4. 𝑻𝒖𝒕𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒅𝒂 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝒎𝒊𝒔𝒕𝒆𝒓𝒊𝒐𝒔𝒂

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Le ragazza camminò ancora per qualche metro, finché i quattro si trovarono ai margini sud del bosco, in riva al torrente.

"Guardate!" disse, e puntò il dito contro la diga di legno.

"Ieri sera ho sentito un rumore, c'erano delle persone, l'hanno rotta e... ed è 12 ore che cerco di capire come ripararla".

Gli Hopefield guardarono tutti il grande squarcio nelle assi di legno che da sempre costituivano la diga del torrente.

La ragazza era così turbata da non essersi neanche presentata, e quando Trevor spostò finalmente l'attenzione dalla sua figura magnetica alla diga, rimase affranto.

Affranto nell'animo, perché aveva capito.

Nessun figlio della Terra avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Ecco cosa ha causato l'inondazione. Pensò.

La ragazza selvaggia era riuscita a rattoppare buona parte del buco con rami spezzati di fortuna, che intrecciati in modo grossolano con le canne del fiume riuscivano ad arginare di gran lunga le fuoriuscite di acqua.

Zeph. guardò verso il torrente, piena di tristezza, ed esclamò:

"Che spreco di acqua!"

"Non so quanto durerà" disse la giovane in foglie.

Zephyra allora fece una breve preghiera mudra, respirando e unendo entrambe le mani all'altezza di Anahata,  il suo chakra del cuore.

Riunitasi con le sue intenzioni si prese un momento per ripulirsi da quella visione e da tutto il danno ecologico a cui aveva assistito quel giorno.

Non aveva ben capito chi o cosa avesse fatto quel buco, ma le era chiaro che non fosse un incidente.

"Perdonali, madre Terra" disse. E si rivolse alla ragazza:

"Lo ripareremo. Tranquilla. Ma dicci, chi è stato?"

Clover notò che in quell'istante la ragazza si fece cupa in volto e abbassò la testa.

Stava anche iniziando a tremare.

Come se nulla fosse, allora, la più piccola figlia della Terra accese un altro fuoco. La giovane spalancò gli occhi e sorrise, accovacciandosi subito appresso. Sospirò felice e sollevata davanti alle fiamme del fuoco e tutto il corpo di Clover venne attraversato da un gran brivido di soddisfazione, come se provasse i sentimenti del Fuoco stesso.

Quindi sorrise anche lei, le mise una mano sulla spalla e le si sedette vicino: "Come ti chiami?"

"Sybilla, e tu?" le chiese l'altra, facendole una carezza.

"Clover" rispose lei solare.

"Oh, che bello! Clover... io adoro i trifoglio. È proprio bello il tuo fuoco, lo sai?"

"Lo so" rispose la piccola, abbracciandola.

Era incredibilmente semplice fare amicizia con Clover.

I due fratelli più grandi nel frattempo sorrisero, ancora incerti se fidarsi o meno. Ma sapevano che Clover non sbagliava mai le proprie amicizie, aveva un sesto senso, e questo li faceva stare già meglio.

"Oh, che sbadata!" disse Sybilla sporgendosi per afferrare un curioso pezzo di stoffa appallottolato.

"Ecco qua! Sono così in ansia per il torrente che ho dimenticato le buone maniere"

Aprì il fagottino e, alla luce del fuoco, apparvero delle grosse e gustose more, tanti lamponi neri e fragole di bosco fresche e invitanti.

"More!" urlò Clover, che ne andava matta, e ne afferrò una manciata.

L'avventura dei fratelli Hopefield - Una breve storia UtopicaKde ÅŸijí příběhy. Začni objevovat