11° Non andare via da me

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Sto aspettando Harry nel bar dove ci siamo conosciuti tre anni fa. Voleva parlare con me per il mio strano comportamento.

Io non riesco più ad amarlo come una volta e devo dirglielo.

Qualcuno alle mie spalle mi sorpassa e si siede davanti a me.

Poggia i gomiti sul tavolino tra di noi e mi guarda, mi fissa intensamente. Il suo sguardo è serio e dai suoi lineamenti duri posso percepire che è anche incazzato.

"Ciao, Harry."

Le mie mani giocano tra loro, le guardo, incapace di far incontrare le mie iridi scure con le sue.

Per qualche minuto non parla, continuo a sentire il suo potente sguardo su di me.

Poi sento finalmente la sua voce profonda.

"Che ti succede, uhm?"

Il suo tono non è duro o incazzato da fidanzato che vede la sua ragazza distante, come mi avevo immaginato. Sembra quasi preoccupato e curioso. Mi mette sicurezza, per questo inizio a parlare.

"È questo il problema: non lo so. Non riesco a sentire le scintille che sentivo tre anni fa, quando mi abbracciavi. Mi guardavi e iniziavo a tremare, se lo fai ora non sento niente. Il mio cuore non batte più come prima, quando mi baci."

Faccio una pausa, incontro i suoi occhi. Un cipiglio è tra le sue sopracciglia, ora incrocia le mani sul tavolino e si china leggermente in avanti, i suoi occhi verdi sono incollati sul mio viso.

Seguono le mie labbra muoversi mentre parlo, passa la lingua sulle sue mentre pronuncia una parola.

"Perché?"

Sembra un professore che ascolta i problemi della propria alunna, un padre che ascolta la propria figlia.

Sorrido.

"Harry, abbiamo litigato varie e svariate volte negli ultimi mesi. Questo mi ha fatto riflettere. Forse tu non mi ami più, abbiamo litigato soprattutto perché pensavo uscissi con altre ragazze e ..Il mio amore per te è diminuito tantissimo, ma c'è qualcosa che mi ferma. Mi blocco perché tu sei stupendo. Forse dovremmo farla finita, forse non siamo destinati a stare insieme. Non voglio ferirti o farti perdere tempo, quindi credo sia meglio così."

La sua bocca ora è leggermente aperta.

I miei occhi bruciano, prima che scoppio a piangere davanti a lui mi alzo ed esco dal locale. Inizio a camminare velocemente verso la mia auto.

Qualcuno è appena uscito dal bar, sento il campanello. Ora è dietro di me.

Apro la mia macchina con un clic, metto la mia mano sulla portiera per aprirla ma mi fa voltare, una lacrima scende dai suoi occhi verdi che brillano sotto la luce della luna.

"Non andare via da me."

La sua voce era rotta, non lo avevo mai visto così. Scuoto la testa mentre inizio a piangere con lui.

"Non fare così, è meglio se me ne vado. "

Scuote la testa, sembra un bambino.

"Lascia che parli io ora, ascoltami. Per favore, Y/N."

Sposto lo sguardo da un'altra parte. La sua mano calda prende a coppa la mia guancia, la sua fronte e sulla mia.

"Io ti amo esattamente come il primo giorno. Per me sei sempre più bella, stai crescendo. Stai diventando una donna fantastica e voglio che questa donna sia solo mia. Io sento ancora mille scintille quando ti abbraccio, se ti guardo tremo, ancora. Il mio cuore batte ancora velocissimo quando bacio le tue labbra. Il mio amore per te sta crescendo sempre di più."

Singhiozzo.

"H-Harry non-"

Mi interrompe mettendo un dito sulle mie labbra, le nostre lacrime scendono insieme sulle nostre scarpe.

"Se non vuoi ferirmi resta con me."

Le sue mani stringono le mie.

"Ma io non riesco ad amarti come fai tu!"

Le sue labbra so curvano in un grande sorriso.

"Non importa, piccola. Amerò io per entrambi."

Un piccolo sorrisino cresce sul mio viso.

Le sue labbra attaccano le mie, il mio corpo è incastrato tra il suo e l'auto.

Ci stacchiamo, senza fiato.

"Mi riprenderò il tuo cuoricino, principessa."

Un altro bacio è tra le nostre labbra.

"E poi ti sposo."

Mi bacia.

"Poi ti porto via."

Mi bacia un'altra volta.

"E voglio tanti bambini."

La mia risata riempe la nostra bolla d'amore, che non romperò mai più.

Imagines Italia || H.S.Where stories live. Discover now