I - STÝX

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capitolo 1
"Rincontro la tigre dai denti a sciabola"

STÝX

Cominciava a diventare piuttosto frustrante, avevo persino perso il conto. Di cosa? Di tutte le volte in cui avevo tentato di aprire il portale per andare al campo mezzosangue, o negli inferi, o per andare via, da qualsiasi parte che non fosse qui.

Odio quando le cose non mi riescono, e in quel momento non mi stavano riuscendo per nulla. Sono una perfezionista, una persona coincisa, schietta che se deve fare una cosa la fa, se deve dire qualcosa lo dice senza peli sulla lingua. E l'unica cosa che avrei voluto fare è urlare, insultare in greco antico chiunque mi stesse facendo questo, dirgli che me la pagherà prima o poi perché nessun torto rimane impunito. Mai. Non se ci sono io di mezzo.

E chiunque mi stesse facendo questo può stare certo che me la pagherà, soffrirà, dolorosamente e lentamente, avendo una morte triste e molto dolorosa. Okay forse sto esagerando un po' però io ve l'avevo detto, sono una persona molto rancorosa. E questa sicuramente me la lego al dito.

Camminavo da un po' dove non ne ho idea, qui non c'era nulla, nessun cartello, nessuna indicazione, nessuno che potesse darmi una dritta, nessuno, niente di niente. Diciamo che stavo girovagando in cerca di un qualsiasi indizio.

Di solito mi piaceva il silenzio, sono sempre stata una persona molto solitaria e distaccata da tutti gli altri, motivo per il quale nella cabina, Nico ed io avevamo costruito una sorta di parte sotterranea dove non si sentiva nulla e nessuno poteva disturbarci (credo che sia tipico dei figli di Ade ma comunque non importa adesso). Ma adesso il silenzio era diventato fastidioso, sono stata qui per ore credo, a tentare di aprire un portale che non si apriva.

Ci riprovai una volta ancora, come se qualsiasi cosa potesse cambiare, si certo come no, povera illusa che non ero altro.

Alzai la mano ad altezza del mio petto, come facevo sempre, con il palmo rivolto verso di me, piegai il medio e il pollice unendoli formando una sorta di cerchio, e poi lasciai scattare il dito medio in avanti. Di solito, quando funzionava, avrebbe dovuto formarsi qualche fiammella infernale sulla punte delle mie dita e una volta fatto scattare il medio in avanti avrebbe dovuto crearsi un grande cerchio verde (come la fiamma infernale), che sarebbe poi diventato nero in pochi secondi aprendo un portale. Funzionò? Mi pare ovvio di no!

"Fanculo" Espirai un po' confusa e abbattuta, non potevo stare qui per sempre, dovevo andare avanti, arrivare da qualche parte.. esattamente dove non lo sapevo ma da qualche parte dove ci fosse almeno dell'acqua.

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Sembrava quasi uno dei miei incubi se non fosse che ero sveglia. Ero sveglia giusto? Si non potevo star dormendo. Impossibile, decisi di fare un piccolo test per esserne certa.

Di solito nei miei incubi non posso attivare il mio cerchietto-diadema. O è già attivo quindi è già sotto forma di diadema oppure non si attiva proprio e rimane un cerchietto di perline/diamanti.

Mi concentrai toccando la collana che portavo al collo e la corona si eresse sulla mia testa, una volta stabilito che non era un sogno la richiusi semplicemente desiderandolo col pensiero. Okay bene. Non stavo dormendo. Anche se da un lato non sapevo come prenderla, se tutto questo era vero dove cazzo ero finita. Avrei voluto fosse uno dei miei incubi, almeno sapevo che quando mi sarei svegliata sarebbe stato tutto come prima.
Come prima, un prima che non mi piaceva però, un prima dove mi sentivo estranea a casa mia, un prima dove le persone scappavano da me solo al pensiero che fossi figlia di Ade, un prima che vivevo da sola. Era come essere l'ombra di me stessa, vivevo nell'ombra della mia maschera, la vera me, quella che pochi conoscono, quella ragazza simpatica a cui piace scherzare, che ama leggere, che è fissata con i draghi e il fuoco, a cui nonostante non lo ammetta ama stare con i suoi amici, quella ragazza a cui anche se non lo dice non le piace stare da sola, almeno sapendo che se non ne ha più voglia non ha nessuno da cui andare veramente, la vera me era l'ombra di quello che facevo vedere agli altri. Tutti mi hanno sempre vista come una ragazza forte, che non crolla mai, una persona responsabile che sa sempre quello che fa, forte visto tutti i poteri che Ade mi ha trasmesso, una ragazza fredda e distaccata che non vuole essere disturbata, una ragazza che nessuno osa solo pensare di infastidire per la paura di essere lanciato negli inferi da un mio solo sguardo (cosa che ovviamente non posso fare ma ehi! non sono io che metto in giro queste voci) , una ragazza che se volesse ti potrebbe fare a brandelli con la forza del pensiero. Una ragazza da cui tutti scappano per paura. Anche se io in realtà non ho mai fatto male a nessuno al campo, beh non senza un valido motivo. Una ragazza fredda con il cuore di ghiaccio. Una ragazza che però non sono io.
La mia versione migliore era l'ombra di una maschera che inconsapevolmente mi ero creata.

FIGLI DEGLI OPPOSTI | Jason Grace x fem! ocWhere stories live. Discover now