capitolo dieci

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Avevamo finito di vedere tutti i video, e noi due eravamo ancora vicini come prima, così tanto che potevo sentire il suo respiro.

Tra poco qualcuno se ne sarebbe andato.

Fibra:ci avete soddisfatto tutti, siete stati bravi, ma questa è una sfida e qualcuno se ne deve andare.

Rose:matador il tuo video ci è piaciuto tantissimo, originale e simpatico, sei riuscito ad intrattenerci, quindi tu passi

Fibra: j, sia il video che la canzone hanno spaccato, sei stata brava e hai mantenuto le aspettative, come sempre. Veramente complimenti, meriti di passare

Mi sentivo benedetta ogni volta che ricevevo un complimento da fibra.

Fibra: kid il tuo video diviso, diciamo, in due parti ci ha ispirato molto. Hai raccontato questa parte di te che non conoscevamo, ed è sempre bello scoprire cose nuove attraverso la musica. Sei stato bravo e quindi passi

Geolier: jelecrois, spender

Geolier:uno dei due se ne deve andare, e non è stato facile decidere, credetemi, però abbiamo dovuto pretendere una decisione.

Geolier:spender, il tuo video mi è piaciuto, soprattutto la prima parte
È stato molto bello sentir parlare veramente di te, ma dovevi convincere tutti, e non l'hai fatto pienamente, mi dispiace.

Vuoto totale.

Non ci pensai nemmeno un secondo che andai ad abbracciare spender, che era ormai impassibile davanti ai giudici.
Nessuna reazione.
Nessun sentimento.

A stenti mi scendeva qualche lacrima, e appena spender uscì da quella stanza per poi andarsene definitivamente Dylan mi prese sottobraccio per poi lasciarmi un bellissimo bacio tra i capelli.

Rose: ragazzi, le cose si fanno veramente serie. Siete gli ultimi quattro e la finale si avvicina.




"La finale si avvicina"

Questa frase mi rimbombava in testa da troppo tempo, ero sovrappensiero, la cosa mi metteva ansia e non riuscivo a pensare ad altro.

Arrivati nella "casetta" mi rifugiai subito il camera con la musica nelle orecchie a palla, provando a non pensare a niente.

Ero sul letto, e la musica evidentemente non stava servendo a niente in quel momento, ma una figura ferma sulla soglia della porta mi distrasse da tutto quello che stava accadendo.

J:ei

Mata:che succede?

Gli feci un cenno con la testa, intendendo un "niente", ma non servì.

Si sedette sul letto vicino a me, iniziando ad accarezzarmi la guancia guardandomi in un modo che nessuno aveva mai fatto.

Mata: gesu nico

J:che?

Ma io sapevo perfettamente cosa intendesse.

Mata:me fai impazzi veramente.

La sua mano continuava a scorrere sul mio viso, i miei occhi si spostavano ai suoi e alle sue labbra senza sosta.

Mata:sei bellissima cazzo

Non riuscivo a parlare, ero come di pietra, e probabilmente anche rossa come non mai in viso.

Sapevo che mi brillavano gli occhi, non potevo farci niente.

Era una questione di millimetri, riuscivo a confondere il mio respiro con il suo, e avrei solo voluto che questa distanza svanisse.

E così fu.

Un bacio che aspettavamo ormai da troppo tempo.

Le sue labbra erano morbide, calde, come se aspettassero da tempo le mie.

La sua mano mi sfiorò il fianco e un brivido mi persuase la schiena.

Le mie mani erano intorno al suo collo e io volevo solamente che questo momento non finisse mai.

Ci staccammo col respiro affannato, le labbra gonfie e il cuore a mille.

J: anche tu sei bellissimo.

Ci sdraiammo sul letto abbracciati, la mia testa era sul suo petto, mentre le mie mani scorrevano per i suoi capelli morbidi.

Lui mi accarezzava il braccio, dandomi qualche bacio di sfuggita.

Io e lui.

Ci addormentammo così, senza che nessuno dei due cambiasse posizione, come se non volessimo mai perderci.

Giorno di riposo, ero stanchissima.

Mi svegliai ancora tra le braccia di Dylan, e al pensiero di quello che era successo ieri mi veniva da sorridere come un ebete.

Lui era perfetto.

Mi alzai dal letto cercando di non svegliarlo, per poi andare in cucina trovando jelecrois.

Appena la vidi iniziai a saltare per la stanza come una babba e lei mi guardava ridendo, probabilmente avendo capito tutto.

J:ti prego dimmi che vi siete dati almeno un fottuto bacio o non uscite da qua finché non succede

Le feci cenno di "si" con la testa, sorridendo, mentre mi sedevo al tavolo per bere il mio estathe al limone.

J,:madonna mari non riesco a smettere di pensarci.

Jelecrois:e ci credo, ce ne avete smesso di tempo eh

J:ogni cosa ha il suo tempo mia cara

Nel frattempo si alzò kid, rimaneva solo quel dormiglione di dylan.

Kid: e ja vai a svegliarlo tu, no?

Con un sorriso in volto mi alzai dalla sedia per poi dirigermi in camera mia, dove ancora dormiva il finto biondo.

Mi avvicinai a lui accarezzandogli la guancia.

J:ei, vieni di là ?

Sentì dei versi di disapprovazione venire dalla sua bocca per poi coprirsi meglio con le coperte che c'erano.

Gli diedi un bacio per poi provare ad andarmene, quando qualcosa, meglio qualcuno, mi bloccò prendendomi per il braccio.

Mata:ti prego svegliami sempre così.

La sua affermazione mi fece venire un sorriso a trentadue denti, per poi trascinarlo a forza in cucina

Kid: buongiorno principessa

Mata: vaffanculo

Mente gli altri facevano colazione io mi misi sul divano a parlare con ince, raccontandogli ogni cosa in ogni dettaglio possibile e ricevendo solo un esaurimento nervoso da porte sua, probabilmente perché non mi sopportava più.

Ovviamente mi si affiancò Dylan, sedendosi vicino a me e appoggiando la testa sulle mie gambe mentre guardava la tele.

Ad un certo punto si alzò di scatto, e la cosa non capivo se mi facesse paura o meno.

Mata: j

Mata: ti amo.

𝑅𝑂𝑀𝐴- 𝐸𝐿 𝑀𝐴𝑇𝐴𝐷𝑂𝑅Donde viven las historias. Descúbrelo ahora