capitolo 12

37 1 0
                                    

Annuii leggermente quando... la maniglia della porta si abbassò.
Il tempo di reazione non fu sufficientemente per evitare di essere visti in questa posizione.
Filippo <Ali, ho sentito mamma mi ha detto che...>
Eccoli i suoi occhi sgranati rivolti verso di noi, ancora abbracciati, paralizzati come se colti in fragrante.

Inizialmente era incredulo ma piano piano prese posto dentro di lui la rabbia, il che era percepibile dal ripetitivo raccoglimento delle dita in pugni. In quel silenzio carico di tensione ed imbarazzo, Filippo sembrava starsi caricando per affrontare un match di boxe.

Fu Davide il primo ad allontanarsi scattosamente. Si alzò in piedi, nel mentre che io ero ancora distesa sul letto sul fianco destro.

I due si scambiarono intensi sguardi. Gli occhi di Filippo continuavano a poggiarsi prima su di me e poi su di Davide come se stesse elaborando ciò che aveva appena visto.

Davide <Filì> Disse facendo qualche passo verso mio fratello, come in cerca di perdono.
Filippo <Stai lontano da me. DA ME E DA MIA SORELLA. BRUTTO STRONZO. DOPO TUTTO QUELLO CHE HA PASSATO TU CHE CAZZO FAI?> Filippo gli venne incontro fino a sferrargli un gancio destro. Colpì pienamente la faccia di Davide che si trovava in uno stato di trance, forse dubbioso se rispondere o meno. Optò per il silenzio.
Filippo <Pezzo di merda ingrato. Pensavi solo a questo ve? A scoparti mi sorella> Le parole sembravano averlo ferito più del contatto fisico precedente. Davide abbassò lo sguardo chinando la testa e Filippo di tutta risposta prese il suo mento tra il police e l'indice destro riportandolo all'altezza iniziale. Poi lo spintonò facendolo cadere sul letto, al che io mi risvegliai dal mio stato di incoscienza.

Giuro fino ad ora mi sembrava di star partecipando alla visione di un film. Sembrava tutto così teatrale ma anche carico di emozioni sia da un lato che dall'altro. Non potevo restare lì a guardare.
Alice <Filippo fermo ma che fai>
Filippo <Forse ti dovresti chiedere se il problema so i maschi o se sei tu>
Rimasi allibita, così delusa da non connettere più nulla.
Davide <Filì non lo pensi davvero. Adesso calmiamoci usciamo un attimo>
Filippo <Tu non hai capito proprio un cazzo. Alice alzati andiamo via. Torniamo a Roma subito>
Davide <Filippo per favore non reagire così>
Filippo, che si era appena girato per andare a prendere le sue cose, fece retro front e questa volta colpì il naso di Davide che cominciò a sanguinare.

Davide cadde all'indietro a peso morto, ed io spiazzata me lo ritrovai davanti.

Immediatamente mi accucciai, gli sollevai la testa leggermente. Gli chiesi più volte come stesse, senza che questo replicasse. Faticava a tenere gli occhi aperti.

Alice <Ma tu stai fuori di testa. Vai a prendere immediatamente un panno bagnato. Immediatamente Filippo> Questo mi guardava come se stessi parlando in arabo. Ma non me ne curai.
Accompagnai il busto di Davide finché questo non si trovasse in posizione eretta.

Gli sorreggevo ancora la testa leggermente inclinata in avanti, nel mentre che era seduto.

Prima mi sfiorò la mano poggiata sul letto, poi ci pose sopra la sua.

Davide <Non ti preoccupare sto bene> Disse con un filo di voce ancora stordito.
Alice <Mi dispiace da morire, non so davvero che cosa gli sia preso>
Davide <Quello che ha fatto lo capisco, dovresti seguirlo. Meglio così>
Alice <Ma cosa dici?> Dissi incredula. In quell'istante persi qualche battito, il mio cervello difficilmente elaborava ciò che era giusto fare.

Con grande impeto Filippo entrò nella stanza. Mi lanciò il panno, che riposi sul naso di Davide, ed uscì ricordandomi di andare a prendere la mia roba per tornare a Roma.

Non badai a ciò. Ma aspettai trepidante che Davide riprendesse i sensi.

Davide <Alice per favore, non complicare le cose. Vai>
Non reagii a parole ma solo con l'espressione che mi spuntò in faccia. Possibile che non me ne andava una giusta?!

Gioco di sguardiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu