Prologo

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Un fulmine e un tuono. 

Il temporale si imbatté sopra una chiesetta, di una città al sud. La pioggia scendeva tra le strade, inondando i canali e alimentando un fiume distante che, impetuoso, scorreva verso il mare. E mentre un fulmine illuminava il firmamento, un parapioggia si aprii in prossimità dell'entrata della cappella. Era il 21 novembre del 1922, quando proprio quell'ombrello nero percorse le vie di quella città trafficata, giungendo alla stazione più vicina per intraprendere quell'ultima corsa della giornata. Quel mezzo sarebbe avrebbe percorso  sentieri di campagna e strade accostate a montagne innevate, per finalmente arrivare in quella città del nord, per risolvere un mistero che nascondeva più di ciò che mostrava. 

***

Il telefono squillò.

Benjamin, già alla soglia d'ingresso, tornò indietro posando le chiavi sul tavolo. Passò dietro di esso, spostando la sedia, e alzò la cornetta.

- Pronto - esclamò il ragazzo.
- Ispettore Benjamin Carter? - domandò una voce fredda dell'altro capo dell'apparecchio.
- Sì, sono io -
- Chiamo per conto di Mr. Taylor -

Benjamin spalancò gli occhi, diventando rigido come un bastone. Istintivamente si portò le braccia lungo i fianchi, mise la schiena ben dritta e rivolse il capo in avanti, come se di fronte avesse quella figura che gli parlava tramite il telefono. Sentire quel nome gli fece tremare il cuore. Mr. Taylor era uno degli investigatori più importanti dell'intera Inghilterra. Non lavorava né per Scotland Yard né per qualche altro ente della nazione. Operava invece nell'ambito professionale privato, che contava più di cinquanta agenti addestrati dallo stesso detective, che a volte lo accostavano sul campo. Nonostante il suo famoso prestigio, però si sapeva poco di lui e dei suoi sottoposti. Egli teneva particolarmente alla sua vita privata e a quella dei suoi allievi, così tanto che si impegnava affinché nessuno apparisse sui giornali. Ma nonostante questo, i giornalisti più intrepidi riuscivano a trascrivere di loro, garantendo a quegli ammiratori, come Benjamin, di leggerne l'imprese.

- Comandi! - esordì lui.
- Alcune questioni nate all'improvviso tengono Mr. Taylor ancorato alla città in cui si trova -
- Capisco...-
- ...al suo posto sarete accompagnato da un ex allievo -
- Un ex allievo? - domandò il ragazzo.
- Esattamente - rispose la voce - Vi aspetta allo stesso posto e alla stessa ora concordata -
- Posso domandare di chi si tratta? -
- Si tratta del detective Sutton -
- Detective Sutton? - domandò l'ispettore, cercando di ricordare.

In fondo al suo armadio dove nascondeva quelle foto e notizie di quella squadra maestosa riportate da quei giornalisti estremamente ostinati in dei giornali non facili da ottenere, Benjamin non rammentava alcun nome o viso da ricollegare a quell'investigatore. Spaziò la mente allacciandosi ad altre riviste, cercando di sfiorare quella lista quasi infinita di poliziotti privati che attraversano le strade delle città della nazione.

- Ponete le stesse attenzioni che avreste rivolto a Mr. Taylor - continuò la voce - e non fatevi ingannare dalla sua giovane età. È un investigatore degno del nome che porta. Avete capito? -
- Sì, signore! -
- Aspettiamo il vostro rapporto il prima possibile -
- Farò del mio meglio, signore. - disse fiero.
- Buona fortuna ispettore! -
- Grazie signore! - concluse il ragazzo.

***

Se vi state chiedendo dove ci troviamo o che cosa è successo, non preoccupatevi, io sono qui per risolvere i vostri dubbi. Siamo a Spellmount nell'anno 1922. Esso è un paese tranquillo, risalente ai tempi del medioevo (più di sei secoli fa), costruito per mano di alcuni contadini per rifugiarsi dalla feroce epidemia di peste. Quegli stessi uomini, per poter stare il più lontano possibile dal contagio, edificarono quelle prime case in mezzo a una profonda foresta (che si estendeva per molti chilometri), trovando approvvigionamento da essa stessa o dalla costa poco distante. Con il tempo, quelle case aumentarono di numero, trasformando il piccolo villaggio in una vera città che però non riuscì mai a superare i mille abitanti, quegli stessi che ancora si contavano a distanza di anni.

Come nelle epoche precedenti, ancora nella cittadina risiedono fontane gorgoglianti, piccole e graziose casette dai tetti vettoriali, dalle facciate pressoché in legno che si trovano principalmente in periferia, poiché, nel cuore del paese, tutto è stato sostituito, assumendo un aspetto più moderno e funzionale. Molte delle nuove invenzioni che circolano per il mondo, però, sono assenti o in quantità limitata a Spellmount che, essendo un centro lontano da molte metropoli, trova difficoltoso portare a sé tutte quelle novità meccaniche.

Il municipio è quello che apre le porte della città, e, a pochi metri da esso, si trova la piazza principale dove una vecchia fontana, sostante al centro, offre ristoro ai passanti nelle giornate più afose. Oltre alla sorgente c'erano molte strutture importanti come la chiesa, con il suo piccolo cimitero, e il ristorante Bright Arrow che è diventata la vera attrazione del territorio.

Ma cosa è successo a Spellmount? Perché Mr. Taylor è stato chiamato lì? Chi è la persona che lo sta sostituendo? La risposta alla prima e alla seconda domanda si perde in un solo nome: Isabelle Ellis.

Isabelle, un giorno, passeggiava tra le vie urbane, sbrigando mansioni e intrattenendo brevi colloqui con la persona che l'aveva fermata per un saluto. Quello dopo era sparita nel nulla, senza dare una reale motivazione e spogliandosi di qualunque indizio per ritrovarla. Per tal motivo fu richiesta la presenza dell'investigatore.

L'ultimo interrogativo è complesso. Nemmeno io, che sono il narratore, so rispondervi. Vi consiglio, però, di girare pagina e di continuare questo racconto. Perché quel terzo quesito non si fermerà a una data informazione.

BelleWhere stories live. Discover now