Universe

CAPITOLO DUE (3) _ Summer Splash

Erano le tre e mezza del pomeriggio quando le Universe giunsero all'arena che ospitava gli spettacoli dal vivo di Star Stage. Quando scesero dal furgonicino, la loro attenzione venne attirata da un gruppo di ragazze che aspettava l'arrivo del gruppo dietro una recinzione metallica; le Universe le salutarono e vennero ricambiate da urletti emozionati che le fecero gongolare internamente.

Stacy le seguì tenendo sulla spalla la tracolla della borsa del computer e in mano il cellulare.

Una volta dentro l'arena vennero accolte dalla presentatrice dello show e un paio di telecamere.

«Ragazze! Ben arrivate!» le salutò Thea Flames abbracciandole una alla volta.

«Ciao.» risposero loro, entusiaste.

«Vi porto al vostro camerino e poi a conoscere i nostri concorrenti.» disse incamminandosi. «Mia figlia adora la vostra canzone.»

«Anche noi.» commentò Dylan, facendo ridere compagne e presentatrice, venendo colpita al braccio da Ryan.

Salirono al primo piano, dov'erano ubicati uffici e camerini, e proseguirono fino a una porta in legno sulla quale era stato affisso un foglio con il loro nome stampato sopra. Thea la aprì e fece entrare le Universe, le quali posarono subito le loro borse sul divano presente e i vestiti contenuti nelle buste porta abiti su una sedia. Prima di uscire per andare a incontrare i concorrenti, dovettero aspettare Dylan e Ryan, intente ad ammirarsi negli specchi da trucco.

«Signorine,» le richiamò Morgan, «tra un quarto d'ora ricominciano le prove generali e noi saremo le seconde.» ricordò loro. «Siete in grado di muovervi!» urlò poi facendole sbrigare.

Giunsero nel backstage e Nyx spostò lentamente gli occhi sui diciotto concorrenti che riscaldavano la voce con gargarismi e solfeggi, o facevano stretching in qualche spazio ridotto a lato del retro quinte prima di salire sul palcoscenico per la prova generale. Uno dei concorrenti si girò verso di loro e le riconobbe immediatamente, colpendo poi con la mano il torace di un compagno al suo fianco. Con una reazione a catena, le Universe si ritrovarono al centro dell'attenzione.

«Ciao, ragazzi.» parlo Johnny, e subito dopo furono circondate dai finalisti di Star Stage.

Prima delle prove, ebbero qualche minuto da dedicare a curiosità e consigli.

«È vero che siete state rifiutate ai provini l'anno scorso?» chiese una ragazza.

Nyx guardò verso Johnny mordendosi il labbro inferiore.

«Mh...» mormorò fingendosi stranita la cantante dai capelli tinti di rosso fuoco, «cosa?» sorrise, come se non sapesse di cosa stesse parlando.

«Gira questa storia che siate state rifiutate.» spiegò meglio.

«Anche se fosse vero, non importa perché ora siamo qui.» intervenne Nyx. «A volte non conta da dove si parte ma dove si arriva.» sorrise. «Un rifiuto non può e non deve essere la fine, ma un nuovo punto da cui partire e da cui prendere ispirazione. Prima o poi verrete eliminati dalla competizione, dovrete alzarvi le maniche e proseguite. Senza piangervi addosso per la sconfitta.»

In realtà, le ragazze si erano presentate ai provini per partecipare all'undicesima edizione della competizione, superarono la prima audizione, ma poi, giunte di fronte ai giudici, questi le avevano ritenute acerbe e troppo lontane stilisticamente le une dalle altre e perciò erano state mandate via. Quella fase della selezione era ancora senza pubblico e telecamere, perciò che avessero partecipato al programma non era mai stato reso pubblico, né durante la messa in onda del programma né dopo.

«Dovete combattere e far capire a tutti chi siete, e non arrendervi al primo ostacolo.» sostenne Morgan.

Dopo qualche altra domanda sul loro percorso di formazione, un uomo dello staff richiamò l'attenzione dicendo che le prove stavano cominciando; così si alzarono tutti dal pavimento e lo raggiunsero. La prima coppia di concorrenti, appartenenti alla categoria rock seguì l'uomo sul palcoscenico mentre gli altri si divisero restando nel backstage ad aspettare il loro turno. Le Universe si accomodarono su uno dei lunghi divani, osservando come i diciotto concorrenti si preparavano.