1. Non sono pronta.

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Jillian:

«Ehi, piccola, stai bene?»
Tyron sorride e circonda un braccio attorno alla mia spalla.
«Sì. Sono solo un po' agitata. Sono scappata via senza salutare nessuno e adesso tornare mi fa uno strano effetto.»

Lui scrolla le spalle e continua a camminare lungo la strada.
«Andrà tutto bene, vedrai. E poi tutto questo tempo hai sentito i tuoi genitori per telefono e videochiamata, ed era tutto a posto tra di voi. Giusto?»

«Sì, assolutamente. Sono solo io a farmi troppi problemi.» Mi sforzo ancora di sorridere, ma i passi si fanno sempre più vicini e un'ansia tremenda inizia a divorarmi. Sento il mio cuore battere fortissimo e il respiro accelerare sempre di più. Si forma un nodo lungo la mia gola e deglutisco a vuoto.
Non riesco a spiegare tutto ciò che provo, è una sensazione che mi opprime, qualcosa che non posso controllare.

Lui sposta il suo braccio e nel mentre cammino, ma il mio passo diventa lento, ogni secondo corrisponde a una specie di tortura fisica e psicologica.
Fisso lo sguardo su quella porta e il mondo si ferma, così come me.
Mi blocco e percepisco le mie mani tremare, ma non ci faccio più di tanto caso. Ogni piccola parte del mio corpo sta andando in tilt e i ricordi cominciano ad affollare la mia mente.
Sono così tanti che il mio cervello rischia di esplodere.

Noi da bambini, noi sempre più grandi, noi adulti, noi insieme...
Il suo corpo, i suoi occhi, la sua bocca, i suoi baci, la sua voce...
I litigi, scherzare, ridere, prenderci in giro, giocare...
Fare l'amore con lui, amarlo così tanto da star male.
Piangere, soffrire, scoprire segreti nascosti, rimanere delusa, scrivere una lettera e scappare...

Tutta la mia vita insieme a Jamie si presenta in un lasso di tempo della durata di pochi secondi, ma in un modo così veloce da farmi girare la testa.
Ho voglia di piangere, gli occhi mi chiedono di farlo, io però non gli do retta, perché sono sicura di riuscire ad affrontarlo, anche se adesso mi sembra la cosa più difficile del mondo.

«Siamo arrivati, giusto? È questa casa tua.» La voce di Tyron, accanto a me, per un attimo mi distrae.
«Sì. Siamo arrivati. È questa» dico con un filo di voce.
«E allora, che stiamo aspettando ad entrare?» chiede allegro, del tutto ignaro del mio stato d'animo, di come mi sembra di impazzire alla sola idea di rivederlo.

«S-si» farfuglio. «Prendo le chiavi ed entriamo.» Abbasso lo sguardo e le cerco dentro la borsetta. Le mani continuano a tremare e quando le trovo, un brivido attraversa la mia schiena.
Mi faccio coraggio e percorro i pochi scalini che mi separano dalla porta.
Giro le chiavi nella serratura, quasi a rallentatore e la apro del tutto.
Le mie narici vengono investite dal suo inconfondibile profumo, prigioniero di questo posto e crea in me una lotta interiore fortissima, tra la voglia di restare e quella di fuggire.

La luce delle scale è accesa e questo vuol dire che lui è sicuramente in casa.
Il mio sguardo saetta come un fulmine verso la porta del suo appartamento e in qualche modo mi sento morire.
Dopo sei lunghi mesi, adesso ci separano solo pochi passi.
I miei piedi sono bloccati, il cuore ormai è in tumulto. Se continua così, avrò bisogno di un defibrillatore al più presto.
«Ehi, ma che ti prende, piccola? Dai entra dentro.» Tyron ride dietro di me.

Deglutisco nuovamente, ordino al mio corpo di riprendersi e finalmente riesco a muovermi.
Vado avanti e salgo le scale lentamente, costringendo me stessa a distogliere lo sguardo da quella porta.
Se Jamie ci sentisse parlare o anche solo fare il minimo rumore, potrebbe uscire e questo mi sta mettendo ansia.

Sono le undici di notte e siamo atterrati a New York solo un'ora fa.
Robert è venuto a prenderci e, anziché farci lasciare davanti a casa, gli ho chiesto di fermarsi un po' prima, in modo da far vedere a Tyron il quartiere dove vivo. Questa, per lo meno, è la scusa che ho usato.
La realtà invece, è solo che volevo perdere tempo prima di rientrare.
Abbiamo lasciato le valigie dentro la macchina e domani prenderò tutto. Adesso era troppo tardi per farlo.

Io, tu e un lavoro. (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora