CAPITOLO 14

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<<Beatris ci sei?>> la voce mi appare confusa, così come l'ambiente che mi circonda. E un volto sopra il mio mi sorride apprensivo.

<<Anthony?>> Domando in dubbio su ciò che sto vedendo. La testa fa male, ma mentre passano i secondi, ritornano le sensazioni ed i ricordi confusi. Ero sul pianerottolo e ad un tratto mi sono sentita male. C'era qualcuno che si stava avvicinando a me, ma non ricordo chi fosse.

<<Sì sono io, vieni ti aiuto ad alzarti>> mi porge la mano lui, tirandomi lentamente a sedere, su quello che è il divano su cui ero stesa. Mi prendo la testa tra le mani per cercare di farla smettere di girare, e solo ora mi rendo conto che dietro ad Anthony vi sono la signora Wonder, Adrian ed Isabelle preoccupati, e poi Alex, la quale figura è quella più distante da me, appoggiato alla vetrinetta vicino al muro. Mi guarda per un po', quasi come se mi stesse tenendo sott'occhio, ma io immediatamente mi volto verso colui che mi ha evidentemente aiutata mentre stavo male.

<<Cosa è successo?>> gli chiedo incosciente. Anthony continua a stringermi la mano, mentre risponde alla mia domanda.

<<stavo venendo a parlare con Alex, e quando sono arrivato ti ho vista spaesata sul pianerottolo. Non mi sentivi, e dopo poco hai perso i sensi>> mi spiega con sguardo apprensivo. Dalla luce artificiale accesa nella stanza capisco che ormai il sole sta tramontando.

<Grazie, ora sto meglio davvero>> rassicuro lui, e lancio uno sguardo anche a tutti gli altri presenti, tranne ad Alex. Lui preferisco ignorarlo per ora.

<<Se non volevi rispondermi o vedermi bastava dirlo>> ride Anthony, cercando di alleggerire la situazione, e io non posso che sorridere alla battuta da lui fatta, riferendosi chiaramente al messaggio a cui non ho risposto.

<<Ti giuro che volevo farlo, ma sono stata impegnata>> espongo sincera, mentre in risposta, decide di accarezzarmi una guancia con il dorso della mano, causandomi un imbarazzo non indifferente.

<<Anthony, non dovevamo parlare?>> Alex interrompe questo dialogo tra di noi in modo brusco, come d'altronde c'è da aspettarsi da lui. Si avvicina al suo amico, e dopo avermi lanciato un fugace sguardo, lo invita a seguirlo.

<<Se hai bisogno di qualcosa hai il mio numero>> mi fa l'occhiolino Anthony, e questa volta credo davvero di essere visibilmente arrossita. Poi, si alza e segue il suo amico fuori dal salone.

Adrian è andato via, e sono rimaste Mery ed Isabelle, le quali si avvicinano a me per aiutarmi ad alzarmi lentamente in piedi.

<<Mica ti gira la testa?>> chiede la padrona di casa.

<<Vuoi mangiare qualcosa?>> contrattacca l'altra donna che mi solleva per un braccio.

<<No, sto bene grazie>> le congedo, e così Isabelle va via, ma Mery, quasi imbarazzata si posizione di fronte a me.

<<C'è qualcosa che ti turba?>> mi chiede, e nei suoi occhi leggo un reale interesse nei miei confronti. Sembra quasi stia cercando di leggermi nella mente, per scovare il mio disagio.

<<No, sto bene davvero>> fingo scuotendo la testa.

La signora Wonder non sembra credermi, ma, nonostante ciò, non pone altre domande e mi lascia sola.

Poi, avverto il suono del campanello della casa, e d'istinto mi dirigo alla porta, dimenticandomi per un istante che qui sono i maggiordomi ad occuparsi di queste cose. Così, quando arrivo nell'atrio ritrovo solo il signor Wonder varcare la soglia della porta con un'altra donna al braccetto mentre ridono insieme. Resto per un istante interdetta dalla scena propostami, poi mi concentro su di lei. Anche ella è una bellissima donna dai capelli biondissimi, che le arrivano poco sotto le spalle, ha un sorriso smagliante, e linee del viso molto definite. La cosa che però solletica la mia attenzione, è il buonissimo profumo di fiori che sprigiona nel momento in cui entra in casa. Quasi come se mi fosse familiare, mi lascio beare da esso, chiudendo gli occhi.

Lettere dalla LunaWhere stories live. Discover now