capitolo quattordici

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finisco l'allenamento e torno a casa.

entro in casa e trovo rebecca seduta sul divano.

"hei" dice lei sforzando un sorriso.
"hei" dico buttandomi sfinito sul divano.
"luci è a letto?" chiedo.
"si" risponde lei.

già capisco che qualcosa non va.

"sei stanco?" mi chiede.
"un po', tu? come stai?" chiedo.

a quella domanda mia sorella scoppia a piangere, molto probabilmente ha trattenuto le lacrime tutto il giorno per non mostrarsi debole davanti agli altri.

"io non capisco perché emma si senta di troppo, ho fatto di tutto per farla sentire a suo agio e non ho forzato nulla...so che sembra che non me n'è freghi niente, ma ci sto male" dice singhiozzando.

l'abbraccio accarezzandole la testa dolcemente.

"non è colpa tua becki, le hai fatto conoscere i tuoi amici ed un ragazzo fantastico come andre è lei che non ha saputo gestire la situazione....vedrai che si risolverà tutto...
intanto domani andiamo a vedere la scuola di danza" dico.
"a proposito di questo, voglio che lo sappiate solo tu e fabio...gli altri hanno già tante cose a cui pensare" dice asciugandosi le lacrime.
"certo, va bene" dico.

la nostra chiacchierata va avanti ancora un po', poi andiamo entrambi a dormire.

venerdì 23 febbraio 2024

6.30

@fedexchiesa's stories with @beckichiesa

fede mi sveglia dolcemente e mi prepara la colazione

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fede mi sveglia dolcemente e mi prepara la colazione.
mi porta pure a scuola.

princess treatment, no?

"oggi pomeriggio fabio viene da noi alle 15.30 ed andiamo a vedere la scuola, ok?" mi chiede prima di lasciarmi davanti a scuola.
"certo, grazie fefi, ci vediamo dopo" dico lasciandoli un bacio sulla guancia.

durante tutta la giornata scolastica non faccio altro che pensare alla scuola di danza.

non so ma questa cosa mi provoca un dolore al petto.

non che io non voglia tornare a ballare, ma dopo tutto quello che è successo...
non so è come se mi terrorizzasse indossare delle punte.

poi metti che ho perso il talento e la bravura...

torno a casa e non riesco nemmeno a mangiare.

per tutto il tempo, fino a quando non arriva fabio, tremo.

vedo la sua jeep parcheggiata fuori.

ansia

e devo solo andarla a vedere...

saliamo sulla macchina di fabio, si è proposto di accompagnarci lui.
sono seduta nei sedili posteriori.
non riesco a stare ferma.

arriviamo davanti alla scuola di danza, che stranamente si trova poco distante dal ct.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora