19. Buio.

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Jillian:

Luca sembra una brava persona, sempre sorridente, molto solare e mentre osservo e ascolto Jamie parlare con lui, mi rendo conto che la loro amicizia è davvero forte.
Mi fa piacere e ne sono davvero felice.

L'unica cosa, è che da quando abbiamo parlato si è chiuso su se stesso, tanto da non rivolgermi lo sguardo nemmeno per sbaglio.
Siamo seduti uno a fianco all'altra, Luca di fronte a noi, su un tavolino di legno quadrato.

Questa situazione comincia a rendermi un po' irrequieta.
So che è per quello che gli ho detto prima. Ne sono certa, perché è cambiato all'improvviso.
Faccio un respiro e provo a rilassarmi, fingendo vada tutto benissimo.
Finora non hanno mai nominato niente che riguardi soldi, rapine o roba del genere ma capisco che quel momento è arrivato, quando Luca abbassa lo sguardo sul tavolo e dopo lo solleva verso Jamie, guardandolo dritto negli occhi.
Infatti si irrigidisce un po', percependo la stessa sensazione.

All'improvviso cala un silenzio imbarazzante che finora era stato riempito ampiamente dalle sue chiacchiere.
Mi sento un po' a disagio, così mi intrometto. «Se volete parlare da soli, io posso...»
Forse non ci faccio niente qui, anche se Jamie mi ha chiamato con sé è giusto che abbiano la loro privacy.
Mi sollevo in piedi pronta ad andare da qualche parte, ma la mano di Jamie afferra la mia, riportandomi giù.
Il cuore accelera, non aspettandomi questo gesto, dopo mezz'ora passata ad ignorarmi.

La lascia andare subito via, ma senza ancora guardarmi, mormora soltanto: «Resta qui.»
Solo due parole, eppure mi rendono stupidamente felice, come una bambina.
Le sue attenzioni, anche quando piccole, sanno guarire il mio cuore come nessun altro, così come è capace di distruggerlo nella frazione di un secondo.
Stare con Jamie è un'altalena di emozioni, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo della giornata.

«Vorrei parlarti di... tu sai cosa.»
Luca si guarda intorno, accertandosi che nessuno ci stia ascoltando. Si sporge in avanti e abbassa la voce.
«Cosa pensi di fare con quei soldi? Non hai preso nemmeno un centesimo. Non hai più risposto alle mie chiamate.»

«Niente. Non ci voglio fare niente.»
Jamie appoggia la schiena alla sedia, apparentemente tranquillissimo.
Il suo amico spalanca gli occhi. «Che vuoi dire?»
«Esattamente ciò che hai sentito. Non li voglio. Tienili tu, oppure dividili con Antonio, o dalli in beneficenza. Fanne quel che ti pare.»

«Cosa stai dicendo? Ti rendi conto che stai buttando un anno di sacrifici?
Sono quasi morto per avere indietro quei cazzo di soldi.» Sbatte la mano sul tavolo, nervosamente.
Trasalisco, anche se Jamie continua ad essere imperturbabile.
Ha un'espressione serissima.

«Che sei quasi morto, è solo colpa tua. Non mia. E questo lo sai bene.»
«Lo so, ma non l'ho fatto per me. L'ho fatto per tutti e tre! Quei soldi ti appartengono e non ho nessuna intenzione di prendermeli. Per chi mi hai preso?»

«Ti sto dicendo di farne quel che ti pare, Luca. Li puoi anche buttare al cesso, per quanto mi riguarda. Sono soldi sporchi. Non li voglio. Voglio solo dimenticare ed andare avanti.»

Luca scuote la testa, si appoggia anche lui allo schienale e solleva le spalle in segno di completa sorpresa.
«Tu sei completamente rincoglionito. Anche io voglio andare avanti e dimenticare, ma di certo non li butto al cesso come vorresti fare tu.»
Sorride leggermente, e appoggia le mani sul tavolo, sporgendosi nuovamente.
«L'amore ti ha dato alla testa.»
Butta un'occhiata su di me.

«Non mettere in mezzo Jilly. È una cosa solo mia.» Puntualizza.
«Jilly?» ripete Luca, divertito. «Jilly, per gli amici?»
Mi sorride, facendomi l'occhiolino.
Arrossisco, non sapendo come replicare.

Io, tu e un lavoro. (Vol. 2)Where stories live. Discover now