CAPITOLO UNO (2) _ Ellen DeGeneres Show

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And we'll return home tomorrow  ]



Dopo il secondo ritornello, eseguito allo stesso modo del primo, fu nuovamente il turno di Nyx che rappò lo special mentre le altre ragazze rimasero ferme intorno a lei.


[  I'm ready

Wow, wow

West coast

Pray Jesus awake the most

We reach the coast

I won

Fire, fire

I'm catching fire

My flames are higher

Can you - hear this sound?

It is for our second round

If you're okay,

Bring me to the bay

I need you to stay

Stop. Mayday – This is fun

Make my bun

Water gun

Rays of sun.

Done– I'm Nyx (mh mh)

They're six (ah ah)

And this rhyme... is closed here  ]



Ripeterono il ritornello. Al termine del brano, erano tornate alle postazioni iniziali e gli spettatori avevano ripreso ad applaudire. I membri della band fecero un inchino e vennero raggiunte dalla conduttrice che si complimentò con loro prima di annunciare una breve pausa, in modo di dare il tempo al gruppo di bere un sorso d'acqua e riprendere fiato dopo la sensazionale performance.


«Siamo tornati con le Universe.» fu così che Ellen DeGeneres diede il bentornato ai telespettatori dopo l'interruzione. «Prima di cominciare vi chiedo di farvi conoscere a chi ancora non sa chi siete.» si rivolse alle Universe.

Le ragazze annuirono e, una ad una, si presentarono guardando tra la telecamera e il pubblico.

«Ciao a tutti, io sono Nyx,» cominciò «e sono la leader di questo gruppo!» si piegò in avanti, in un lieve inchino.

«Eccomi! Sono Robbie.» disse la più giovane del gruppo, aprendo bene le mani come saluto.

«Ehi! Io mi chiamo Johnny!»

«Salve, gente! Mi chiamo Morgan.» si presentò la più anziana delle Universe agitando la mano.

«Ciao! Piacere, sono Andy!»

«Ehi! Sono Ryan!» esclamò entusiasta per poi mandare un bacio volante.

«Piacere, io sono Dylan!» concluse la più alta del gruppo, ridendo.

«Bene, bene.» parlò Ellen per poi guardare una ad una le ospiti del programma. «La vostra formazione risale a due anni fa e in questo periodo avete pubblicato molteplici videoblog che hanno seguito questo percorso. Io ne ho visti un paio ma molti nel pubblico no, quindi vorrei chiedervi, come nascono le Universe?»

«Beh... la versione corta è che le Universe nascono per introdurre una girlband nella scena musicale attuale. Abbiamo sostenuto una serie di provini che avrebbero dovuto concludersi con un gruppo di quattro ragazze però qualcosa in tutte noi ha attirato l'interesse dei reclutatori e il progetto si è modificato in fase finale.» Nyx sorrise ricordando anche le emozioni di quei giorni.

«E la versione lunga qual è?»

«Quella la sanno solo i nostri agenti alla New Energy.» risponde Johnny ridacchiando.

Le Universe annuirono divertite ed Ellen continuò.

«Chi ha scelto il nome?»

«Nyx.» rispose prontamente Morgan.

«E anche per questa storia c'è una versione lunga e una corta.» continuò Dylan. «Il brainstorming è durato due giorni, al secondo eravamo così demoralizzate che abbiamo scelto il meno peggio, che resterà nel lato oscuro del web. L'abbiamo tenuto per una settimana, poi una sera Nyx è rientrata nella suite e ci ha proposto "Universe". Ci trovammo per la prima volto tutte d'accordo.» disse con un sorriso.

«A volte le idee della nostra Nini sono pessime,» parlò Ryan ricevendo un'occhiataccia dalla diretta interessata «ma per il resto ha davvero una grande mente e spesso ci ritroviamo a fare ciò che vuole senza sapere come sia possibile, tipo lavaggio del cervello.»

«È una piccola dittatrice.» aggiunse Andy.

«Non è assolutamente vero,» si difese la ragazza, che aveva ascoltato in silenzio fino a quel momento, sorridendo. «Solo... so cosa voglio e come farlo.» disse scrollando le spalle.

Ellen sorrise e annuì, il pubblico ridacchiò e applaudì istruito da un aiuto regia a lato del set. Le sue compagne ridacchiarono in modo più sincero.

«Sono curiosa: sono i vostri veri nomi?»

Johnny raddrizzò la schiena. «Assolutamente sì, non abbiamo nomi d'arte... ma onestamente, il mio, quello di Andy e quello di Robbie sono abbreviazioni.»

Ellen quindi diresse gli occhi verso Nyx facendo incontrare i loro sguardi.

«Quindi il tuo nome è davvero Nyx?»

«Esatto.» sorrise mentre le altre ridevano dell'espressione confusa della donna. «Dalla dea greca della notte Nyx: mia madre voleva che il mio nome mi tenesse legata alle mie origini greche.»

«Hai origini greche?»

«Sì, sono greca, nata ad Atene, come mio padre; sono arrivata in California quando avevo cinque anni e mezzo.» spiegò brevemente.

Ellen annuì e si sporse un poco verso di loro.

«Tra di voi usate dei nomignoli?»

Le ragazze si guardarono l'un l'altra con accenni di sorriso sulle labbra e fu Robbie quella ad annuire per prima e a prendere la parola.

«A volte. Magari in situazioni meno intense, tipo quando ci stiamo rilassando o appena dopo le prove. E sono semplicemente ripetizioni delle prime lettere, tipo Momo e Nini; a Ryan togliamo l'ultima lettera e a me e Johnny chiamiano molto strettamente Ro e Jo. Ed Andy è già un nomignolo.» raccontò con tono leggero senza smettere di sorridere.

«Fate prima a schioccare le dita.»

Dylan e Ryan spalancarono la bocca aspirando aria, colte da un ricordo, Johnny sorrise guardando verso Nyx mentre quest'ultima non nascose un sorriso divertito a quelle reazioni.

«Nyx lo fa!» esclamarono le prime due.

La nominata si ritrovò ad annuire confermando l'accusa, boccheggiò un paio di volte alla ricerca delle parole adatte. Poi sospirò e spostò i capelli dietro la spalla.

«Il fatto è che sono sei persone diverse e a volte mi capita di voler chiamare una di loro ma non mi viene il nome, quindi schiocco le dita per attirare l'attenzione. Non è che io voglia chiamarle così, ma... lo faccio.» ridacchiò infine.

«Una delle tante cose da sapere di Nyx è che ha sempre la risposta pronta. La sua preferita è: "sono greca", anche se non c'entra con ciò che è successo.»

Le compagne annuirono tutte in accordo con le parole di Johnny e la leader sorrise grattandosi il lobo dell'orecchio sentendosi lievemente in imbarazzo.

«Okay.» esclamò sollevando le mani e mostrando i palmi prima di congiungerli tra loro davanti al proprio viso, come se stesse pregando. «Non ammetterò più niente.» concluse ridacchiando e intrecciando le dita.

Lo studio venne riempito con uno scroscio di mani e risate divertite.

«È passato un mese dal vostro debutto. Le vostre vite sono cambiate?»

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