59⭐ - @lucrash_87

En başından başla
                                    

— Forse non avrà il coraggio di seguirmi fin qui.

Non c'era nessuno che potesse sentirlo o rassicurarlo.

Superò alcune finestre che lasciavano trasparire tracce di vita, sotto le quali marcivano le putrescenti carcasse di scoiattoli morti da tempo, e raggiunse in breve la fine del vialetto. Si trovò di fronte a una casa che aveva tutta l'aria di essere disabitata e la investì del ruolo di rifugio temporaneo. Forzò la porta, che cigolò sui cardini preannunciando il suo ingresso, ed entrò.

— Permesso? C'è nessuno?

Solo il silenzio, che lì dentro regnava incontrastato come un despota che ben si era adattato al suo ruolo, lo degnò di una risposta.

Cercò di abituare gli occhi alla penombra. Vide una grande scalinata lignea che portava al piano superiore, ma non ebbe il coraggio di andare a esplorare quei tetri anfratti. Sul lato destro del corridoio, un grande specchio rifletteva i gradini scheggiati. Un'amara nota di panico gli tinse la lingua, ma si affievolì subito quando notò che i suoi movimenti combaciavano con quelli del riflesso.

Si raggomitolò in un cantuccio lì accanto, l'unico punto della casa in cui la luce della luna riusciva a filtrare attraverso i vetri sudici, e quasi riuscì ad addormentarsi, quando una flebile voce, comparsa dal nulla, lo fece improvvisamente trasalire.

Guardò a destra e a sinistra, ma era da solo. Eppure, quelle parole continuavano a scorrere, incomprensibili alle sue orecchie, ma sempre più vicine.

Era sicuro che provenissero dal piano superiore. Si alzò e si allontanò da quel giaciglio di fortuna, ma ciò che vide allo specchio lo paralizzò sul posto. Una sagoma tetra, che riconobbe come il suo doppione, stava scendendo lentamente i gradini. Aveva stampato in faccia lo stesso sorriso beffardo e intimidatorio che tanto l'aveva turbato nel sogno. Si voltò di scatto, osservò le scale, ma non vide nessuno percorrerle. Poi lo percepì.

Eccolo qui, l'altro sé. Gli poggiò una mano sulla spalla e scoppiò a ridere senza emettere alcun suono. Una seconda voce si unì di colpo alla prima, la fece risuonare. Qualcuno lo stava incalzando. Pensieri non suoi gli premettero sul cervello, facendogli provare la sensazione di annegare nella più profonda delle depressioni oceaniche. Improvvisamente, una forza misteriosa lo sollevò di peso e lo scaraventò violentemente contro il muro.

Mannie buttò fuori l'aria dai polmoni. Si rialzò a fatica, dolorante e incredulo. Una striscia di sangue gli aveva imbrattato la tempia destra e la guancia. Sentiva il viso caldo e appiccicoso. Cercò il suo doppione, provando a non perdere lucidità, ma era sparito.

Non fece in tempo a capire dove fosse andato, che per la seconda volta perse il contatto con il pavimento e si ritrovò sbalzato via di peso, trascinato a forza fuori dall'abitazione, contro la sua volontà. Quando finalmente rientrò in possesso dei suoi movimenti, disteso supino sul freddo asfalto, si rizzò in piedi e assunse inutilmente la posizione di guardia. Non c'era nessuno che lo minacciava.

Gli sembrò di impazzire.

Corse via urlando a gran voce, ma la sua richiesta d'aiuto si perse nell'oscurità. Riuscì a raggiungere la casa sulla cima della collina, prima che i polmoni gli domandassero pietà e lo costringessero a fermarsi a pochi passi dall'ingresso.

Se entro lì dentro, non farò ritorno.

Percepì del movimento alla periferia del suo campo visivo. Si nascose dietro un paio di alberi e vide un uomo avvicinarsi alla dimora. Soppesò l'idea di domandargli aiuto, ma in cuor suo sapeva che nulla di buono poteva provenire da chi aveva deciso di bussare a quella porta.

L'uomo superò la soglia e accese la luce all'interno. Mannie lo osservò attraverso la finestra. Lo vide muoversi lentamente, fermarsi di colpo e poi, quasi se lo fosse aspettato, sparire all'improvviso e diventare parte del nulla.

Sfida di Scrittura Creativa 2.0 (APERTA)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin