Capitolo 21

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Ogni giorno che passa sono sempre più abbattuta, a nulla servono i messaggi dei miei amici, le attenzioni di Andrea ed il loro venire a casa mia per tirarmi su di morale, ma io non ce la faccio più. Non esco più di casa da quando ho parlato con mio fratello, ovvero quattro giorni. Non ho voglia di vedere visi sorridenti, non ho proprio voglia di vedere visi in realtà. L'unico che vorrei vedere è il viso sorridente del piccolo Ale che gioca con i fratelli e la zia.

Come ogni giorno, il citofono suona ed io controvoglia mi alzo per aprire, senza nemmeno chiedere chi sia. I quotidiani spagnoli si interrogano sul motivo per cui Álvaro stia rendendo meno, se solo sapessero che già è tanto che si presenta agli allenamenti...
Lui mi ha detto che ha parlato con Simeone e che l'allenatore stesso gli ha detto che se voleva poteva prendersi una pausa, avrebbe avuto tutta la sua comprensione, ma lui ha preferito di no.

D.V:"Come stai baby Morata?" Dusan entra in casa mia seguito dai due Federico, Lucia, Andrea e Timothy.
Lo guardo storto perché ovviamente non sto bene, ma apprezzo che si preoccupino per me, anche se veramente io non ce la faccio più. Non voglio più vedere nessuno.
Quando iniziano a fare casino sbrocco, sono veramente esausta.
Io:"Basta! Non ce la faccio più! Non voglio tutto questo casino intorno a me, voglio solo stare in casa a piangere! Voglio mio fratello, voglio la mia famiglia! Lo so che fate tutto questo per me, ma non sono pronta a condividere il mio dolore con voi! Vorrei solo mio fratello, chiedo forse troppo?!" Mi dispiace da morire urlargli contro, ma dai loro visi capisco che non sono arrabbiati con me e, anzi, mi comprendono.

Mentre siamo ancora tutti in silenzio il campanello suona ancora e, irritata al massimo, apro la porta pronta ad insultare chiunque ci sia là fuori, ma ciò che vedo mi fa sorridere il cuore: Álvaro, Alice, Paulo, Oriana ed i bambini sono tutti qua.
Stringo mio fratello più che posso, mi era mancato veramente tanto ed averlo qua ora conta più di qualsiasi altra cosa.
Á.M:"Siamo qua sorellina, siamo tutti qua." Mi stacco da mio fratello e stringo forte anche i bambini, si vede lontano un miglio che Ale non sta bene, è super mogio ed a stento riesce a tenere gli occhi aperti, così lo mettiamo a letto e noi ci mettiamo in salotto.
I ragazzi sono andati quasi tutti via comprendendo che sia una situazione di famiglia e, quando anche Andrea sta andando via, Álvaro lo ferma.
Á.M:"Andrea, resta. Tu fai parte di questa famiglia." Alzo di scatto la testa verso mio fratello che a sua volta sta sorridendo al mio fidanzato, non l'avevo mai sentito dire una frase del genere, nemmeno a Pedri.
Andrea gli sorride riconoscente e si siede accanto a me, prendendomi la mano.

P.D:"Anche la piccola di casa è cresciuta!" Paulo decide di rompere il ghiaccio dato che la situazione si stava facendo parecchio tesa, ma non ho voglia di sentire battutine o altro.
Io:"Dunque? Cosa dicono i dottori?" Mi giro verso i bambini per capire se stanno ascoltando o meno ma fortunatamente stanno giocando. O meglio, Edo e Bella giocano provando a tirare in mezzo Leo, ma si vede che lui è triste e non ha per niente voglia di giocare. Probabilmente essendo lui e Ale gemelli sente che c'è qualcosa che non va.
A.C:"Siamo venuti a Torino per questo, a Madrid ci hanno detto che al Santa Margherita c'è un dottore che potrebbe operarlo."
Io:"Operarlo? E quindi si sa cos'ha?"
Alice e Álvaro si guardano e successivamente mi stringono la mano libera.
Á.M:"Gli hanno diagnosticato la leucemia, ma hanno detto che l'hanno presa in tempo quindi è curabile." Il mondo mi crolla addosso. Come la leucemia? Com'è possibile? No, è troppo piccolo, non lo accetto.
Io:"E chi gli donerà il midollo?"
Á.M:"Lo farà Oriana, è per questo che sono qua lei e Paulo. Sono venuti a Madrid qualche giorno fa e hanno fatto tutti i test ed è risultata compatibile al 100%." Guardo Oriana che sorride con le lacrime agli occhi, le sarò eternamente grata.
Io:"Grazie Oriana, grazie davvero!" Abbraccio forte la mia amica e poi vado dai bambini con Andrea, dato che ancora non l'hanno conosciuto.











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Siete tutto il mio mondo, mai senza di voi❤️‍🩹

👤 alvaromorata, alicecampello

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Pov's Andrea

Più guardo Maya giocare con i bimbi, più mi rendo conto di quanto conti la sua famiglia per lei. Anche io ho un bel rapporto con la mia famiglia, ma ciò che hanno lei, Álvaro, Alice ed i piccoli è qualcosa di magico. Riescono a capirsi anche non parlando, sono sempre l'uno accanto agli altri nonostante abitino in due paesi differenti, sanno esserci quando c'è bisogno e sono sicuro che sia lei sia loro mollerebbero le loro vite seduta stante se uno avesse bisogno.
Io ho lasciato Genova per seguire il mio sogno ma vivo bene, so che la distanza è differente, però non sento la mancanza dei miei genitori come Maya la sente di Álvaro.

Á.M:"La ami?" Mi volto verso Álvaro che mi guarda sorridendo.
Io:"Più della mia stessa vita, è la persona più importante per me. È il mio numero fortunato."
Á.M:"Quando ci ha parlato per la prima volta di te, sia io che Paulo ci siamo resi conto che non l'avevano mai vista così, nemmeno quando si trattava di Pedri. Ti ama come non ha mai amato nessuno quindi per favore, non spezzarle il cuore. Se un giorno dovessi smetterla di amarla, non farla soffrire, dille la verità. Maya non merita di soffrire per nessuno."
Io:"Non ho nessuna intenzione di farla soffrire, non me lo potrei mai perdonare."
Á.M:"Il cuore di mia sorella è la cosa più preziosa per me, te lo sto affidando, non farmene pentire."

È questo che intendo quando dico che loro hanno un rapporto speciale, il modo in cui Álvaro protegge sua sorella non l'ho mai visto fare. Spero solo di essere alla loro altezza.

Il numero fortunato/Andrea Cambiaso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora