capitolo quattro

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Il mattino seguente fu abbastanza tranquillo, ero rilassata anche perché oggi avevamo la giornata "libera" per finire le strofe o ripassarle.
A svegliarmi fu jelecrois con le canzoni di geolier a palla nella nostra stanza.

J:Gesù era meglio se mi svegliavo con fibra

Jelecrois: bella addormentata andiamo a fa colazione

Mi alzai, mi lavai la faccia e mi pettinai i capelli, almeno per essere presentabile.

Entrata in cucina trovai spender, grein, dubrazil e kid

J: buongiorno belli

Spender:giorno ammo

Ricevetti un abbraccio da dubrazil e un sorriso da parte di kid e grein

J:che c'è n'bel caffettino?

Mentre grein mi passava il caffè, in cucina entrarono gli ultimi quattro mancanti

Mata: buongiorno bellezze

Arrivò da me circondandomi le spalle a mo' di abbraccio e ricevendo in cambio da me un bacio sulla guancia.

Era carino, niente di più.

Spender: a belli esistemmo pure noi

Grein:salutare la propria pischella è priorità

Mata:ja tu sabes

J:ma che pischella e pischella

Fecimo tutti colazione per poi tornare sulle barre.
Io mi misi di nuovo sul divano, sta volta da sola. Rilessi dieci volte le mie barre per poi cambiare qualcosa e iniziare a impararmele, non si sa mai che me scordo tutto.

Ci misi ben tre ore, tre fottute ore.

Sinceramente ero un po' distratta per "colpa" di Dylan che era fuori, da solo. Il fatto era che si vedeva che stava male, ma non per la sfida con ince, glielo si leggeva negli occhi.

J:we matador, disturbo?

Mata:tu? Mai

Mi misi vicino a lui per poi prendere parola.

J:come stai?

Mata:tutto apposto daje

J:eh ma io non voglio sapere come sta elmatador, io voglio sapere come sta Dylan.

Lo lasciai spiazzato, volevo sapere come stava veramente.

Mata:Dylan diciamo che se la cava

J:hai voglia di parlare?

Mata:adesso non me la sento tanto, però sicuramente ne parleremo, me piace parla co te

J:quando vuoi tu, io t'aspetto

Stavo per rientrare fino a quando, come l'ultima volta, mi bloccò.

Mata:j, grazie.

J: ma di che

Mata:di tutto,nessuno si è mai preoccupato veramente di come stessi oltre ince

J:ei, quando vuoi.

Ci sorridemmo a vicenda, e così rientrai in casa.

Jelecrois: amore mi, è possibile che ogni volta che ti vedo entrare da quel giardino c'hai sempre un sorrisetto stampato in faccia?

𝑅𝑂𝑀𝐴- 𝐸𝐿 𝑀𝐴𝑇𝐴𝐷𝑂𝑅Where stories live. Discover now