Allo scoperto

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Era un pomeriggio assolato. I cavalli galoppavano tra gli alberi del bosco nei pressi di Camelot. A guidare il gruppo era un ragazzo biondo e forzuto, dall'aria impavida e colma di determinazione. Subito dietro di lui, c'era un altro ragazzo, più esile, con i capelli neri e spettinati che cercava di stargli dietro. A seguirli c'erano una decina di cavalieri vestiti e armati di tutto punto.
Il ragazzo moro, stanco di essere sballottolato dal suo cavallo si rivolse all'altro:
《Artù! Non postreste rallentare un po'? Stiamo tutti faticando a starvi dietro!》
《Merlino, vuoi acciuffare questi banditi oppure no? Mio padre ci ha dato un compito, e io non lo deluderò per stare dietro ai tuoi lamenti》.

Il principe Artù di Camelot era stato inviato da suo padre, il re Uther, per arrestare dei pericolosi banditi che si aggiravano ai confini della città e Merlino, suo fedele servitore, si era già pentito di averlo accompagnato.

Finalmente raggiunsero l'accampamento dei banditi e scesero in fretta da cavallo per partire all'attacco. I banditi si sparpagliarono tra gli alberi e i cavalieri si divisero, iniziando a combattere spada contro spada.
Merlino intanto, senza farsi vedere dai cavalieri, lanciava dei piccoli incantesimi contro i banditi.

Esatto, incantesimi.

Perché egli non era un ragazzo comune, ma, sin dalla nascita, possedeva il dono della magia. Ovviamente nessuno lo sapeva, poiché a Camelot la magia era stata severamente proibita dal re Uther; si diceva infatti che la magia avesse portato alla morte della regina e allora il re avrebbe condannato al rogo chiunque osasse professarla. Merlino, nonostante fosse pieno di potere, lo aveva usato solo e unicamente per proteggere Camelot e Artù e lo aveva sempre fatto in segreto. L'unico a conoscenza dei poteri del ragazzo era Gaius, il vecchio medico di corte, al quale Merlino era molto legato. A parte lui, nessun altro sapeva del suo segreto, nemmeno Artù, sebbene egli nel corso degli anni avesse creato un legame molto stretto con Merlino, ma, dopotutto, era pur sempre il figlio del re e, secondo Merlino, se lo avesse scoperto sarebbe finito immediatamente al rogo.

Il principe stava combattendo a spada sguainata contro uno dei banditi, ma, proprio mentre stava per mettere a segno il colpo finale, un altro bandito gli arrivò da dietro le spalle, con la spada alzata pronto a colpirlo mortalmente.
Merlino se ne accorse appena in tempo: 《ARTÙ!》, Artù non fece in tempo a girarsi che il giovane mago, agendo d'impulso, scagliò una scia luminosa contro il bandito, che cadde a terra inerme.

《M-Merlino?》.

Non poteva essere vero.

Doveva aver visto male.

Era assolutamente impossibile che la persona di cui Artù si fidava di più al mondo gli avesse mentito per tutto il tempo.

Merlino si rese conto troppo tardi di ciò che aveva fatto. Vide gli occhi increduli di Artù e all'improvviso si sentì sprofondare.

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Angolo autrice:

Heyy! Questa è la prima ff che scrivo, ma spero vi piaccia.

Questo primo capitolo è un po' corto ma non vi preoccupate, ne ho già pronti altri ben più lunghi.

Spero che la trama vi intrighi e che non vi lasci delusi.

Non so ancora con che frequenza pubblicherò i capitoli, ma non aspetterò molto.

Spero che il primo capitolo vi abbia incuriositi, perché questo è solo l'inizio!

Sara💜

Dietro le mura di CamelotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora