«Sì?» chiede e invece di mantenere il contatto visivo afferra dalla tasca posteriore dei suoi jeans il suo telefono, fingendosi interessato alle notifiche.

So per certo che non ce ne sono perché ha la suoneria attiva e in queste quattro ore insieme non è arrivato nessun messaggio.

Decido di lasciar perdere quest'ultimo dettaglio, «sei entrato nel mio camerino, cazzo», borbotto rimproverandolo.

Lui sghignazza alzando l'angolo della bocca, «hai lasciato la tenda aperta, ti ho visto in difficoltà e sono intervenuto. Nulla di che», alza le spalle con fare disinteressato.

Sono a corto di parole.

Le mie sopracciglia si alzano per lo stupore, «nulla di che? Hai visto tutto!» esclamo imbarazzata. Sento le guance andarmi a fuoco e sono sicura di essere rossa.

Andrew serra le labbra in una linea sottile e annuisce, «ho visto tutto e se vuoi posso dirti anche il colore del tuo intimo», fa un passo avanti ritrovandosi a pochi centimetri da me.

«Rosso. Rosso come le tue guance adesso.» sussurra con voce rauca prendendosi gioco di me.

Ha visto tutto, da quando mi sono cambiata fino a quando ha notato la mia difficoltà a chiudere quella stupida cerniera.

Probabilmente saranno passati circa venti minuti.

Venti minuti a guardarmi.

L'imbarazzo si fa largo dentro di me, sono stata così stupida a non rendermi conto che mi ha visto quasi nuda.

Mille paranoie mi annebbiano i pensieri:

E se al posto suo ci fosse stato qualcun'altro?
Poteva vedermi chiunque.

«Sei imbarazzata, Iris?» mi riporta con i piedi a terra quando continua a prendermi in giro con il suo solito modo. Cazzo, la deve smetterla di farmelo notare ogni volta.

«Non chiamarmi in questo modo», serro le labbra e in un gesto fulmineo ritorno nel camerino, cambiandomi alla velocità della luce. Ogni tanto guardo la tenda per vedere che non ci sia nessuna faccia a guardarmi, specialmente quella di Clark.

††‡††

J A D E N

In realtà le persone hanno bisogno
di toccare il fondo per cambiare.

- Dostoevskij

Oggi è proprio una giornata del cazzo, la minima cosa che mi dicono o che fanno mi fa girare i coglioni. Mi sento proprio come una ragazza con le mestruazioni, se non peggio.
Ad essere sincero era partita tutta con il piede giusto, ma Gesù Cristo o Dio deve farmi capitare per forza qualcosa, perché se no non è contento.

Probabilmente ho iniziato ad innervosirmi quando il gatto che Mike ha deciso di rubare questa mattina non smetteva nemmeno per un secondo di miagolare. Ciò ha portato a Kai l'esasperazione e detto da un suo amico d'infanzia per far irritare Kai ci vuole molto.

Forse il gatto è partito in vantaggio siccome lui ha un grande trauma verso quei felini.

Ma non è questo il punto, non sto parlando di Kai.

La cosa che anche a me ha portato l'esasperazione è quello che sto vedendo nella mia stanza: Uno zaino della Eastpak nero pieno di vestiti è appoggiato sul mio letto; delle pantofole rosa con le Winx sono accanto allo zaino e infine sopra al mio letto tutto sfatto c'è un portatile acceso con la schermata di Netflix sopra.

Wicked GameOù les histoires vivent. Découvrez maintenant