16. Fumo e caffè

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Il corridoio dell'ospedale era cupo e silenzioso dopo l'orrore che si era appena consumato nella stanza di Halley. Le urla di Dylan si erano placate, lasciando dietro di sé solo un vuoto angosciante. Io, Bryan e gli infermieri rimanemmo lì, immobili, incapaci di fare altro che accettare l'inaccettabile.

Il peso della perdita si abbatté su di noi come un macigno, rendendo difficile anche il più semplice dei respiri. Halley non era solo una paziente, era diventata una presenza costante nel nostro reparto, con il suo fascino oscuro e il suo modo enigmatico che ci aveva affascinato e spaventato allo stesso tempo.

Bryan si avvicinò a me, mettendomi una mano sulla spalla in segno di conforto. Ma nessuna parola poteva alleviare il dolore che sentivo nel cuore in quel momento. Era come se una parte di me fosse stata strappata via insieme a Halley.

Lentamente, ci ritrovammo tutti a lasciare la stanza, in modo che la Polizia scientifica potesse entrare per fare il loro lavoro macabro. Ma i segni dell'orrore rimanevano impressi nelle nostre menti, impossibili da cancellare.

Irruppero nella camera, con vari dispositivi e attrezzature, pronti a raccogliere qualsiasi prova potesse aiutarli a fare luce sulla morte di Halley. Guardai da lontano mentre si muovevano con precisione, fotografando ogni angolo della stanza, raccogliendo campioni di sangue e analizzando ogni dettaglio con attenzione meticolosa.

La sensazione di impotenza mi travolse mentre osservavo il loro lavoro. Avrei voluto poter fare di più, dare qualche indicazione utile, ma tutto ciò che avevo, erano ricordi confusi di quello che era successo.

Bryan si avvicinò nuovamente a me, con il suo sguardo carico di preoccupazione e dolore.

-"Dobbiamo farcela, insieme." Disse il mio migliore amico con voce ferma, ma i suoi occhi tradivano il turbamento che entrambi condividevamo.

Annuii, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di traboccare.

-"Sì, dobbiamo." Risposi con voce flebile, stringendo la mano di Bryan con forza.

Dopo che la polizia scientifica terminò il lavoro, il reparto tornò lentamente alla sua routine, ma l'atmosfera era diventata ancora più pesante. Le ombre della tragedia si allungavano su di noi, oscurando qualsiasi speranza di normalità.

Io e Bryan ci dirigemmo in saletta, portando con noi Dylan.

-"Ragazzi, che dite se ci bevessimo un caffè accompagnato da una sigaretta?" Chiesi ai due ragazzi.

-"Io molto volentieri." Disse Dylan ancora sotto shock.

-"Si, credo sia una buona idea allontanarci da qua." Concluse Bryan.

Ci sedemmo tutti e tre nella piccola saletta fumatori, dove potevamo finalmente ritagliarci un momento di tranquillità, lontano dalle tensioni del reparto. Il profumo del caffè fresco riempì l'aria, portando un senso di sollievo e normalità in quel momento di crisi.

Dylan, ancora visibilmente scosso dall'accaduto, prese un sorso di caffè e si accese una sigaretta con le mani che tremavano leggermente

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Dylan, ancora visibilmente scosso dall'accaduto, prese un sorso di caffè e si accese una sigaretta con le mani che tremavano leggermente. Guardai Bryan, cercando conforto nel suo sguardo, sapendo che avremmo affrontato insieme tutto ciò che ci aspettava.

-"Non sarà facile, lo so." dissi con voce flebile, rompendo il silenzio pesante che ci circondava. -"Ma dobbiamo restare uniti. Per Halley."

Bryan annuì, una determinazione feroce brillava nei suoi occhi.

-"Sì, dobbiamo trovare un modo per andare avanti. Per lei e per tutti noi." Rispose lui.

Dylan ci guardò, cercando di raccogliere un po' di forza dalla nostra determinazione.

-"Grazie, ragazzi." Disse con voce graffiante. -"Non so cosa farei senza di voi."

Ci scambiammo uno sguardo silenzioso, sapendo che non c'erano parole che potessero lenire il dolore che ci consumava. Ma eravamo insieme e quel legame, era tutto ciò di cui avevamo bisogno per affrontare il futuro incerto che ci attendeva.

Mentre il fumo della sigaretta si dissolveva nell'aria e il caffè si raffreddava lentamente nelle nostre tazze, ci preparammo mentalmente per ciò che ci aspettava.

le immagini di Halley mi tormentavano implacabilmente. Il suo volto pallido e gli occhi vuoti rimanevano impressi nella mia mente mentre, continuai a chiedermi disperatamente, chi avesse potuto fare del male a una persona così delicata e innocente.

Con il cuore pesante, mi ritrovai a riflettere su quanto fosse fragile la nostra esistenza in quel luogo apparentemente sicuro. In un istante, tutto poteva cambiare e la morte, poteva bussare alla porta di chiunque di noi. Ero determinata a scoprire la verità dietro la morte di Halley e Brad, anche se ciò, significava scavare nei recessi più oscuri del reparto e mettere in pericolo la mia stessa vita.

Mi alzai dalla sedia, determinata e pronta ad affrontare ciò che mi attendeva. Guardai Bryan e Dylan, vedendo la stessa risolutezza nei loro occhi, e capii che eravamo pronti a fare tutto il necessario per scoprire la verità.

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