4. Runnin' through a difficult place

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You gon'  m e e t  a billion hands
She's just like  c a n d y,
she's so  s w e e t


BROOKE BELMORE



È passato solo qualche giorno eppure non riesco a dimenticare quella sera. Mi sembra di aver vissuto per una volta qualcosa che volevo pure io, qualcosa che, anche se non del tutto, era adatta alla mia età.

Tranne per l'uomo che mi ha stretta tra le braccia.

Non faccio altro a che pensare a quella sensazione di calore e di protezione che infondevano le sue braccia intorno a me.

Penso di avere qualche malattia strana per continuare a pensare a quell'uomo, perché non è da me.

Brooke svegliati!

«Brooke dobbiamo andare a fare colazione» mi dice Mor da dietro la porta del bagno che è comunicante per le nostre camere.

«Si arrivo» le dico. Mi alzo dal letto e mi infilo le scarpe. Regola numero 1 se vuoi sopravvivere in un posto come questo, metti le scarpe. Sempre.

Questo posto è così lurido e vecchio che ci potrebbe essere la malaria o la spagnola sul pavimento.

Mi sistemo i capelli in una coda giusto per non avere i capelli davanti al viso quando mangio.

Apro la porta e vedo Mor tutta sorridente.

«Tutto bene?» le domando.

«Si. Benissimo»

«Fammi indovinare, Dominic?» le domando e lei arrossisce.

«Da quando siamo usciti non facciamo che parlare al telefono e ha detto che se riesce durante la pausa pranzo viene qui» dice.

I suoi occhi sono spalancati e pieni di speranza. Ho paura che possa distruggerla. La vita è la sua, non puoi impedirle di essere felice solo perché tu hai paura.

Deglutisco e le faccio un piccolo sorriso mentre scendiamo le scale in cui c'è un via vai di ragazze.

Arriviamo in cucina e veniamo accolte da un litigio che riguarda due ragazze poco più grandi di noi. Non so nemmeno su cosa stanno discutendo ma sinceramente non mi interessa.

In questo posto è meglio se ognuno si fa gli affari propri. Scoppierei a ridere in faccia a tutti quelli che dicono che tra ragazze che ci si aiuta di più. Qui dentro nessuno aiuta nessuno. Se te la cavi da sola bene, sennò cazzi tuoi.

Sembra come la legge del più forte. Chi è più forte vince ed è adatto a stare in questo posto di merda, mentre chi ha bisogno di una mano non è abbastanza forte da riuscire a cavarsela da solo.

Mi avvicino al frigorifero per prendere del succo e mentre sono intenta a versarlo nel bicchiere mi sento spingere e mi cade tutto a terra. Inutile dire che ho combinato un casino.

«Stai più attenta bruco» borbotta Brittany.

Faccio un respiro profondo e guardo Mor che mi fa segno di no con la testa. Io vorrei solamente allungare le mani sul collo di Brittany e staccarle la testa dal resto del corpo.

«Mi sei venuta addosso tu stronza» le dico spintonandola.

«Ragazze» ci richiama Mor ma né io né Brittany la ascoltiamo.

«Che c'è? I soldi che ti ha dato quell'uomo li hai già spesi tutti in coca?» mi domanda.

«Non mi drogo a differenza tua» le dico.

Mayhem | Marcus Lopez ArguelloWhere stories live. Discover now