Parte 2

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Leo's POV

Sono sdraiato sul letto col telefono in mano e mentre scrollo il feed di Instagram mi capita un post di Ant. È una foto di lui e James abbracciati. Ant è sorridente e veramente felice. È proprio bello..
Vado a vedere la data della foto e vedo che è una foto piuttosto vecchia, di circa un mese fa. Immagino che Ant non le abbia ancora cancellate. Evidentemente non ne ha la forza. Mi ha comunicato che lui e James si erano lasciati ieri mattina a scuola, e si vedeva che ci era stato molto male dai suoi occhi gonfi e rossi e dall'assenza di James. Ho deciso di invitarlo alla festa pensando di tirarlo su di morale, ma a giudicare dalle sue condizioni stamattina ho fatto solo peggio. Però era così carino coi capelli tutti spettinati e il viso assonnato... Ma cosa mi passa per la testa? Dio, sono ridicolo. Solo che mi è dispiaciuto vederlo soffrire a causa di quel cazzone di James. Non si doveva permettere di lasciarlo tramite messaggio. È stato veramemte un egoista insensibile. Se solo fossi io il suo ragazzo troverei il modo di proteggerlo..
Ma perché dovrei essere il suo ragazzo? Non mi piace Ant. E io non piaccio a lui. Però è talmente affascinante, e con lui sto così bene. Vabbè è normale, siamo migliori amici. Solo che ci sono volte in cui desidererei di essere un po' di più per lui.
Mi manca. L'ho salutato meno di un'ora fa e adesso mi tormenta il pensiero di doverlo rivedere lunedì.
Il telefono emette un breve suono per avvertirmi che mi è arrivato un messaggio. Per un attimo spero sia Ant, ma poi mi rendo conto che si tratta di Liz, la mia migliore amica nonché ex ragazza.
Sono davanti casa tua scemo, esci che andiamo a pranzo insieme. Recita il messaggio. Onestamente non mi va di uscire con Liz, è una tale egoista e ci prova sempre con me, come non avesse capito che non voglio più avere a che fare con lei. Ma forse un po' di compagnia non mi farebbe male adesso.
Scendo subito. Le scrivo. Metto le scarpe, prendo telefono, portafogli e chiavi ed esco.
Davanti al cancello di casa mia trovo ad aspettarmi Liz sulla sua costosissima Jeep bianca finanziata interamente da suo padre.
Non riesco a vederla per intero ma so già che indossa un top cortissimo e un paio di leggins tirati fino alla testa.
<< Ciao tesoro >> mi saluta con la sua voce stridula e insopportabile che mi fa pentire di aver accettato di uscire con lei.
<< Liz, quante volte ti ho detto che non voglio che mi chiami così >>
<< Tesoro, guarda che lo so che mi ami ancora >>
<< Mi dispiace deludere le tue aspettative ma non ti amo più da un bel po'>>
<< Va bene, se lo dici tu...>>
<< Dove andiamo a mangiare? >> Chiedo io
<< Io ho voglia di un poké>>
Rimango in silenzio in segno di assenso. Stiamo zitti per tutto il viaggio, ma quando la macchina si ferma davanti al ristorante invece di scendere Liz decide di parlarmi.
<< Cosa ti succede Leo? >>
<< Di che parli? >>
<< Lo vedo che non sei in te oggi >> mi mette una mano sulla spalla e io provo a trattenermi dallo scostarmi.
<< Sono solo stanco, sai ieri sera sono stato a una festa >>
<< Leo, ti conosco da quando siamo bambini, se permetti di dirtelo so capire se sei stanco o se qualcosa non va >>
Rimango in silenzio. Odio quella ragazza. Odio la sua voce stridula e maligna, odio la sua espressione maligna e piena d'astio per chiunque la circonda, odio il suo narcisismo, la sua ignoranza, e soprattutto, il fatto che abbia sempre ragione e che sappia di averne.
<< Sono cambiato rispetto a quando ero piccolo Liz >>
<< Di aspetto si, ma di carattere mai >>
La guardo. Per un secondo valuto l'opzione di parlargliene, di quello che mi passa per la testa. Ma poi la mia coscienza mi ricorda che Liz è l'ultima persona a cui potrei parlare del fatto che io stia rivalutando la mia sessualità.
<< Liz, non mi va di parlarne, ok? >>
<< Uffa, va bene. Però sappi che qualsiasi cosa ti passa per quella tua testolina ne puoi sempre parlare con me.>>
Mi limito ad annuire e fingere un sorriso. "Ne dubito fortemente" vorrei dire, ma mi trattengo e scendo dalla macchina insieme a lei.

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