XIX CAPITOLO RAPIMENTO

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Il velo di un sangue puro a brandelli. La bocca prosciuga il contenitore. Non lascerò che tu appartenga a nessun'altro. Non importa quanto lotti, non scapperai di nuovo dalle mie braccia.

ASHER

La prima parola che dico quando finalmente riapro gli occhi, o meglio, la persona che cerco è: «Neide.»

I ricordi sono un po' offuscati, non ricordo cosa sia successo esattamente. Mi alzo di scatto, girando a vuoto per cercare una traccia di Neide. I miei fratelli sono ancora tutti a terra, scombussolati per via del fumo tossico che il padre di Neide ci ha fatto respirare.

«È scomparsa» mi dice una voce familiare. Mi giro e scopro che è stato Shaun a parlare.

«Ma come sei perspicace» commento in tono tagliente. «Io vado a cercarla.» Faccio per uscire dalla finestra, ma vengo fermato per il braccio. Lancio un'occhiata a mio fratello, lasciando che il colore dei miei occhi si faccia più intenso. Lancio un'occhiata a mio fratello, lasciando che il colore dei miei occhi si faccia più intenso. «Ti avverto, non ti conviene intralciarmi la strada» gl'intimo. Non permetterò a nessun essere vivente di impedirmi di salvare la persona che amo. È da tanto tempo che aspetto la mia anima gemella, e finalmente l'ho ritrovata. Sono disposto a tutto pur di riportarla al mio fianco.

«Non ho nessuna intenzione di mettermi sulla tua strada, voglio venire con te. Ti farà comodo avere qualcuno che conosce gli Hunters.» Non appena finisce la frase, mi offre la sua mano. Accenno un sorriso di riconoscenza. Questa è la prima volta che decide di aiutarmi. Ho il vago sospetto che anche lui tenga molto a nostra cugina. «Sai già dove iniziare a cercarla?»

«Partiremo da casa sua, sicuramente il padre avrà lasciato qualche indizio che potrebbe portarci a scoprire dove sono diretti» gli rispondo in tono vacuo.

«Allora si va a Roma.»

«A quanto pare» concludo, stringendo i pugni.

NEIDE

Apro gli occhi e vengo immediatamente travolta dalla sensazione di essere sospesa nel vuoto. Non riesco bene a capire dove mi trovo, ma la cosa certa è che non sono a casa dei Mogedius. Sono sdraiata su un letto ed ho i polsi legati. Provo a liberarmi, però non ci riesco. Le catene sono molto resistenti, mentre io sono troppo debole.

«Finalmente ti sei svegliata» esordisce una voce. Dall'oscurità della camera, si fa avanti una figura. La voce appartiene sicuramente ad un uomo, che non è mio padre.

«Chi sei?» gli domando, intimidita.

La figura accenna un sorriso, per poi andare ad accendere la luce. I suoi lineamenti finalmente sono chiari. La luce fioca gli accarezza il volto, creando dei contrasti chiaroscuri che lo rendono ancora più minaccioso. Il viso è aggrottato e le sopracciglia aggrottate, il tutto incorniciato da un ammasso di capelli castano scuro, perfettamente pettinati. Non è poi così vecchio, sarà poco più grande di Asher.

«Mi chiamo Leigh» mi dice, accennando un sorriso beffardo. «E sei stata portata qui per svolgere un compito speciale, mia cara e piccola Neide.»Il ragazzo sorride divertito, si china su di me, fissandomi negli occhi, al punto che i nostri nasi quasi si sfiorano.

Il mio primo istinto è quello di cacciare un urlo, ma mi venne immediatamente tappata la bocca per non farmi urlare, facendomi sprofondare nuovamente in un sonno profondo al quale non posso oppormi.

REDGRAVE

Sono rinchiuso in una cella da ormai tre giorni. Non tocco una goccia di sangue da tre fottutissimi giorni. Se solo avessi la forza di liberarmi da queste catene, potrei uscire di qui e prosciugare ogni essere umano nel raggio di dieci isolati. La mia sete sta prendendo il sopravvento. Però, sono debole. Troppo debole per potermi muovere.

La porta della mia cella si apre ed entra un uomo. Riesco a sentire i battiti del suo cuore, muoversi a ritmo costante. Le vene pulsare e il sangue scorrere dentro il suo corpo.

Cibo. È solamente cibo.

«Ti sei svegliato.»

Quella voce. Sono sicuro di averla già sentita da qualche altra parte, però non riesco a ricordare dove. La voce è quella di un uomo.

«Che cosa vuoi?» mugolo, troppo esausto per poter dire la frase ad alta voce.

L'uomo si avvicina verso di me per dare maggior enfasi alle sue parole. «Molto presto lo scoprirai.» Sulle labbra mi poggia un bicchiere con dentro qualcosa che odorava di putrido. «Bevi, se non vuoi morire di fame.»

Sollevo la testa, ubbidiente, e mando giù in un paio un paio di sorsi con una smorfia. Non appena la bevanda amara passa per la mia gola, inizio a tossire. Brucia tantissimo.

Cosa cazzo mi ha dato da bere quel malato?

L'uomo sorride divertito e senza aggiungere nulla, esce dalla cella lasciandomi da solo.

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Mi dispiace moltissimo per il ritardo, purtroppo non avevo molte idee su come far procedere la storia. Poi ci si è messo in mezzo anche il concorso fantasy di FantasySofy, quindi non potevo dedicare tanto tempo alla scrittura delle altre opere. Spero che mi perdoniate.

- Dark Dreamer :3

My Vampire Lovers - Mia [1° Libro]Where stories live. Discover now