XVI - Crater

83 6 1
                                    

Stavo beatamente dormendo e sognando come un sasso, quando mio fratello decise di interrompere la mia attività.

-Viola, non voglio svegliarti, ma mi ha chiamato Nicolò e mi ha detto di farlo- disse.

-E perché?- chiesi, confusa.

-Vuole portarti in vacanza per qualche giorno, perciò alzati, prepara la valigia e ti aspetta a Malpensa fra un'ora- spiegò.

-Vacanza? Valigia? Malpensa? Fra un'ora? Ma che stai dicendo?- domandai.

-Senti- mi porse all'orecchio il suo cellulare con in riproduzione un vocale di Nicolò.

Ciao Ale, tua sorella non mi risponde. Se non si sveglia intorno alle 9 tirala fuori dal letto e dille che la aspetto alle 10 a Malpensa per una vacanza.

-Cioè lui dal nulla decide di partire senza dirmi né dove né perché?- mi lamentai.

-É inutile che ti lamenti con me, vestiti, prepara la valigia e ti lamenti con lui a Malpensa, magari su un aereo- rispose mio fratello, lasciando la mia stanza.

Mi alzai dal letto e mi infilai velocemente sotto la doccia. Ringraziai me stessa per essermi fatta la piega giusto la sera prima.

Preparai la valigia con vestiti per una settimana, non sapevo quanto saremmo stati.

Maledetto Nicolò.

Portai pantaloni lunghi e corti, magliette a maniche corte e una felpa in caso facesse freddo ovunque volesse portarmi quel pazzo.

Sistemai i miei oggetti personali in una borsetta, salutai mio fratello e lasciai il mio appartamento.

Poggiai la valigia nel bagagliaio dell'auto e mi misi alla guida. Chiamai in vivavoce Nicolò dirigendomi verso l'aeroporto di Malpensa.

-Buongiorno amore, ti sei svegliata?- la sua voce risuonò nell'auto.

-Buongiorno, sto già arrivando, dove sei?- chiesi.

-All'ingresso del Terminal A dell'aeroporto, ti aspetto qui- mi disse.

-Va bene- e chiusi la telefonata.

Guidai per un bel po' di minuti, per poi giungere nel parcheggio dell'aeroporto internazionale. Cercai con lo sguardo l'ingresso del Terminal A e mi diressi lì.

Una volta entrata, vidi Nicolò che scattava un selfie con dei fan. Mi avvicinai e feci per sgridarlo.

-Buongiorno amore- mi disse lui sorridendo.

-Ma che hai in testa? Mi mandi a dire da mio fratello di sbrigarmi in un'ora perché mi porti in vacanza senza dirmi dove e per quanto?-.

-Calmati non c'è nulla di male- rise lui -volevo farti una sorpresa- si avvicinò di più e mi prese dai fianchi.

-Non mi hai detto neppure buongiorno- continuò.

-Buongiorno amore- sbuffai e poi mi arresi. Lui mi baciò.

-Ma quindi dove stiamo andando?- chiesi insistente.

-Lo scoprirai al gate, ora pensa a passare i controlli- rispose portandomi verso i nastri trasportatori.

Passai i controlli e presi qualcosa al bar dell'aeroporto. Nicolò continuava a controllare i voli, in attesa del gate. Non avevo ancora individuato quale gli interessasse effettivamente.

Ad un tratto mi disse: -ci siamo, andiamo- e mi trascinò verso uno dei tanti gate. Quando si fermò davanti ad uno, alzai la testa per scoprire la destinazione.

Cagliari

Vuole portarmi a Cagliari? Dalla sua famiglia?

-Mi stai portando a Cagliari?- esclamai.

You're a Sky full of Stars - Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now