I'm Coming Home

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Nessuno mi aveva preparata a tutto questo. Nessuno si era preoccupato di avvertirmi. Eppure, dentro di me, sapevo che qualcosa era sbagliato. Sapevo di essere diversa, da sempre. Ma avevo semplicemente cercato di evitarlo, di non pensarci. Eppure, il corso degli eventi mi avevano condotta quì, su questo treno nel cuore della notte, diretta verso l'Ohio. Per avere risposte sul mio passato. Per trovarli.

La prima volta che capii di avere qualcosa di sbagliato fu il giorno del mio decimo compleanno. Tutti i miei amici con i rispettivi genitori erano in sala, pronti per festeggiare. L'ultima ad arrivare fu mia sorella Rachel Berry. Beh, in realtà era mia sorella solo dalla parte della mamma: mi avevano spiegato che Shelby quando era giovane aveva "affittato" la sua pancia ad una coppia gay e dopo nove mesi la bambina appena nata era stata affidata ai due papà. Non aveva capito molto bene quella storia, ma amavo sentirla ogni volta da Rachel, perchè mi piaceva il fatto che avesse un lieto fine: le due si erano rincontrate per caso, a scuola, perchè la mamma capitanava il Glee Club rivale a quello di Rachel, e da quel momento non si erano mai perse di vista.

Quel giorno, appena arrivata, Rachel mi diede subito il suo regalo: una collanina con una stella, proprio come la sua, solo che invece di essere dorata era d'argento.

«Oh Rach, è stupenda!»

«Su, vediamo come ti sta»

Ci posizionammo davanti allo specchio. Rachel mi agganciò dietro il collo la collana. Era davvero splendida. Anche Rachel doveva pensarla allo stesso modo, perchè mi guardava intensamente, e sembrava quasi sul punto di piangere.

«Sei bellissima Beth. La bambina più bella che io abbia mai conosciuto. Sei davvero identica a tua madre»

Io la guardai perplessa, attraverso lo specchio. Alla mamma assomigliavo davvero poco. Con i miei capelli biondi e gli occhi verdi, ero il suo esatto opposto. Per non parlare della mia voce quando cantavo: era delicata e cristallina, il contrario di quella potente e grintosa di mia madre. E di Rachel. Non avevo mai incontrato mio padre, quindi avevo sempre creduto di assomigliare a lui. O almeno, questo è quello che mi diceva sempre Shelby.

«Se solo sei potesse vederti...»Sembrava stesse pensando ad alta voce, piuttosto che parlando con me.

«Chi, Rachel?»

Lei sembrò riprendersi dai suoi pensieri, e si rivolse a me con un tocco d'ansia nella voce. «Nessuno. Dai, torniamo alla festa, si staranno chiedendo dov'è finita la festeggiata.»

Avevo sempre cercato di non pensarci, a quel discorso. Credevo si riferisse a mio padre, o a qualche sua amica. Non a lei. Alla mia vera madre.

The Moment I KnewWhere stories live. Discover now