Londra, 1934 - L'autoradio

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Londra, 1934

È una bella giornata.

In realtà tutte le giornate, da quando sono l'auto di Antony J. Crowley sono state belle, ma oggi lo è in particolare. All'alba il cielo londinese pareva minacciare la solita torrenziale pioggia, ma da quando Crowley è uscito dal suo portone e ha guardato a lungo il cielo, quasi a minacciare e scacciare ogni nuvola, è uscito un sole che raramente si intravede in questa stagione, o perlomeno così dicono le persone che passano in strada. Adoro il mio proprietario e le sue stranezze. I primi tempi mi lasciavano perplessa e confusa rispetto a come ero stata abituata in fabbrica, ma ormai mi godo la libertà che mi è concessa rispetto alle mie taciturne e sottomesse colleghe.

"Buongiorno Bellezza. Oggi facciamo dei giri. È esattamente un anno che sei la mia auto e vorrei portarti in un posto speciale".

Rombo un po', emozionata.

Per la prima volta mi porta in una grande stazione di servizio e fa riempire il mio serbatoio fino all'orlo con del carburante vero. Poi però intraprende una strada che conosco fin troppo bene. Non è possibile. Rallento e borbotto. Mi oppongo. Non mi starai mica portando alla concessionaria! Non voglio tornare lì!

"Non alla concessionaria, lì a fianco! Hanno aperto un tunnel di lavaggio per automobili proprio poche settimane fa. Con tutte le piogge che ci sono state ultimamente... Ti piacerà, vedrai".

Spengo i motori.

...

"Non sto dicendo che sei sporca, come te lo devo dire! Dammi un'ora di fiducia, ti prometto che ti piacerà".

Alla fine mi lascio convincere.

Tre uomini mi dedicano un'ora di cure come non credevo possibile. Mi fanno scivolare su degli strani tappeti, mi lavano con delle apposite lance a getti d'acqua di diversa temperatura e pressione. Infine mi asciugano con getti d'aria calda.

Sembro nuovamente fresca di fabbrica.

Crowley si avvicina a me sorridente e ammiccante "Avevo ragione o no?"

Gli strizzo un faro.

Poi, appena messo in moto, apre un finestrino: intuisco che stia aguzzando le orecchie e annusando l'aria fuori. Con la lingua si lecca le labbra.

Anche io sento delle voci di uomini in lontananza.

"Sì, questo va consegnato al signor Fell entro oggi."

"Ma il signor Fell non ha mai acquistato un'automobile qui. Perché mai avrebbe richiesto una simile consegna? Di domenica per giunta!"

"Senti, conosce di persona perfino i fratelli Galvin. E ha lasciato una profumata mancia proprio stamattina. Fa' questa consegna. Sicuro ti lascerà un'altra mancia. Fossi in te smetterei di lamentarmi e mi darei una mossa."

Poi il rumore di un pesante automezzo che si mette in moto.

Crowley ha smesso di respirare.

So con certezza dove dirigermi.

Parcheggiamo a pochi metri dalla libreria dove intravediamo Angelo di spalle trafficare con un grosso scatolone.

"Ehilà Aziraphale. Anche di domenica consegnano libri?"

"Cro... Crowley? Cosa ci fai qui? Non sono libri è solo un... Sei venuto in auto?"

"Certo. Perché?"

Si volta e con passo frettoloso mi viene incontro.

"Buon compleanno!" esclama con un sorriso che illumina tutta Whickber Street.

Diario di una BentleyTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon