Confronto

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Le due si staccarono immediatamente e Sarah balzò in piedi.

《Padre, cosa... che ci fai qui?》

《Che ci fai TU qui. Non dovevamo uscire?》

Rispose Uther entrando nella stanza.
Morgana lanciò una rapida occhiata a Sarah, che intanto era colma di tensione.
Era successo veramente? A giudicare dalle facce delle due, era decisamente accaduto.

《Allora?》

Il re iniziava a spazientirsi.

《Sì, certo. Arrivo subito》

Detto ciò si alzò e uscì accompagnata da Uther.

Sarah rimase sola. Cosa era appena successo? Lei aveva baciato la principessa di Camelot. O era stata Morgana a baciare lei? Non ne era sicura, ma una cosa era certa, era accaduto qualcosa tra loro, qualcosa che Sarah non si sarebbe mai immaginata potesse succedere. Ora cosa avrebbe fatto? Come avrebbe potuto guardarla nuovamente negli occhi? Ma soprattutto, perché Morgana non si era opposta? Cosa provava veramente per lei? Come poteva una principessa talmente bella e perfetta amare una umile serva?
Aveva l'impressione che queste domande l'avrebbero tormentata per tutto il giorno.

***

Merlino camminava per i corridoi del castello. Ormai non vedeva Artù da giorni e non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto reggere quella situazione.
Aveva provato con tutte le sue forze a rassegnarsi, ma non riusciva proprio a sopportare di aver perso Artù, il suo punto fermo.

Era così immerso nei suoi pensieri, che non si accorse di stare andando addosso a qualcuno.

《Hey! Stai atten...》

《Scusatemi io- oh...》

Merlino e Artù si guardarono intensamente per un istante.
Era inutile provare a nasconderlo, nonostante tutto, si mancavano. Tanto.

Erano entrambi paralizzati.
Il primo a muoversi fu Artù, che iniziò a camminare superando Merlino.
Merlino chiuse gli occhi.
Artù lo aveva fatto di nuovo.
L'aveva ignorato.
Era scappato.

"No, adesso basta"

Merlino riaprì gli occhi e con un gesto fulmineo afferrò il polso di Artù.

《Artù, basta!》

Artù si girò di scatto, sorpreso da quel gesto improvviso. Guardò Merlino con occhi impauriti.
Quello, accorgendosi della sua espressione, lasciò la presa.

《Artù, ti prego. Noi dobbiamo parlare. Non possiamo a continuare a ignorarci in questo modo. Non sopporto più questa tensione tra noi e sono certo che nemmeno voi la sopportate》

Artù fece un respiro profondo.
Il suo cuore batteva all'impazzata.

《Che cosa ti dovrei dire?》

Disse, cercando di nascondere il tremore della sua voce.

《Qualunque cosa》

Rispose Merlino, con le lacrime che minacciavano di fuoriuscire dai suoi occhi.

《Sono stato uno stupido a fidarmi di te》

《L'ho fatto solo per proteggervi!》

《Tu mi hai mentito!》

La voce di Artù stava iniziando ad alterarsi.

《Per tutto questo tempo! Io mi sono fidato, mi sono confidato con te, ti ho nominato mio servo, ho riso e scherzato con te! E per tutto il tempo tu mi stavi mentendo! Era solo apparenza quella che ho visto?》

《No! Lo giuro! Vi ho solo tenuto nascosto il mio segreto, ma tutto il resto era vero! È stato un onore per me servirvi!》

Ci fu una pausa.

《L'hai usata altre volte?》

Merlino abbassò lo sguardo.
Gli occhi di Artù si inumidirono.

《E io non me ne sono mai accorto》

《L'ho usata soltanto per Camelot! E per voi! Non ho mai avuto brutte intenzioni, vi supplico, dovete credermi!》

Anche Merlino era ormai sul punto di scoppiare a piangere.

《Se lo avessi detto a mio padre a quest'ora saresti morto!》

《Ma voi non lo avete fatto. Perché?》

Artù si bloccò. Era vero. Non lo aveva fatto. E non lo avrebbe mai fatto. Ma perché?
Merlino gli aveva mentito. Era un mago e ciò lo rendeva una minaccia per il regno. Allora perché Artù non aveva neanche considerato l'idea di denunciarlo? Perché, nonostante tutto quello che era successo tra loro, gli mancava? Perché più stava lontano da lui, più stava male?
Non riusciva a darsi una risposta. Comunque, Merlino non doveva sapere delle sue insicurezze, così come nessun altro.

《Non ti devo nessuna spiegazione. Ora vattene》

Per Artù fu molto doloroso pronunciare quelle parole, ma non voleva aprirsi più di quanto aveva già fatto.

Ma quello che rimase più ferito era Merlino.
Sentì il suo cuore spezzarsi. Non riuscì più a trattenere le lacrime.

Appena Artù vide che Merlino stava piangendo, ebbe un tuffo al cuore. Vederlo stare male era una tortura, ma non poteva far trasparire i suoi sentimenti, i quali lui stesso non sapeva decifrare.
Però non poteva lasciarlo in quelle condizioni senza aggiungere altro.

《Non dirò niente. Ma tu... stai attento e... stai lontano da me》

Detto questo, se ne andò più in fretta che poteva, poiché non avrebbe sopportato di vedere Merlino in quello stato.

Merlino vide Artù scomparire dietro la porta.
Si sentiva un mostro. Ripensò all'espressione di Artù quando lo aveva afferrato. Paura. Artù aveva paura di lui. Non lo avrebbe mai accettato per quello che era. E ora, come poteva Merlino accettare se stesso?

Non riuscì più a trattenersi; con i suoi poteri fece esplodere un vaso posto su un mobile lì vicino. Decise di tornare nella sua stanza e di non uscire più.

Ma Merlino era talmente disperato che non si era accorto di una cosa: un servitore, intento a pulire il castello, era arrivato all'entrata del corridoio e aveva assistito esterrefatto al suo sfogo.

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Angolo autrice:

Finalmente si sono parlati di nuovo! Ma non è andata molto bene...

Ma state tranquilli/e, la storia non è mica finita!

Ci vediamo domani con il prossimo capitolo!

Sara💜

Dietro le mura di CamelotWhere stories live. Discover now