-11- La Serpe di Famiglia

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Daniel aveva sperato che il weekend gli avrebbe finalmente concesso quell'agognato riposo di cui tanto era andato cercando durante la prima settimana di lezione.

Ebbene, non fu esattamente così.

Prima di tutto c'era il suo diario, i cui famigerati compiti, incisi in inchiostro blu scuro, gli ricordavano che il conto alla rovescia all'inizio delle lezioni del lunedì si stava rapidamente esaurendo.

Daniel temeva che qualcuno avrebbe potuto sfruttare l'occasione per ridicolizzarlo se non si fosse presentato preparato abbastanza. Di sicuro Chamaylen, il loro professore di Trasfigurazione, per il quale sembrava aver sviluppato una sorta di antipatia a pelle, rientrava tra i primi nomi della lista.

Passare il proprio tempo libero con Chris e Mila si rivelò noioso e sfiancante, più nel fine settimana che nei giorni di lezione, forse perché appunto non c'era un banco a tenerli buoni per diverse ore.

Trascorrevano i pomeriggi e le sere nella Sala di Ritrovo di Serpeverde, cercando di coinvolgere gli studenti più grandi e popolari nei loro perfidi discorsi.

Daniel preferiva tenersi in disparte, con un libro che non riusciva a leggere aperto sulle ginocchia e lo sguardo basso per la paura che qualcuno potesse prendersela con lui se si fosse guardato attorno con troppa insistenza.

Non gli piacevano gli studenti più anziani del suo dormitorio. Sembravano essere tutti fatti con lo stesso malefico stampino di Asher Greenhalgh, il prefetto, con un aspetto minaccioso e un carattere meschino e calcolatore.

Ad avvalorare la sua opinione si aggiunse una traumatizzante esperienza che gli studenti del primo anno si trovarono ad affrontare la notte del sabato, quando tutti si erano già coricati sotto le coperte per una bella dormita.

Con un tonfo improvviso, la porta si era spalancata di colpo sul dormitorio silenzioso e una serie figure avvolte dai mantelli avevano fatto irruzione come una banda agitata di spettri.

Strappato a forza dal calore delle sue coperte, Daniel era stato costretto, assieme ai suoi compagni di stanza, a seguire quella che sembrava essere una spedizione punitiva.

I ragazzini del primo anno vennero radunati sotto una delle arcate che si apriva sui muri della Sala Comune, ancora scombussolati e intimoriti dal brusco risveglio.

«La questione è molto semplice, ragazzi!»

Una voce autoritaria lì investì, costringendoli ad un sobbalzo.

Daniel avrebbe riconosciuto il tono aspro di Asher Greenhalgh e della sua cricca di amici anche se non avessero avuto i volti coperti dai cappucci delle cappe scure.

«Questo è il modo in cui la nobile Casa di Serpeverde accoglie le sue nuove matricole. Adesso tutti in fila!»

Persino il volto di Chris esibiva una smorfia turbata, segno inequivocabile che quella fosse una svolta fuori programma.

Marcus, invece, strabuzzava gli occhi assonnati al vuoto, quasi del tutto imperturbabile dal flusso degli eventi.

Una volta che si furono tutti allineati, la figura incappucciata centrale fece un cenno esaustivo alle altre, agitando fugacemente la mano.

Quasi tutti i primini tremarono quando videro che i loro aguzzini avevano estratto delle bacchette.

Ma prima che Daniel avesse il tempo di chiedersi in quale modo li avrebbero stregati, arrivò l'ordine.

«Bendateli!»

Dei nastri di seta nera piovvero dal soffitto direttamente sulle loro teste, costringendoli alle tenebre.

Diario di un SerpeverdeWhere stories live. Discover now