capitolo 11

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È il 23 dicembre, sono le 16:30 e sono appena uscita dalla casetta con una valigia per tornare da mia mamma, mio fratello e mia nonna. Sono così felice di passare un po' di giorni di nuovo con loro, mi mancano da morire. Holden ha aspettato ad andarsene, tanto poca strada ha da fare. Mi ha accompagnata alla stazione, dove lui ha preso il treno diretto a 'Roma Termini' che dura pochi minuti, io quello per 'Milano Centrale'. Prima di dividerci, però, ci saremmo baciati una decina di volte.
Scesi dal treno, seguita da Christian che ha fatto tutto il viaggio con me, essendo della zona.
"Ci vediamo fra tre giorni, stellina" mi abbraccia e mi bacia il capo.
"Ci vediamo, gigante" gli scompiglio i capelli per quel che riesco e ridiamo entrambi. Esco dalla stazione e ad aspettarmi trovo mamma e Álvaro.
"Bimba mia!" mi abbraccia mio fratello.
"Amore mio, come stai?" chiede mia mamma, abbracciandomi anche lei.
"Tutto bene, nonna è a casa?" chiedo.
"Si, ti sta aspettando" risponde mio fratello.
"Dai andiamo, così la saluti" e ci incamminiamo tutti e tre all'auto.

Arrivati a casa suono il campanello. Mi era mancato questo posto. Casa mia si trova in una zona poco fuori Milano, in periferia, in un luogo tranquillo e in un quartiere poco affollato.
Arriva mia nonna ad aprirci, accompagnandosi con il suo bastone, data l'età.
"Piccola" mi abbraccia appena mi vede.
"Abuela, mi sei mancata tanto" la strinsi forte. Grazie a lei mi sono iscritta ai casting e non potrei esserne più felice.
"Domani avrai una sorpresina!" esclama mio fratello.
"Oddio ora mi hai messo ansia!" gli dico.
"Lo scoprirai solo vivendo. Nonna, che hai preparato oggi?" mio fratello si avvicina al bancone della cucina, intento a sbirciare quel che prepara nonna.
"Pasta al pomodoro, semplice ma buona" spiega.
"Perfetto, ti aiuto a mettere in tavola" dice vedendo che sta scolando la pasta.
Mi siedo a tavola con mamma intanto, e poi ci raggiungono anche gli altri.
"Sorellina mia, ho visto che rimorchi" ride mio fratello.
"Eeeh... Si. Si chiama Joseph, ha ventitré anni e è di Roma. È figlio di Paolo Carta, il chitarrista di Laura Pausini, nonna, quella che canta la tua canzone preferita, 'similares', e infatti è la sua matrigna lei, e nulla... Moro, occhi scuri, bello, gentile, affettuoso, timido, introverso, ama la musica come me... Beh insomma ve lo farò conoscere" spiego a tutti loro.
"Sono curiosa di conoscerlo, amore mio" mi prende la mano mia mamma.
"Non vedo l'ora che il programma finisca, anche se lì ormai mi sono sentita come in una seconda casa" inclino la testa leggermente.
"Si, amor, questa sempre la primera" dice mia nonna e ridacchio insieme a Álvaro.
"Io ho finito, porto su la valigia e vado a dormire che oggi ho fatto le ore piccole... Sono andata a dormire alle due e qualcosa e mi sono svegliata abbastanza presto per il fatto che Sofi, Sarah e Marisol avevano il viaggio presto e sono in camera con me. Ci vediamo domani, vi amo a tutti e tre" dico. Prendo la mia valigia, salgo in camera mia, la disfo e poi mi sistemo, struccandomi e mettendomi il pigiama. Domani è la viglilia di Natale, l'aria natalizia da un po' d'anni la sento meno, ma l'importante è stare in famiglia, anche se non sarà mai al completo, non lo è più da diciott'anni, se non di più.

Mi sveglio da uno scherzo di mio fratello: un bicchiere d'acqua ghiacciata in faccia.
"Wow, gentilissimo Álvaro, peccato che non siamo al primo di aprile" mi alzo scocciata, fingendo leggermente.
"Oggi c'è una sorpresa per te, arriva fra un'oretta. Fatti bella mi raccomando" si raccomanda.
"Ma che succederà? Sono curiosa!" esclamo.
"Lo scoprirai alle undici" sbuffo andando verso il bagno e lui esce da camera mia.
Chissà cosa succede alle undici, booooh...
Vado in bagno a fare i miei bisogni, scendo a mangiare uno yogurt ai frutti di bosco, come d'abitudine prima che io entrassi ad 'Amici', e poi me ne torno su a lavare i denti.
Scelgo l'outfit, né scomodo né comodo, una via de mezzo. Non so cosa andremo a fare, so solo che devo essere abbastanza presentabile.
Scelgo una maglia a maniche lunghe nera che mi arriva fino appena sopra all'ombelico e dei jeans a zampa in denim, che stanno bene letteralmente con tutto e sono pure abbastanza comodi.
Come trucco metto un filo di mascara, un po' di correttore per mascherare le occhiaie e un po' di blush. I capelli li pettino semplicemente e direi che sono pronta, ma non so a cosa.
Sento suonare al campanello.
"Vado io!" urlo. Chi lo sa, magari è il postino che mi porta la sorpresa...
"Jo!" nonappena vedo Holden fuori dalla porta non posso fare altro che saltargli addosso.
"Ma sei scemo? Perchè sei qui?" chiedo scendendo dalla presa in braccio.
"Sono io la sorpresa, scema" mi scompiglia tutti i capelli appena pettinati.
"Ciao, piacere Claudia" arriva alla porta mia mamma, che si presenta.
"Molto piacere, io Joseph" sorride.
Arrivano anche la nonna e Álvaro.
"Ehi, ti ricordi di me, vero?" gli stringe la mano mio fratello.
"Certo che mi ricordo" sorride di nuovo.
"Io sono la nonna. Nonna Agustina" si presenta la nonna, stringendo anche lei la mano del ragazzo.
"Oh, entra, non vorrai mica rimanere fuori" ridacchio. Lo accolgo felice. Altro che aria natalizia, in questa casa c'è probabilmente più aria d'amore.

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⏰ Last updated: Apr 21 ⏰

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