La sua ossessione

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Secondo i professori, Hermione Granger era la più brillante strega della sua età. Beh, tutti lo pensavano eccetto uno. Secondo Severus Piton lei era un'insopportabile so tutto io che non faceva altro che infastidirlo.
Detestava ogni volta che lei alzava la mano per rispondere alla sua domanda perfettamente con le parole che andava a cercare sul libro di testo. Sì, anche lui aveva fatto così durante i suoi anni di hogwarts, venendo però bullizzato per questo.

Per l'ennesima volta la mano di Granger scattò in aria per rispondere alla domanda a proposito di cosa fosse un incantesimo non verbale. Lui sperava che alla prima lezione, con una domanda così facile, ci fosse la possibilità di far alzare nuove mani. E invece no. Sembrava che la Granger fosse stata l'unica che si fosse presa la briga di aprire libro durante le vacanze.

Fece un profondo sospiro e borbottò.
"Granger, sei ovviamente l'unica qui che ha la capacità di aprire il tuo libro o usare la testa. Vai."

"Gli incantesimi non verbali sono proprio questo. Non verbali. Li dici nella tua testa invece che a voce alta. È un vantaggio sull'avversario dato che egli non può leggerti nel pensiero." disse. L'aveva spiegato davvero bene. Il che fu ancora meglio dato che non gli aveva sputato addosso le stesse parole del testo.

Fece un grugnito di approvazione. "È semplice pronunciare l'incantesimo nella tua mente e desiderare che funzioni. Fai lievitare il fiore davanti a te. NON VERBALMENTE.»"

"Mi chiedo il perché ci abbia dato questi fiori così carini invece che delle piume" si guardó intorno, non trovando nessuno che parlava. Era una voce femminile e sembrava simile a quella della Granger. 'Magari gli piace questo tipo di fiore. Andiamo Hermione, non è quel tipo di persona! Probabilmente odia anche i fiori. No..tutti amano almeno un tipo di fiori. Wingardium Leviosa'

Camminando e arrivando a qualche passo dal suo banco, scosse la testa a Neville. Il suo fiore non accennava a muoversi e il suo viso stava diventando rosso pomodoro. Starà trattenendo il respiro, cercando di rimanere concentrato. Penoso. "Ragazzi, cercate di respirare almeno una volta o due in questa lezione. Trattenere il respiro non lo farà funzionare meglio. Paciock, lascia che il colore ritorni sul tuo viso prima di riprovare. Avrei intenzione di finire la mia lezione."

Dei sussulti si sentirono dietro di lui. Lanciò uno sguardo alla Granger, il suo fiore stava levitando. Lei sorrise a Piton e lo fece ricadere. Poi, un'altra volta, fece levitare il fiore. Svolazzò due volte prima di restare in volo.
"Continua a provare Granger, ha svolazzato. Se pensi di essere brava prova con la tua borsa con i libri."

"Un altro professore mi avrebbe assegnato dei punti, ma come vuole." disse sottovoce. Severus la sentì e lentamente si avvicinò per fronteggiarla. Si inginocchiò finché non fu a qualche centimetro dal suo viso. "Io non sono la maggior parte dei professori Granger. Punizione. Stasera nel mio ufficio. E comunque, cinque punti in meno a grifondoro."sibiló.

Lei sbuffò e posò la borsa sul banco, schiacciando il fiore. Nella mente di lui si sentì 'Wingardium Leviosa'. I suoi libri uscirono dalla borsa. Fu ottimo per essere il primo tentativo. Lui si allontanò grugnendo con rabbia. Tipica adolescente ormonale incapace di mantenere la calma.

Tutto sommato la classe andò bene. Il viso di Paciock non raggiunse più quella tonalità di rosso. Nessun altro fiore, o libro che sia, riuscí a fluttuare ma Severus non era per niente sorpreso di questo.  Mentre congedava la classe quella voce si ripresentò nella sua mente. 'Mi chiedo quale sia la bellezza di Piton. Di certo non sarà la compassione o la gentilezza, ma qualcosa dovrà pur essere!' Guardò Hermione stupito, l'unica che era ancora in classe. Si prese il suo tempo nel rimettere i libri nella borsa, poi la mise sulla spalla. La sua rosa rosso porpora si intravedeva dalla mole di libri che aveva. Che le importava a lei del suo "bellezza"? Per quanto lo riguardava, essa era morta insieme a Lily. O forse anche prima, quando lei aveva smesso di parlargli. Si schiarì la gola e la richiamò. "Sette in punto. Anche solo un minuto di ritardo e in punizione ci finirai anche domani."

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