fare un giro del centro e passammo davanti ad un enorme università, Luke continuò a parlarne ad Harry, lui ascoltava e alla fine andarono a visitarla. Io, Jodie, Evelyn, Susan e Sarah, Ian e Lou andammo a fare shopping, i nonni prima di varcare la soglia di casa mi diedero centodieci sterline, infatti comprai un sacco di vestiti e pure un paio di scarpe, delle Adidas.

Quando uscirono da quell'università, in cui si studia musica, teatro, recitazione, moda e stylist, che dagli obbiettivi di Harry è un luogo perfetto per continuare gli studi pensai, Harry era così felice
《L'anno prossimo verrò a studiare qui》
mi disse convinto, lo guardai negli occhi
《Harry...》
abbassò lo sguardo e la testa
《Ah...》
aveva capito, questo significherà essere distanti
《Io non voglio rovinare il tuo futuro, anch'io ho dei piani, però questo potrebbe significare perderci di vista》

《Non accadrà mai Kathleen》
il nostro sguardo era d'intesa, non avevo staccato gli occhi dai suoi neppure per un istante, si erano scuriti nell'arco di due minuti, erano verde scuro
《Saremo a due ore e mezza di distanza, ci vedremo una volta al mese, se siamo fortunati, ti rendi conto, io non so stare un giorno senza di te Harry》

Kathleen's POV

Mi ero addormentata nei miei pensieri, avevo dormito sei ore su quelle sedie sporche, ero ancora scombussolata nel ricordare quel momento con Harry, ed è vero, almeno una volta al giorno ci vediamo e quando non ci riusciamo ci sentiamo al telefono per un paio d'ore, a parlare ed io mi addormento con il suono della sua voce ancora in testa, è stupendo.

Torno alla realtà e realizzo che Harry non è più di fronte a me, ma c'è mio padre con dei caffè di Starbucks in mano e un cartone di cornetti al cioccolato, ora che ci penso sono a digiuno da due giorni, l'unica cosa che ho messo sotto ai denti sono stati due pacchetti di gomme da masticare e cinque bottigliette d'acqua minerale.

[...]

Krystal's POV

Darren, il mio Darren morì due mattine dopo di crisi cerebrale, qualcuno doveva avergli fatto qualcosa, non era stato un incidente fortuito.
Avevo smesso di piangere stanotte quando il medico mi aveva comunicato che era al capo linea, è stata una nottataccia. Ma altri stavano facendo calare lacrime sul proprio volto, Evelyn era sconvolta, a tredici anni aveva perso qualcuno che aveva tanto amato, mi fa soffrire tantissimo vederla in questo stato. Giuro che chiederò ad Alexander, voglio sapere il colpevole, ma non dirò nulla alle ragazze, non voglio vederle più sconvolte di così.

[...]

I funerali furono orrendi, pensai di potercela fare a non piangere, ma caddi in una valle di lacrime, il suo profumo di shampoo alle mandorle, il sangue sulle sue t-shirt, la sua dolcezza, il suo essere padre e di amare Kathleen e Jodie come se fossero sue figlie rimase impresso nella mia mente. La notte navigo nei nostri ricordi, da ragazzi e dopo il divorzio con Alexander, mi è sempre stato vicino, nel male e nel bene. Non dormo più da sola, non ci riesco, Evelyn viene sempre da me, è la mia copia di quando ero una bambina, i capelli ondulati e scuri, gli occhi verdi, ma i lineamenti del viso sono quelli di Darren e mi si spezza il cuore ogni volta che ricordo quando è nata, ero così ingenuamente innamorata di lui e della piccola Eve.

Kathleen's POV

Vorrei davvero fare qualcosa per lei, vorrei poterla salvare come sono in competenza di fare, ma non ci riesco.
Lei è sempre più distrutta ed ormai in casa regna l'oscurità, però spesso mio padre viene a trovarci, mia madre sembra più felice quando c'è lui e sembriamo quasi una famiglia, come non la siamo mai stata in questi anni.

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Hei sono tornata
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Buon Ferragosto

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