Nessuno.

«Chiedile immediatamente scusa. Ora», ringhio arrabbiato.
Non importa se lui è il mio migliore amico, anzi in questo caso non importa assolutamente nulla perché non si risponde in modo così scorbutico.

«Fino a prova contraria vi sto salvando dalle situazioni spiacevoli cancellando le prove del vostro furto. Quindi sono anche affari miei», ribatte Chloe leggermente arrabbiata.

Questa sì che è la mia ragazza.

Il moro rotea gli occhi al cielo, ignorando ciò che, sia io e sia Chloe, abbiamo detto.
Rivolge di nuovo l'attenzione all'uomo.
«Che c'è, hai paura?» chiede Andrew sghignazzando.

Brian in risposta brontola un leggero "sì" e Andrew scoppia in una risata.
«Ohh, fai bene ad averla.»

Mi sa che non ha capito che quel "sì" è stato detto in modo ironico.

Kai scuote la testa in senso di negazione, odia tanto quando Andrew crede di essere l'uomo più potente al mondo.

Infondo è solo un ragazzo di diciott'anni.

«Rispondici Brian», si intromette Mike con voce più calma.

L'uomo seduto ci squadra dalla testa ai piedi a tutti e quattro.
Poi scuote la testa in disappunto.

Andrew ringhia dalla rabbia e gli scaraventa un pugno sul viso.
Scattiamo tutti e tre per fermare Andrew ma il nostro gesto è stato invano, siccome l'uomo ha iniziato a sputare sangue e a gemere dolorante.

«Ragazzi!» esclama stupita Chloe.

«Andrew!» lo rimproveriamo tutti e tre.

Il moro si sistema meglio la maschera sul viso e ci guarda con uno sguardo ovvio, «non vuole parlare? Lo faccio parlare io con le maniere forti», alza le spalle.

«Con la violenza non risolvi un cazzo!» parla Kai arrabbiato.

Andrew inarca un sopracciglio, «e chi te lo dice?», chiede in modo ironico.

Il sangue inizia a uscire a raffica dal naso di Brian e i suoi gemiti doloranti riempiono il magazzino.
«Sei un figlio di puttana ragazzo», urla l'uomo.

Andrew sghignazza.
«E tu sei un figlio di troia se non mi rispondi. Come la mettiamo?», inclina la testa e incrocia le braccia al petto, «te lo ripeto per l'ultima volta, per quale motivo ti trovavi lì?»

Mi porto una mano sul viso, stanco della situazione creatasi e mi avvicino a Andrew.
«È un fottuto giardiniere Andrew! In quella casa ci lavora», sbotto.

Non ci vuole una laurea per capirlo.

Andrew mi fulmina con lo sguardo, «io non credo che sia solo un giardiniere. Non so con quale forza mi sono trattenuto quando l'ho trovato a spiarci dietro quel fottuto cespuglio e ho scoperto chi è e cosa ha fatto

Si mette di nuovo con la schiena dritta e cammina fino al tavolino dove sono presenti tutte le nostre armi.
Ma mi stupisco quando invece di prendere un'arma afferra un fascicolo e me lo lancia contro.
«Leggi.»

I fogli raccolti nella cartella mi sbattono contro il petto e gli afferro prima che cadono a terra.
Faccio un'espressione confusa.

Wicked GameOnde histórias criam vida. Descubra agora