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Pensare che 48 ore fa ero nella mia bella Roma, in Italia, e invece ora sono qui a Barcellona.

Se solo quella testa dura di mia mamma non avesse insistito per trasferisci qui.

Mia mamma è nata proprio qui, a Barcellona, poi si è trasferita in Italia a circa 18/19 anni, mentre io sono nata in Italia a Milano e poi mi sono trasferita a 5 anni a Roma.

Mio padre? Beh lui ha deciso di andarsene via e allontanarsi da me e da mia madre anche se devo dire di vederlo molto spesso, quando io avevo solo 6 anni. Anche lui è italiano, ma ora come sempre chissà dove sarà, Miami, Londra, Dubai, Chicago o altre parti.

Perché è andato vai? È andato via dicendo che lui non si trovava più bene qui, e ha anche detto molto sinceramente la verità, che non voleva più stare con mia mamma.

Ora lui si è rifatto una famiglia, quando è andato in Argentina 9 anni fa, ha trovato quella che lui definisce l'amore della sua vita. Ha trovato una ragazza, Alicia, non ho nulla contro di lei, anzi ad essere sincera quando siamo insieme andiamo anche d'accordo.

Mio padre lo vedo molto spesso, a tutte le varie festività, e in molti altri giorni. Mia madre e mio padre sono rimasti sempre in buoni rapporti. Mio padre con Alicia ci ha fatto anche una figlia, Cloe, ha 5 anni quasi 6.

Mio padre e Alicia si sono anche sposati in chiesa, dopo due anni che stavano insieme.

«Nicole, muoviti» mia mamma mi chiama dal piano di sotto della nostra nuova casa.

«si, un attimo» dico prima di scendere.

Domani inizia la scuola e dobbiamo finire di prendere le varie cose, visto la decisione presa all'ultimo di strasferisci qui a Barcellona.

Metto un top celeste chiaro, con dei pantaloncini corti di jeans bianchi con le nike classifiche, poi scendo.

Appena scendo di sotto, io e mia mamma usciamo di casa e andiamo in macchina per andare al centro commerciale.

Il giorno dopo

Alle 06:30 suona la sveglia, un po' contro voglia mi alzo e vado in bagno.

Una delle cose belle di questa casa è che ho il bagno in camera, una delle cose che ho sempre amato.

Mi trucco e passo la piastra hai capelli. Poi metto una semplice maglietta bianca a maniche corte con la pancia un po' scoperta, e dei jeans neri stretti e poi delle nike air force 1 bianche.

Ieri io e mia mamma abbiamo passato tutto il giorno a fare shopping.

Scendo di sotto e faccio colazione con un cornetto alla crema e un thè alla pesca.

«sei pronta per la nuova scuola?» mi chiede mia mamma mentre stavo facendo colazione.

«no, mamma sarei tanto voluta rimanere in Italia a Roma, nella mia vecchia scuola, con i miei vecchi amici» gli risposi io.

«vedi che ti troverai bene anche ora qui, nella nuova scuola» mi disse lei.

«tanto ormai anche se volessi tornare indietro non siamo più in tempo quindi, ormai è così» dissi io con un tono non molto felice.

Finimmo di fare colazione e andai a prendere il mio zaino, poi andai in macchina con mia mamma.

Durante il tragitto da casa mia alla scuola io e mia mamma non ci parlammo per niente, infatti io rimasi sempre con il telefono in mano.

Esco dalla macchina è saluto mia mamma e entro a scuola.

Vedo che ci sono tantissimi ragazzi e ragazze ho visto su Internet che questa e una delle scuole più popolate della Spagna.

Mi è stato detto che il primo giorno di scuola prima delle lezioni sarei dovuta andre dalla presidente.

Vedo un po' di cartelli, in uno c'era scritto "presidenza" con una freccia in avanti. Vado avanti per un po', vedo una porta è c'era il cartello della presidenza.

Dopo un po' che sono dalla preside, lei mi dici di poter andare, dopo che mi aveva spiegato tutto di quella scuola.

Visto che le lezioni era già iniziate, la preside mi dice che mi avrebbe accompagnata lei nella mia classe.

Io e la preside arriviamo davanti una classe con la porta chiusa. La preside butta e poi io e lei entriamo e tutta la classe di alzò in piedi.

«Buongiorno, professoressa mi dispiace interrompere la lezione, ma volevo presentare ai ragazzi e alle ragazze la loro nuova compagna di classe, spero le darete un buon benvenuto, io vi lascio ragazzi, arrivederci» disse la preside.

«Arrivederci» disse tutta la classe in piedi quando la preside andrò via.

Appena la preside andò via io mi ritrovai in piedi davanti tutta la classe. La vergogna mi mangiava.

«allora ragazzi, lei è Nicole, e come avrete ben capito sarà lei la vostra nuova compagna di classe, Nicole puoi sederti al banco libero in terza fila a destra» mi disse la professoressa.

«va bene grazie» gli risposi con un sorriso e andai a sedermi al banco libero.

«ciao, io sono Lucía» mi disse la ragazza accanto a me sorridendo.

«ciao, io Nicole» risposi sempre sorridendo anch'io.

La lezione di Spagnolo finì dopo due ore. È iniziò l'intervallo.

«ei, ti presento un po' la classe» mi disse Lucía.

«va bene» dissi.

«lei è la ragazza più popolare della scuola, e ovviamente noi c'è l'abbiamo in classe» mi disse lei indicando una ragazza con i capelli lunghi biondi e con gli occhi azzurri.

«lui invece è il più popolare della scuola, ma non solo perché è il più bello della scuola, per non dire della Spagna, ma è anche popolare perché non credo che tu lo sappia ma lui gioca al Barcellona, lui ormai è una star e noi abbiamo la fortuna di averlo in classe» mi indica un ragazzo alto moro con il ciuffo e gli occhi marroni.

«c'è seriamente lui gioca al Barcellona a 17 anni» dissi io.

«beh si, lui giocava alle giovanili del Barcellona, ma poi il Barcellona quello non giovanile ha visto che lui era molto forte e lo hanno acquistato» mi disse lei.

«wow, abbiamo una persona famosa in classe, nonché a scuola» dissi.

«già, e ogni volta che lui gioca tutta la scuola in molte partite lo vanno a vedere e quelli che non vanno allo stadio, guardano le partite da casa» mi spiegò ancora lei.

«questo vol dire che anche a me toccherà guardare le sue partite» io gli dissi.

«si, pensa che le sue partite le vedono pure i prof e la preside, tu sei una tifosa del calcio?» mi chiese lei.

«diciamo di sì, molte volte guardavo le partite dell'Inter, non so se tu lo sai ma io sono italiana, sono nata a Miano e poi sono andata a vivere a Roma» risposi io.

«bella l'Italia, un giorno voglio venirci» mi disse lei sorridendo.

«ma comunque parlando di altro, tu sei fidanzata?» mi chiese Lucía.

«no, tu?» chiesi anch'io a lei.

«no, ma tutta la scuola va dietro a Héctor Fort» mi disse lei.

«chi è ora Héctor Fort?» chiesi.

«quello che gioca al Barcellona» mi disse.

«aah, si chiama Héctor Fort?» chiesi io a lei.

«si, comunque ti stavo dicendo che tutta la scuola va dietro a lui già da prima che giocava al Barcellona, ma a lui non gli interessa di nessuna o meglio ci è amico con le ragazze ma nulla di più» mi raccontò lei.

«niki, guarda sta arrivando qua» mi disse Lucía.

Io mi girai e vidi il giocatore del Barcellona con altri suoi amici che stavano venendo verso me e Lucía.

Te odio~Héctor Fort (italiano)Where stories live. Discover now