«Come... Come è possibile? Non mi avevi detto che le metteva le mani addosso, solo che avrebbe cercato vendetta.» aggrotto le sopracciglia, mentre mi ritrovo costretto ad avvicinarmi alla finestra della stanza e ad accendermi una sigaretta.

«Sono tante le cose che non ti ho detto, Matt... Starà ad Ally raccontarle, se e quando se la sentirà.»

Assottiglio le palpebre, riflettendo sulle sue parole.

C'è altro che quell'uomo le ha fatto?

Qualcosa di peggiore?

Inspiro grandi quantità di nicotina per poi sbuffare una nuvola di fumo e far cadere la cenere fuori dalla finestra.

Non potrei, ma non me ne fotte un cazzo.

«Perché non puoi dirmele tu?» domando allora, con un tono di voce più duro.

La voglia di sapere tutto ciò che è successo ad Ally mi sta mangiando vivo, e non so minimamente il perché. Dovrei fregarmene o al massimo prenderne semplicemente atto, eppure una strana rabbia mi divampa nel petto.

«Non posso, ciò che ti basta sapere è soltanto che è un bastardo, e pagherà per le cose che ha fatto.»

Annuisco impercettibilmente e sospiro altro fumo.

Non mi rivelerà niente. Non quando ciò che potrebbe dirmi è qualcosa di troppo delicato per essere lei a raccontarlo al posto di Ally.

Non so cosa abbia passato la tigre, ma quelle cicatrici non preludono niente di buono.

E seppur la curiosità di sapere il resto mi divori totalmente, accetto di lasciar perdere e sospiro.

«Ci puoi contare.»

Subito dopo, allontano il telefono dall'orecchio e chiudo la chiamata.

La confusione di poco fa è incrementata a dismisura, accostandosi a una rabbia ingiustificata. Eppure, la consapevolezza che quel figlio di puttana presto si farà vivo e finirà o con una pallottola nel cranio o in una cella per il resto della sua vita riesce ad attenuare questa collera intensa.

***

«Invece è bellissima questa maglietta, coglione!» la voce squillante di Sally mi si scaglia contro, mentre posa il suo sguardo sulla maglietta con sopra la faccia di topolino stampata sopra.

Roteo gli occhi al cielo e rilascio un sospiro divertito, mentre mi sistemo meglio sul letto di Charlotte.

Sono venuto in camera sua non tanto per sorbirmi le urla isteriche di Sally, quando più per vedere la tigre, eppure in stanza c'erano solo loro due quando sono arrivato. E mi è stato detto solo in seguito da TJ che era uscita...

Poso il palmo della mano sotto il capo, prima di appoggiarlo sul cuscino.

«Quella cosa non farebbe venire un'erezione neanche a pagarla, e tu la metti per uscire con David.» la mia voce roca e provocatoria la induce ad assottigliare le palpebre infastidita e a tirarmi un pugno sul braccio.

In realtà non me ne frega un cazzo di come si veste prima di un appuntamento, ma amo quando si arrabbia e comincia a insultarmi.

(Un)expectedWhere stories live. Discover now