III - JASON

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capitolo 3

"mi trasformo in una guida turistica"

JASON


FLASHBACK - tre settimane prima

Una giornata come le altre. A dire il vero da quando ero diventato Pretore non avevo un attimo di pace. Tutti a chiedere cosa fare, come farlo, come se io avessi le risposte a qualsiasi domanda dell'universo. E essere figlio di Giove non aiutava di certo. Non so come facesse Reyna a gestire tutte queste aspettative e lamentele, ma iniziai a capire perché era sempre così seria e fredda. E poco ci mancava che avrei fatto la sua stessa fine.

"Jason! Vieni, è urgente!" un ragazzo apparve mentre stavo tornando ai miei alloggi, dopo una giornata particolarmente difficile. Aspettavo questo momento da tutta il giorno, ma ovviamente gli dei avevano altri piani in serbo per me.

Lo seguii sperando che non fosse qualche strana riunione o cose burocratiche di questo genere, o anche peggio, magari che Ottaviano avesse trovato qualcuno non idoneo alla legione e volesse squartare il povero sventurato come aveva squartato il peluche. Quel ragazzo sa essere terrificante.

Mi arresi all'idea di andare a rilassarmi agli alloggi e seguii il ragazzo, che alla fin fine probabilmente era solo stato incaricato.

"di che cosa si tratta"
"é incredibile, ed io che credevo che gli dei ci ignorassero!" disse lui apparentemente sconvolto, cominciavo a preoccuparmi
"loro non ci ignorano, beh, hanno anche loro il loro da farsi, però a volte ci danno qualche segno che sono qui, beh almeno credo" non so chi stavo cercando di convincere, se il ragazzo che sembrava non avere fiducia negli dei, o me stesso e tutte le volte in cui avevo maledetto di essere figlio di Giove. Era sempre stato così difficile. Essere figlio di Giove significa dare l'esempio, avere addosso aspettative altissime, aspettative che non avevo creato io. Aspettative che una dopo l'altra mi trascinavano a fondo. Come se avessi una corda legata al collo che mi trascinasse giú di forza senza possibilità di liberarsi. Ma questo era, non potevo cambiarlo. Era il mio fardello da portare.

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Una volta oltrepassato il senato, il foro, e anche il circo Massimo, ci ritrovammo ad avanzare verso la collina dei templi. Non avevo idea di perché stessimo andando lì, ma più ci avvicinavamo più il chiasso si faceva rumoroso. Quando arrivammo era come se l'intero accampamento militare più l'intera Nuova Roma fosse tutta accavallata in un unico punto. Nientemeno che il tempio di mio padre: Giove Optimus Maximus.

Quando arrivai vidi qualcosa di sconvolgente, certo con gli dei c'era d'aspettarsi di tutto, ma non che ti piombassero dal cielo da un minuto all'altro. Prima ti ignorano per anni e il minuto dopo te li ritrovi di fronte.

Un fascio di luce che proveniva dal cielo sembrava entrare giusto dentro il tempio di mio padre. La luce era così intensa che la gente anche solo per scorgerla per qualche secondo doveva mettersi le mani davanti agli occhi e sbirciare dai buchi creati tra le dita.

"FATE PASSARE" strilló il ragazzo

Sentii tutti gli occhi puntati su di me, la gente mormorava il mio nome, come se io (come al solito) potessi avere una risposta alle loro domande.

" che cos'è?" mormorava qualcuno
"chi è piuttosto.." qualcun'altro controbatteva
"qualcuno ci sta attaccando! SONO I GRECI!" Gridò Don dal fondo, Don é un fauno, che cerca sempre di strappare qualche soldo a chiunque, e per qualche strano motivo riesce sempre a intrufolarsi in città. Scaltra idea usare la confusione per rubare senza che nessuno se ne accorga, se non fosse un fauno potrebbe diventare uno dei peggiori membri del senato.
"Don smettila, nessuno ci sta attaccando. Ed esci dalla città perfavore." espirai addentrandomi nella folla.

FIGLI DEGLI OPPOSTI | Jason Grace x fem! ocWhere stories live. Discover now