Capitolo 7: Un Accordo Pericoloso

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Is it chill that you're in my head?
'Cause I know that it's delicate

È l'idea peggiore che abbia mai avuto.

La più stupida, la più ingenua, la più...

"Più alto quell'Axel!".

Atterro mantenendo l'equilibrio, ritornando a concentrarmi sul presente e su cosa sto facendo mentre Laila mi impartisce ordini, correggendo ogni più piccolo errore.

Più si fa vicina la competizione a cui devo partecipare, più la mia allenatrice diventa puntigliosa sottolineando ogni singolo errore come se fosse mastodontico. Ma alla fine questo fa parte del gioco, così sposto in un angolo della mente l'idea che mi tormenta da quasi ventiquattro ore e mi concentro sulla posizione di gamba, braccio, equilibrio e chi più ne ha più ne metta.

"Bene" esclama Laila non appena termino la coreografia con il fiato corto, fermandomi al centro della pista, "ma non eccellente. Ora bevi e accasciati sulla balaustra come tuo solito, ma tra dieci minuti riprendiamo e voglio vederti fare i salti più alti della tua vita".

"Ora come ora mi sembra solo di fare i salti mortali" borbotto trascinandomi stancamente verso la balaustra dove Laila mi porge la borraccia, il nostro un routinario quanto confortevole schema.

Il problema della mia idea, però, è proprio che mi serve Laila come prima cosa e ora come ora non ho la più pallida idea di come iniziare il discorso.

Ma da qualche parte bisogna pur iniziare, e quindi...

"Hai sentito della gara di San Valentino?" Domando cercando di mantenere una certa nonchalance, "la organizza la mamma di Beatrice".

Laila annuisce con un luccichio negli occhi, da brava romantica tanto quando Bea: "ma non mi dire! È un'iniziativa molto dolce... Ma sono rimasta stupita dal montepremi. Non so chi sia lo sponsor ma deve essere importante".

Mi faccio un appunto mentale di indagare a questo proposito con Bea mentre osservo la mia allenatrice che smanetta con il telefono, la lingua tra i denti per la concentrazione.

Bisogna essere coraggiosi.

Folli e coraggiosi.

E forse strappare di prepotenza il cerotto può venire in mio soccorso.

"Vorrei iscrivermi" annuncio senza pensarci troppo su, facendo bloccare Laila all'istante.

Alza piano gli occhi su di me, la sua confusione più che evidente, ma a prendere il sopravvento è la curiosità.

"Ma tu pattini da sola".

"Conosco qualcuno..." faccio giusto in tempo a dire prima che l'espressione di Laila si faccia sorniona, l'aria di chi la sa lunga, "smettila di guardarmi così. Ho conosciuto una persona che farebbe al caso mio".

"Dimmi di più" mi incalza con un sorrisetto divertito, la confusione di prima solo un lontano ricordo.

Sospiro cercando di ponderare le mie parole per quanto possibile, un tentativo vano dal momento che questa situazione non è delle più definite.

"Ho conosciuto un giocatore di hockey...".

"Partiamo male" mi interrompe bruscamente Laila, "saranno forti e possenti quanto vuoi, sollevarti non sarebbe un problema, ma hanno l'eleganza di un cinghiale sui pattini".

"Fammi finire" la rimbecco con sguardo eloquente, "questo ragazzo ha una base come la mia, ha fatto pattinaggio artistico per circa otto anni. Ha una tecnica elegante e quando abbiamo fatto il giro di pista insieme ho sentito una buona chimica".

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⏰ Last updated: Feb 01 ⏰

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