Capitolo 1

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2 mesi prima

"Siete davvero un incanto, altezza!" disse Martha, la sua ancella personale. Eloise sorrise allo specchio davanti a lei. Il suo volto era stato truccato, per nascondere la sua magrezza che a tratti poteva sembrare malata. I suoi capelli mori erano stati pettinati in una treccia morbida che scorreva per tutta la sua schiena. Si sentiva davvero una principessa delle storie che leggeva, quelle in cui le ragazze trovavano l'amore della loro vita, si sposavano e vivevano per sempre felici e contente.

"Secondo me, vedendovi così raggiante, oggi sir. Raphael vi chiederà la mano! Sareste davvero bellissimi insieme!" continuò la donna, con gli occhi che brillavano dalla gioia.
Tra poco, Eloise avrebbe visto Raphael, il suo amato cavaliere al servizio del padre. La ragazza sperava davvero di sposarlo un giorno, per lei era il ragazzo dei sogni. Tuttavia, ad impedire la loro unione c'era una delle regole dettate dal re, suo padre.

'Una principessa non può sposare un cavaliere...'
"...e un principe non può sposare una sguattera. Credetemi, lo so. Ma magari vostro padre potrebbe cambiare idea se capisce che il vostro amore è puro. Io vedo come vi guardate: lui prova forti sentimenti nei vostri confronti!" esclamò l'ancella, leggendole nella mente.
La ragazza fece un sorriso triste e sghembo riflesso nello specchio.

"Dunque, il momento più importante: la scelta del vestito." Eloise odiava il pensiero di dover incontrare il principe. Il re voleva che lei si sposasse con un principe di un regno importante, così da favorire gli scambi commerciali e avere alleanze in caso di guerra. Così, tra i tanti pretendenti, colui che l'aveva colpito di più era William Nightshade ,un ragazzo molto facoltoso. Grande mente calcolatrice, era inoltre un cacciatore e pescatore esperto, leader nato di guerra e grande soldato. Tutte le carte in tavola per essere il marito perfetto. Tuttavia, Eloise non aveva alcun desiderio di sistemarsi con il principe di Venturies, il suo cuore batteva già indissolubilmente per qualcun altro. A presiedere l'incontro ci sarebbe stato Raphael che, in qualità di guardia personale della corona, doveva appurarsi che non accadesse nulla di male ai reali.

Martha le mostrò due tra i vestiti più belli che la corona avesse mai posseduto: appartenevano alla madre, la precedente regina, morta qualche anno prima. Eloise era piccola, perciò i ricordi di quella sera erano molto contorti e confusi, ma ricordava bene il dolore che aveva provato all'udire quella notizia; tutti gli abitanti del palazzo vestiti in nero, le porte chiuse per non fare entrare nessun altro che non fosse già al suo interno, l'anno di lutto che era seguito alla morte della sovrana.

Scacciò quei pensieri dalla mente e guardò attentamente le due proposte che l'ancella aveva selezionato per lei. Il primo era di una tonalità di rosa molto calda.
Molto ampio, presentava delle decorazioni sfarzose piuttosto impegnative, come lustrini e rose ricamate. Il secondo vestito, invece, era di una tonalità azzurra molto simile a quella dei suoi occhi. Era impreziosito da perle bianche molto piccole. Aveva delle maniche a sbuffo mozzafiato e una scollatura che si apriva sul petto. Quello era il vestito che aveva sempre sognato di indossare al suo matrimonio, il suo abito perfetto, il suo preferito.
"Quello rosa. Non posso sprecare il mio vestito preferito per il principe di Venturies".
Martha soffocò una risata, le sorrise complice e l'aiutò ad indossarlo.

Eloise pensava che prima o poi si sarebbe abituata al dolore che comportava indossare il corsetto, ma ogni volta era una sorpresa spiacevole. La ragazza aveva affondato le unghie nell'armadio di legno della sua stanza, mentre l'ancella tirava le stringhe con una forza tale da lasciare la principessa senza fiato.

Quando sentì Martha allentare la presa, riuscì a fare un respiro profondo dopo quella che sembrò un'eternità. Si infilò il vestito con attenzione, per evitare che le perline si scucissero rovinando l'abito. L'ancella la guardò soddisfatta e l'accompagnò attraverso un gesto dolce della mano verso lo specchio.
Nonostante fosse il vestito che meno preferiva dei due, era veramente uno spettacolo: le aderiva bene al corpo, evidenziandone le curve senza che risultasse volgare. Era troppo maledettamente bello per cacciare un principe. Ma magari era abbastanza per attrarre la guardia reale...

"È perfetto, grazie Martha" disse Eloise, accennando un sorriso. "Di niente, vostra altezza. E ora, dovete andare a parlare con vostro fratello prima dell'incontro".
Eloise annuì. Martha le aprì la porta della camera, la ragazza la ringraziò e si avviò per i corridoi del palazzo.

Da piccola non amava uscire da sola dalla sua stanza: era molto piccola e soprattutto abbastanza semplice, confrontandola con il castello. I corridoi erano molto cupi, freddi, in particolare dopo il lutto del regno. Il padre ci teneva ad appendere la maggior parte dei quadri raffiguranti la sua defunta moglie, in modo che non venisse mai dimenticata né dai figli, ne dai domestici. Tuttavia, il pensiero di essere sempre "osservata" da sua madre era inquietante.
'E se ad un tratto un quadro muovesse gli occhi?' si chiedeva sempre da bambina, osservando ciascun quadro con orrore misto a paura rispettosa.
Adesso, quasi diciottenne, Eloise poteva dire di riuscire a camminare tranquilla per il palazzo, senza paura che un quadro prendesse vita, o almeno ci provava.

Quando svoltò l'angolo, si ritrovò di fronte alla camera del fratello. Bussò piano.
"Avanti" rispose Damian. La ragazza aprì la porta.
La sua era una camera molto sfarzosa, a tratti quasi troppo. Il letto a baldacchino era stato rifatto da poco. Le lenzuola azzurre erano state cambiate dai domestici la mattina stessa. L'armadio a quattro ante era probabilmente il mobile più grande di tutta la stanza; dalla finestra entrava la luce del mattino, che illuminava i capelli biondi del ragazzo sporto leggermente dal davanzale.
"Eloise, come va?" chiese Damian, girando lo sguardo sulla sorella appena entrata.
"Potrebbe andare meglio. Non sono molto gioiosa all'idea di incontrare il principe di Venturies, preferirei di gran lunga..."
"Incontrare la guardia?" la interruppe Damian.
"Non è quello che intendevo dire" disse Eloise, abbassando lo sguardo.
"Però è quello a cui stavi pensando, non è vero?"

Eloise lo guardò confusa. Era certa di non aver rivelato al fratello la verità tra lei e la guardia, ma lui sembrava saperlo già, senza che nessuno glielo dicesse.
"Davvero ti aspettavi che non avrei notato come vi guardate a vicenda? Per favore, non sono così ottuso" continuò il fratello, con un ghigno divertito.
"Raphael è un ragazzo d'oro e particolarmente devoto alla corona, e per questo lo rispetto particolarmente. Tuttavia, nostro padre potrebbe essere contrario al riguardo. Sposare William Nightshade potrebbe essere per te l'occasione di diventare regina prima del tempo. Sai, suo padre è...vecchio. Non so se abdicherà mai in favore del figlio prima della morte, ma in ogni caso non ci manca molto. Potresti guadagnare molte ricchezze, il regno di Venturies è particolarmente fiorente di questi tempi...nonostante ciò, se mai avrai dei dubbi sul vostro matrimonio, io ti sosterrò in ogni caso."

Eloise guardò sbigottita il fratello. Mai lui si azzardava ad andare contro gli ordini e il volere del padre, mai si sarebbe spinto ad appoggiare una relazione politicamente sbagliata come quella tra lei e Raphael. Non poté fare a meno di sorridere, vedendo che suo fratello si preoccupava per lei. Annuì leggermente, mentre il fratello tornava ad osservare la scena che si svolgeva al di fuori della finestra.
"Mi hai chiamata solo per darmi la tua benedizione?" chiese Eloise, attendendo il punto dell'intera conversazione.
"Certo che no. Nostro padre mi ha informato che tra una settimana si terrà il mio matrimonio con la principessa Laurel di Ergowed".

Eloise rimase senza parole. Damian dava molto l'idea del re solitario, non pensava certo che cercasse moglie. Pensò però che potesse essere una buona notizia: le cose discusse a coppia sono meglio di quelle decise in solitaria. Sorrise.
"Credo sia fantastico. So che probabilmente non è ciò che desideri, ma non sarà poi così male. Spero di andarci d'accordo" disse Eloise, guardando il fratello che si sistemava la giacca.
"Ne sono certo. Sei un'anima solare, Eloise. È difficile non andare d'accordo con te"; Damian abbozzò un sorriso e disse:" Temo che il tuo principe sia arrivato." indicandole la finestra.
Oh sì, era decisamente arrivato.

Una sontuosa carrozza era trainata da due stalloni neri, che pian piano rallentarono nei pressi del cancello del palazzo.
"È meglio che tu vada. Raphael ti starà già cercando" disse Damian, voltandosi verso sua sorella.
Eloise annuì, prese un respiro profondo e salutò il fratello, uscendo di fretta dalla sua stanza.

A Tale of Crimson LiesWhere stories live. Discover now