CAPITOLO 1

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I medici hanno diagnosticato a mio padre il tumore al cervello ormai due anni fa, in seguito a delle analisi accurate. Eravamo andati a fare dei controlli perché ha iniziato a soffrire di mal di testa inspiegabili sempre più frequentemente, ma ci avevano detto che era solo lo stress. Poi si è aggiunta la nausea e la ripetitiva perdita dell'equilibrio e allora, abbiamo deciso di fare un controllo più approfondito, ma non mi sarei mai aspettata che la cosa fosse così grave.

Ed eccolo lì... quel maledetto tumore che si era insidiato nel cervello di mio padre alla venera età di 42 anni togliendogli tutto.

Ricordo che quel giorno non riuscivo a formulare una parola, una frase di senso compiuto, non sapevo cosa dire. Fu mio padre a consolare me e non il contrario. Riuscii solo a capire che da quel giorno tutto sarebbe cambiato.

A 18 anni la mia vita è cambiata totalmente.

Per mio padre è iniziato l'affanno, la perdita delle forze e piano piano passava sempre più tempo a letto. Io cucinavo, pulivo, lavavo, stiravo, e mi occupavo delle medicine, ed è quello che continuo a fare ora.

Poi è arrivato il giorno in cui il suo corpo ha smesso parzialmente di funzionare, oggigiorno si alza dal letto solo per andare al bagno tre volte al giorno... e con la perdita dell'autonomia è arrivata anche la perdita del lavoro di mio padre, e lì ho capito che lavare pulire e stirare a casa mia non sarebbe bastato, così ho iniziato a farlo anche in altre case.

Ed è quello che sto facendo anche ora, a casa Trudor, una famiglia con ben cinque figli: inutile dire che è un lavoraccio pulire tutto il casino che fanno quei marmocchi, ma loro mi adorano e l'affetto è reciproco.

<<Kate noi usciamo, quando hai finito sai dove lasciare le chiavi>> è la signora Trudor a parlare, mentre si sistema il cappotto e prende la mano del piccolo Matias.

<<Certo signora, a domani>> le rispondo volgendole un semplice sorriso. Guardo la loro tranquillità e la loro spensieratezza arrivando spesso ad invidiarla leggermente. Sono una bellissima famiglia, sono uniti e si vogliono un mondo di bene. Inoltre, sono tutti sani grazie a Dio, e i bambini hanno entrambi i genitori... già, chissà com'è...

Cerco sempre di non pensare a mia madre, non so esattamente come, ci sono giorni in cui la odio per la sua codardia e altri in cui penso che forse ha avuto i suoi motivi... ma quanto devono essere importanti questi motivi per abbandonare di punto in bianco tuo marito e tua figlia?

Non so perché mio padre non ha mai parlato male di lei, non ha mai detto una cattiva parola sul suo gesto, mi ha sempre solo raccontato come era bella, di come profumasse di rose e borotalco e di quanto era innamorato di lei... forse fa troppo male anche a lui, perché quando ho provato da piccola a chiedergli il motivo per cui tutte le mie compagne avevano una mamma e io no, lui ha saputo solo dirmi che "è dovuta andare via per scoprire il mondo, ma sappi che ti amava molto" ma io so che sono tutte cavolate...quelle cose che dici ad una bambina di 4 anni per non farle pesare che sua madre non la voleva ed era infelice con lei.

Nonostante ciò, a casa non c'è nessuna foto sua, nessuna foto con papà, nessuna foto con me.

Certe volte penso che non sia mai esistita, che forse io sono l'eccezione alla regola: una bambina nata solo dall'amore di suo padre.

Ho solo racconti di una persona troppo innamorata per poter vedere le imperfezioni di questa donna.

Cerco sempre di non aprire questo argomento con papà, soprattutto ora che sta soffrendo già abbastanza, ma in questo momento così difficile la mancanza di una madre si fa sentire ancora di più.

Lettere dalla LunaWhere stories live. Discover now