Non so se lo stai leggendo

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A volte ti sogno ancora, al calar della sera,
con i tuoi occhiali e i ricci tenuti su, legati.
Ti sogno che mi tieni ancora per mano,
che mi stringi a te mentre tremo e piango,
perché lo stomaco mi uccideva anche lì,
nel tuo letto, con te che dormivi affianco.
Ma poi mi sveglio e sono di nuovo lì,
al buio, in una camera che non è la mia
ma vorrei davvero tanto che lo fosse.
Tu sei lì, ti ho svegliato con i miei incubi
e te ne vai, perché questo è troppo per te.
Accendo la luce e non ci sei. Da un pezzo.
I ricordi e l'adesso si mischiano all'alba.
Non ci sei. Non ci sei mai stata. O forse sì,
quando riuscivo ancora a nascondermi
per occuparmi del tuo dolore, ingenua.
Ma me ne sono andata io, stavolta, e non
mi raggiungerai con lettere piene di
parole vuote, che ho già sentito, promesse
che hai infranto, grida di aiuto di chi già
ha trovato un nuovo cuore da amare.
Io no. Resto ferma qui. Resto ferma a te.
Perché so che quello non era vero amore.
Perché so solo quello che non è amore.
Il tuo non è amore. Il tuo è necessità.
Il mio, non so come chiamarlo. So solo che
a volte ti sogno ancora, al calar della sera.

Nugae - NarniaOnde histórias criam vida. Descubra agora