2.4 Depressione: tra pensieri e fissazioni

2 0 0
                                    

Il periodo paradisiaco e utopistico finì intorno a fine maggio 2021, lì iniziò la mia ripida discesa verso il fondo. Tutte le insicurezze che erano andate via tornarono, peggiori di prima. Non ero più sicura di niente, vedevo tutto nero. Il pilastro che mi ero ripromessa mi avrebbe accompagnata in ogni momento, cadde, io caddi. Sprofondai in un tunnel buio, scuro, in picchiata verso il fondo, da cui, avevo la certezza, non ne sarei mai riuscita ad uscire. Mi facevo paranoie su qualsiasi cosa, non distinguevo più la realtà dalla fantasia, tartassavo i miei amici con continui dubbi sul rapporto, ero convinta che fossero tutti contro di me, che mi volessero del male, non mi fidavo più di nessuno, ero sempre allerta. A un certo punto ero convinta che le persone mi seguissero, mi pedinassero e controllassero tutto ciò che facevo (in gergo, manie persecutorie). Tutta la mia vita mi stava scivolando via dalle mani, il controllo totalmente perduto, non sapevo più chi fossi o cosa volessi. Mi sentivo una persona cattiva, non meritevole di amore, mi sentivo in colpa per tutto il male del mondo. Ero diventata un involucro grigio, non sorridevo più, figuriamoci ridere, ero nel lato oscuro della mia mente. Avevo allontanato tutti, non importava quante chiamate o messaggi io ricevessi, non volevo uscire di casa, e quelle poche volte che uscivo stavo male, sentivo nella mia testa tutti i (fasulli) pensieri delle persone che mi circondavano. Inutile dire che non riuscivo più a concentrarmi su niente, le parole erano sequenze di lettere e le tabelle della tesi erano numeri senza significato; come le lettere e i numeri niente per me aveva più significato. Non dormivo praticamente più, mi dimenticavo di mangiare e quando avevo il cibo davanti lo rigettavo. La tesi non riuscii a concluderla, non riuscii a rispettare la scadenza, tutto il grande sforzo di finire tutto in tempo fu vano; fui costretta a rimandare la laurea da luglio a ottobre 2021, una grande sconfitta per me. Dopo aver rimandato la laurea pensavo che mi sarei sentita un po' meglio, non avendo la pressione di una scadenza a breve termine, ma così non fu, mi chiusi in casa e in me stessa. Mi svegliavo, bevevo il mio espressino e non facevo altro, rimanevo immobile a fissare il vuoto, a volte sembrava sonnecchiassi, sinceramente non lo so nemmeno io, non reagivo a nessuno stimolo esterno, facevo fatica a parlare con le persone (in gergo, catatonia). I ricordi di questo periodo sono abbastanza sfumati, le sensazioni, invece, sono impresse dentro di me. Questo è stato, al contrario del precedente, senza dubbio il periodo peggiore della mia vita, l'episodio depressivo maggiore.

EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE (Criteri diagnostici dal DSM-V)

Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.

1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, come riportato dall'individuo (per es., si sente triste, vuoto/a, disperato/a) o come osservato da altri (per es., appare lamentoso/a).

2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (come indicato dal resoconto soggettivo o dall'osservazione).

3. Significativa perdita di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), non dovuta a dieta, o aumento di peso oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi tutti i giorni.

4. Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.

5. Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni (osservabile dagli altri; non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto/a o rallentato/a).

6. Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni.

7. Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi tutti i giorni (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per il fatto di essere ammalato/a).

8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni (come impressione soggettiva o osservata da altri).

9. Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.

I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. L'episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un'altra condizione medica.

Un battito di emozioniWhere stories live. Discover now