capitolo 9

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ore 1:37 AM del 12 giugno 2024

Per schiarirmi le idee e riuscire a godermi la serata Alessandro mi propose una camminata sul lungo mare; accettai.

Siamo arrivati fino a Gelateria Dolcemare, per poi riunirci agli altri, che molto premurosamente mi avevano proposto di tornare a casa. Non avevo nessuna intenzione di limitarli e per questo rifiutai.

Io e Ale stavamo aspettando di terminare io la crêpes e lui il gelato, quando dalla discoteca esce Davide con in braccio Sofia. Appena incrociai il suo sguardo mi voltai. Intuii dalle lamentele di lei che lui prontamente la fece scendere.
Fortunatamente c'era anche mio fratello che rese il momento meno imbarazzante.

Filippo <Ciao Alé, come mai state fuori?>
Alessandro <Niente di che> Guardandomi. Conoscendo Filippo non sapeva se gli volessi confessare che avevo pianto, anche se Alessandro stesso non sapeva il reale motivo delle mie lacrime.
Alice <Avevo solo bisogno di una boccata d'aria>
Filippo <Sicura è tutto ok?>
Alice <Si si, tra poco rientriamo>
Filippo <Oi Alé pensaci tu>

Così Filippo ci salutò, a differenza di Davide che non aveva spiccicato una parola. Che delusione. Per ogni passo avanti ne faceva tre indietro.

Alessandro notò il mio cambio d'umore e mi propose di aspettare un altro po'. Ma avevo bisogno di svago e di staccare il cervello.

Appena raggiunte le mie amiche mi spuntò il sorriso. Elena probabilmente aveva avvisato le altre di ciò che avevo visto prima, per questo Ilaria con uno sguardo mi chiese se stavo bene. Annuii.

Abbiamo passato lì altre due orette e il collasso di Gianluca ci ha convinti a tornare a casa.

Siamo rientrati per le 4:20 di notte. Tutti a pezzi.

Avevo giusto le forze per struccarmi e cambiarmi tanto che appena messami a letto crollai.

ore 8:50 AM del 12 giugno
Ovviamente ero l'unica in piedi anzi, sveglia.
Per diventare subito attiva decisi di deliziare i miei amici con dei pancake non sapendo però a che ora si sarebbero svegliati.
Volevo inoltre fare una spremuta ma non essendoci le arance uscii a comprarle.

Le mie condizioni erano discutibili ma tanto chi vuoi che incontri?!

Tempo 10 minuti che nel bar difronte al supermercato c'erano Sofia e Davide. Erano inseparabili ormai.

Feci finta di non vederli ma...
Sofia <Alice ciao>
Attraversai la strada rassegnata.
Alice <Buongiorno>
Davide <Ciao> Abbassando lo sguardo
Sofia <Ho saputo quello che ti è successo, mi dispiace da morire. Come mai non sporgi denuncia?> Non ci potevo credere, aveva raccontando a questa gallina quello che era successo. E oltretutto si intrometteva con questa nonchalance.
Alice <Emh sto ancora valutando>
Sofia <Mio padre è avvocato, lo posso informare così ti contatta>
Alice <No grazie, tranquilla. Ora purtroppo devo tornare a casa. È stato un piacere>

Non capisco proprio che effetto gli faccia questa ragazza, perde il senno, la ragione, la lucidità. Come ti può venire in mente di dire una cosa del genere alla tua ex, o dovrei dire fidanzata, una mia cosa così privata.

Sconsolata tornai a casa, questa cotta ad inizio estate proprio non ci voleva, per non parlare della festa di fine anno.

Per tirarmi su misi un po' di musica allegra di sottofondo nel mentre che preparavo i pancake. Giusto in tempo si svegliò Alessandro, che dopo aver posto un po' di resistenza, pensò alla spremuta.

Gioco di sguardiWhere stories live. Discover now