CAP. 7 - Disordine

38 6 31
                                    

Disordine

Erano ormai passati sette giorni da quando, Loren Sutton, ex-allieva dell'investigatore Taylor, era giunta a Spellmount, per risolvere un caso che avrebbe visto la sua conclusione molto prima di quei giorni. Se solo l'ispettore Benjamin Carter avrebbe avuto l'accortezza di leggere quelle lettere lasciate alla deriva in qualche angolo della stazione. Ma così era andata e il tempo perduto non l'avrebbero recuperato. E giunse poi l'aurora, all'inizio di quel martedì del 28 novembre, con la luna incantata, sorpresa e impallidita, che pian piano, scolorando su nel cielo, a un'ora ancora lontana, sarebbe scomparsa. Si spensero i lampioni e si aprirono le finestre. A poco a poco si sarebbe svegliata tutta la città. I suoi abitanti avrebbero iniziato a compiere quelle azioni abitudinarie che, seppur diverse da un individuo a un altro, avevano sempre caratterizzato Spellmount.

Davanti alla finestra della sua stanza, Loren osservò il ponte in pietra lontano che sovrastava il piccolo fiume silenzioso, dal movimento lento, sfrusciando sotto chi lo dominava. E con quella immagine nella testa, con uno scatto chiuse le valigie. A un'ora più tarda la sua presenza si sarebbe completamente dissolta, scivolando a seguito di un treno che l'avrebbe riportata da dove era giunta. Avrebbe comunque dovuto sbrigare solo ancora due questioni, per mettere fine a quel legame momentaneo che aveva stretto con Spellmount. Così si diresse al piano di sotto, dove Lord Charles l'attendeva alla porta.

- Vi ringrazio - disse Loren.

- Figuratevi - affermò l'uomo con aria gentile, accompagnandola fin dentro quella carrozza che aveva fatto chiamare. - Volete che vi accompagni? - domandò.

- Non serve - rispose lei - Ma vi ringrazio -

Una delle due faccende l'attendeva alla fattoria del signor. Brown. Sarebbe stata una cosa semplice: gli avrebbe lasciato una lettera e sarebbe sparita in direzione della stazione per ritirare quel rapporto che non aveva nulla di eclatante. Già, lo vedeva archiviato o scartato, insieme ad altri casi analoghi a lui, dimenticati da chi ci aveva sbattuto la testa per giorni o per settimane. Ma per fortuna Loren non era di quelle. Possedeva una memoria formidabile che certe volte era anche una maledizione. Ricordava dettaglio su dettaglio ogni caso investigativo con la propria vittima, protagonista di quella storia, espropriata di un dono meraviglioso come la vita o condannata a un destino tormentato. Per fortuna, sembrava che quell'investigazione non appartenesse a quella lunga lista. Era contenta così, anche se non sapeva nulla di dove si trovasse la ragazza.

Non aveva avuto tempo di stringere legami a Spellmount, ma doveva ammettere che quel bizzarro personaggio personificato da Lord Charles un po' le sarebbe mancato, come miss. Mary e i suoi pasti sostanziosi, casarecci e pieni d'amore. E poi c'era l'ispettore. Si stava abituando alla sua presenza e di certo non nascondeva che le sarebbe piaciuto approfondire la sua conoscenza. Le dispiaceva quello che aveva dovuto passare, ma non aveva potere per poterlo modificare. Gli aveva lasciato lo spazio e il tempo per elaborare il tutto, non ricorrendolo per fargli stilare il rapporto sul caso. Per questo motivo si era fermata a Spellmount tre giorni in più. Ma alla fine era giunto il suo momento di partire e tornare.

***

C'era una piccola casa intorno alle recinzioni e ai capanni silenziosi. Alcune anatre starnazzavano in uno stagno, alcune pecore pascolavano in solitaria, mentre un vecchio cane poltriva sotto una sedia a dondolo giacente sulla veranda che anticipava la piccola abitazione. La porta della casa si aprì e ne uscì una donna un po' traballante, con l'espressione e con l'atteggiamento di chi aveva molte cose da fare. Loren si avvicinò a lei, mentre essa riponeva il cestino dei panni per terra e innalzava i cordini per la stenditura.

- Buongiorno - disse Loren.

- Buongiorno a voi - rispose la donna cordialmente - Chi state cercando? -

BelleWhere stories live. Discover now