(R)eality / (L)iberty

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"La vita è come una bilancia:
Da una parte vi è la ragione,
dall'altra il cuore.
Sta a noi cercare di non perdere l'equilibrio"

-Ehy, va meglio?- chiese Alex guardandola in faccia sorridendole e asciugandole le lacrime.
Selena ancora stentava a crederci di quanta bontà avesse il ragazzo con lei. Ogni volta che lei lo trattava come uno straccio, lui eseguiva il suo lavoro senza fiatare, non si era mai arrabbiato o ribellato anche solo una volta. Sorrise.
E lei che aveva anche gridato contro suo padre per averlo ingaggiato.

5 ANNI PRIMA...

Ancora un giorno e sarebbe diventata maggiorenne.
Avrebbe fatto quel che più le piaceva, sarebbe andata sul balcone e avrebbe urlato a tutto il mondo che odiava chiunque, che oramai era grande e non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno. Avrebbe preso in giro tutte le coppie che trovava, dicendoli che l'amore faceva schifo, che era una cosa inesistente, priva di un senso logico.
I

n fondo, a che serviva se si possedeva una casa immensa e soldi a palate?
Veniva sempre trattata come una principessa dai suoi genitori, la viziavano a più non posso, ma erano sempre in giro per il lavoro e spesso Selena ne sentiva la mancanza, senza darlo a vedere.
-Sì, tranquilli. Ci vediamo appena tornate- diceva sorridendo falsamente. E lei ogni volta, puntualmente, ci sperava come una stupida che stessero via solo per qualche giorno e non per un mese o due come spesso accadeva.
Era circondata di domestici, camerieri e giardinieri, ma nessuno le teneva compagnia. Studiando, privatamente, a casa, non aveva amici o compagni con cui vedersi. Arrivata a quell'età, poi, si era accorta che vestiti e scarpe non bastavano più a soddisfare la sua vita. Voleva di più, voleva qualcosa, voleva qualcuno.
Questo qualcuno, non tardò ad arrivare...

...

-Tutto bene?- chiese il biondo non avendo ricevuto una risposta.
Selena rimosse quei ricordi e si concentrò su di lui, baciandolo altre due volte per accettarsi che quello non fosse solo un sogno.
-Sì, adesso sì.-
-Coraggio. Mettiamoci al lavoro- le disse raggiante.
-Ok- acconsentì Selena per cercare di capire dove Victor tenesse in ostaggio Justin.

~•~•~

Perché? Perché non avevi dato ascolto al sogno di sua sorella?
Saresti riuscita ad impedire, forse, il rapimento.
Saresti riuscita ad avere una storia normale con lui.
Saresti...
No. Era inutile tormentarsi.
Se proprio dovevi dare la colpa a qualcuno, era certamente a Selena. Dovevi capirlo dopo la sua prima occhiata che ti aveva rivolto vedendoti con Justin.
Dovevi parlarne con lui, dovevi mettere in guardia Alex, dovevi... spedirla giù dall'aereo.
Sì, sarebbe stato bello, magari senza paracadute.
Scuotesti la testa.
Non dovevi cedere alla rabbia e al rimorso, dovevi solo concentrarti a ritrovare Justin, a Selena ci avreste pensato poi... anzi, forse facevi meglio a non pensarla, ogni volta ti urtava il sistema nervoso con le sue frecciatine, commenti acidi e la sua mania di vendetta.
Ti ritrovasti a chiederti se quel giorno in cui eravate insieme a fare compere, non avessi bevuto qualcosa di strano, per definirla anche solo simpatica.
Guardasti ovunque, per trovare un indizio o qualsiasi altra cosa.
Nella valigia c'erano solo vestiti, cose per il bagno, libri e... Aspetta, libri?
Ti venne da ridere all'istante.
Quando mai Justin Bieber si mette a leggere? Erano più le ore che stava a guardarsi allo specchio per aggiustare il ciuffo che a sfogliare le pagine di un libro!
“Sarai strano forte...” pensasti teneramente.
-Dunque, in valigia nulla. Nell'armadio...-
Anche lì e nei cassetti non vi era niente.
-Non troverò mai qualcosa di utile...-
Stavi per rassegnarti, quando, da lontano, ai piedi del letto, scorgesti un pezzo di stoffa. Dopo averlo preso lo osservasti attentamente, sembrava una bandana maschile da mettere al collo, era nera e con su un logo. Purtroppo non si vedeva granché, ma non per quello ti abbattesti.
Sapevi a chi chiedere

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