On my way

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Il cortile era vuoto, ad eccezione di una macchina alla quale era appoggiato, con aria assente, un ragazzo. Indossava la giacca dei giocatori di football del McKinley. Quindi evidentemente era lui il ragazzo incaricato da Sam.
«Eccoti finalmente! Quanto ci hai messo ad uscire da lí?»
Si rivolse a me come se mi conoscesse, cosa del tutto impossibile, quindi cercai di rispondere con lo stesso tono disinvolto.
«Avevo delle cose da risolvere. In ogni caso, io sono Beth.»
«Daniel. Andiamo, prima partiamo e prima posso tornare a casa»
«Se hai tutta questa fretta, perché Sam ha incaricato te?»
«Chi?»
«Sam! Cioè, il coach Evans»
«Probabilmente perché sono l'unico lí dentro a guidare in modo decente. E a non volersi infrattare con te alla prima curva»
Gli rivolsi uno sguardo schifato. Come se io fossi una ragazza del genere!
Mentre entravamo in macchina, gli chiesi se era gay. Non avevo davvero nulla contro gli omosessuali, era solo pura curiosità. Magari era per quello che Sam lo aveva incaricato di accompagnarmi, senza preoccuparsi.
«No, è solo che non sono attratto dalle classiche Cheerleader bionde, e per la cronaca, tinte»
Che cosa? Come poteva scambiarmi per una cheerleader? Poi mi ricordai del mio abbigliamento: quella mattina avevo cercato di assomigliare a Quinn il più possibile, legandomi i capelli in un'ordinata coda di cavallo e indossando un grazioso vestito a righe azzurre e bianche . Volevo fare una buona impressione.
«Non sono una Cheerleader. E, per la cronaca - aggiunsi imitando il suo tono di voce - i miei capelli sono biondi naturali»
«Se lo dici tu»
Lui mise in moto ed io mi girai a guardare fuori dal finestrino il liceo McKinley che si allontanava dietro di noi.

Dopo circa un quarto d'ora, fu lui a rompere il silenzio. Io non avrei mollato così facilmente.
«Perché sei venuta a Lima?»
«Sam non ti ha detto nulla?»
«Non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda! Comunque no, non mi ha detto niente. E perché continui a chiamarlo Sam? Siete amici?»
«In realtà è la prima volta che lo incontro. O almeno, in base hai miei ricordi. Ma lui mi conosce da quando ero bambina, è molto amico dei miei genitori, quindi penso che mi consideri come una sorta di nipote o qualcosa del genere»
«Aspetta aspetta, di quali della classe del 2012 o del 2013 sei figlia?»
«Quinn Fabray e Noah Puckerman. Li conosci?»
«Se li conosco?! Cavolo, sono leggende del McKinley! È anche grazie a loro se ora nella nostra scuola ci sono così tanti corsi dedicati all'arte, alla musica e alla recitazione. E poi i ragazzi del Glee Club usciti in quegli anni dalla scuola sono i migliori»
Io non sapevo niente di loro. Non avevo idea del fatto che fossero così importanti. Certo, ogni tanto Rachel tornava nella sua vecchia scuola per fare delle conferenze o tenere lezioni, ma pensavo che lo facesse solo lei, essendo famosa. A quanto pare invece, lo facevano anche tutti i suoi amici del liceo. Anche i miei genitori.
«Dimmi di loro. Dei vecchi ragazzi delle Nuove Direzioni»
«Beh, quelle che hanno avuto successo nella musica sono senza dubbio Rachel Berry, Mercedes Jones e Santana Lopez. Le ho incontrate tutte e tre. Poi c'è la moglie di Santana, Brittany , che è una ballerina formidabile. Vanno sempre in tournée insieme. Poi c'è Mike Chang, anche lui ballerino. Ha partecipato a diversi spettacoli a livello internazionale! E poi ci sono Artie e Tina. Lui fa il regista, anche piuttosto affermato, e sua moglie partecipa in quasi tutti i suoi film, anche solo come comparsa. E poi beh, ci sono Puck e Quinn. Tuo padre è un eroe nell'areonautica. Viene spesso a scuola e ci incita ad entrare nell'esercito. Quinn invece si è laureata a Yale con il massimo dei voti ed i suoi libri sono eccezionali! E la parte di Glinda che ha recitato nella trasposizione cinematografica di Wicked? È stata fenomenale. Ma tu naturalmente queste cose le saprai »
«No, non ne so neanche una » A parte la storia di Rachel, non conoscevo nulla della vita professionale degli altri ragazzi. Per me erano sempre e solo stati gli amici di mia sorella. Probabilmente per questo Shelby mi teneva sempre lontana da loro. E poi ogni volta che andavo al cinema dovevo dirle quale film vedevo, e se a lei non andava bene non mi faceva uscire di casa. E la stessa cosa funzionava per i libri. Ora capivo il perchè.
Daniel invece sapeva così tante cose di loro, era sconcertante. Sembrava un fan accanito di quei ragazzi, uno di quelli che sta ore sui siti di gossip per vedere cosa succede e appena esce una loro biografia la compra e la impara a memoria. Ok, magari stavo un po' esagerando.
«Aspetta un attimo....Clary ha solo tre o quattro anni! » Clary, la bambina nominata anche da Sam
«Infatti io sono Beth. L'altra figlia»
«Ok, tu assomigli in maniera impressionante a Quinn Fabray, non so come ho fatto a non accorgermene prima, ma come mai non ti ho mai vista in giro?»
«Non sono cresciuta con loro»
E iniziai a raccontargli tutto ciò che sapevo. Rachel, la morte di Shelby, il diario, la partenza e l'arrivo al McKinley. Non so bene perché . Probabilmente per il fatto che mi stesse portando da loro. O perché avevo davvero bisogno di dire tutta la storia ad alta voce, per fare chiarezza nella mia testa.
«Diamine. Mi dispiace, per tua madre e per tutto il resto»
Annuii leggermente. Non avevo molto altro da aggiungere. Avevo buttato fuori tutto ed ora mi sentivo svuotata da un grande peso. Poi Daniel si giro verso di me.
«Ti sei vestita così per assomigliare a Quinn, vero?»
Mi limitai di nuovo ad annuire. Lui fece lo stesso. Poi tornamo entrambi a guardare la strada.

The Moment I KnewWhere stories live. Discover now