Capitolo 10

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Fuori dal bar ci aspetta, parcheggiata di fronte a noi, la solita BMW nera. Salutiamo Simon, l'autista, ed entriamo.

"Mark dovrebbe chiamarci tra poco per darci le informazioni sul prossimo uomo."
Dice Roxy, mentre annuisco e prendo la valigia con le armi dal bagagliaio dietro di me.
Proprio in quel momento il telefono della macchina squilla, e Simon fa partire la chiamata.

"Buona sera, ragazzi. Tutto a posto?" La voce baritonale di Mark rimbomba nell'auto.
"Si, tutto ok, capo. Allora, il nostro bersaglio?" Chiedo io, senza tanti giri di parole. Ho bisogno di scaricare un po' di rabbia, e solitamente io lo faccio tramite il mio lavoro, anche se dopo ne esco sfinito.

Io e Roxy facciamo parte degli scagnozzi di Mark Norrington, capo della mafia che gestisce il traffico di droga e armi in città.
Siamo stati addestrati per uccidere, ed il nostro compito principale è proprio quello. Ci occupiamo di coloro che tradiscono le nostre regole o che non seguono i tempi di consegna di soldi, sostanze e armi varie. Sinceramente se mi chiedessero quanto nemici ho fatto fuori, non ne ricorderei il numero.

Questo è il nostro lavoro.
Siamo dei veri e propri killer della mafia. Delle macchine senza sentimenti create per eliminare i bersagli che ci intralciano la strada nel nostro lavoro.

Mark ride. "Vorrai dire la nostra "bersaglia"! " Esclama, divertito. Inclino la testa, mentre guardo Roxy. Anche lui ha un'espressione interrogativa, le sopracciglia rosso chiaro aggrottate. Cambia posizione sul sedile e si china in avanti, passandosi una mano fra i capelli folti. "Volete dire che... è una donna?"

"Già. Ma non per questo dovete avere pietà di lei. Quella puttana di Katherine mi deve almeno tre chili di cocaina, cazzo!" La sua voce ora è un ringhio.
"Capo, ma noi non abbiamo mai ucciso donne. Non è un po'... scorretto?" Chiede ancora Roxy.
"Scorretto?!State scherzando, vero?" Grida, furioso. Anche Simon sussulta sul sedile per lo spavento. "È come tutti gli altri, è una traditrice! E questa per voi è sempre una missione. Dovete ucciderla, punto e basta. Ricordatevi chi è il boss, qui."

"Certo, capo." Rispondiamo all'unisono io e Roxy.
"Bene. Allora, non sappiamo quanti uomini ci saranno con lei, dato che non si aspettano questo attacco, quindi portatevi tutte le armi che avete. Ma l'importante, come sempre, è che uccidiate il bersaglio. Katherine Johnson, ventisette anni, capelli rossi e fisico piuttosto palestrato. È impossibile non riconoscerla per il suo bel corpo da puttanella, ma fate attenzione, non è un angioletto. Come voi, ha seguito un addestramento rigido dagli uomini del suo paparino.....Mikael Johnson."

Io e Roxy saltiamo sul sedile contemporaneamente, spalancando gli occhi. "Mikael Johnson?! Il mafioso più temuto d'America? Cazzo, spero stiate scherzando! Potrebbero esserci tutti i suoi uomini, lì!" Esclama Roxy, furioso.

In effetti ci siamo solo io e Roxy, mentre con Katherine ci potrebbero essere centinaia di scagnozzi, e magari anche suo padre, porca puttana! Non abbiamo mai corso un rischio così alto, durante le nostre missioni. Potremmo non farcela.

"Confido in voi, ragazzi, e so che riuscirete a portare a termine anche questo compito. Appena tornate venite da me in ufficio, per il pagamento." La chiamata si chiude.
Roxy si gira verso di me. "Credi sia impazzito, Dam? Oltre a mettere a rischio la nostra vita, fa lo stesso con la sua e il suo lavoro, che poi è anche il nostro! Voglio dire....Mikael Johnson! È conosciuto perchè riesce sempre ad uccidere i suoi nemici, prima o poi. Non ha mai fallito. Neanche una volta. E dopo che li ha ammazzati, perseguita tutti quelli che conoscono."

Inspiro di colpo, e subito la sua immagine mi balena in mente. Eveline. L'idea che possa morire mi mette i brividi, anche se so che non dovrebbe.
Non posso mostrare troppa preoccupazione, o Roxy penserà che tengo a lei.

Senza Cuore - L'inganno -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora