Emotionless

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Era ormai ora di cena a casa Chase e i due fratelli stavano apparecchiando la tavola in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, quando a un certo punto sentirono la porta aprirsi per fare spazio a un allegro e fischiettante Julius, con la valigetta del lavoro in mano e le gote rosse, non si sa se per il freddo o per altro. - Buonasera, ragazzi miei - disse poggiando la borsa nel suo studio e quindi scomparendo per un attimo alla vista dei due ragazzi che nel frattempo si guardavano attoniti. Quando riemerse fuori aveva un sorriso ancora più smagliante. Si avvicinò ad Alexander e lo baciò su tutte e due le guance facendo ridacchiare Annabeth, alla quale il padre fece fare una piroetta per poi darle un bacio sulla testa. Alexander ridacchiava vedendo l'euforia del padre. - A cosa dobbiamo tutta questa felicità, papà? - Alle parole di Alexander, il padre si fermò di botto, giusto davanti a uno specchio, si guardò con gli occhi sgranati e con entrambe le mani cercò di far andare via quel sorriso ebete dalla faccia. Poi, evidentemente, pensò a qualcosa di serio perché subito si fece triste e con la faccia scura, ma solo a rivoltarsi verso i figli e già il sorriso ebete era di nuovo stampato sul suo volto. - Niente, niente- disse mentre tentava in tutti i modi con le mani di far smettere alle guance di salire e così facendo salì le scale borbottando qualcosa che i figli non capirono. Alexander e Annabeth si guardarono per poi scoppiare a ridere come due scemi. - Sembra che...abbia preso... il Gas Esilarante*...- disse Annabeth tra una risata e l'altra mentre il fratello si era dovuto poggiare al bracciolo del divano per non cadere a terra dalle risate. Annabeth, riprendendosi scuotendo la testa e ridacchiando ancora finì di apparecchiare la tavola e quando scese anche il padre non si dissero una parola durante la cena, ma ogni tanto qualcuno (Julius) emetteva qualche risolino, che presto contagiava anche Alexander, che si metteva a ridacchiare come uno scemo, indicando ad Annabeth con una mano il padre, mentre quest'ultimo ignorava altamente i figli, perso nei suoi pensieri così tanto divertenti.

***

-Tu... cosa ci fai qui?- l'uomo sorrise guardando in basso e si alzò dalla sedia su cui si era accomodato -Sono venuto da mio figlio, che domande- Elinor socchiuse gli occhi - Lui non ti vuole vedere- ringhiò la donna. L'uomo sbuffò - Oh si, certo immagino che tu lo sappia bene quello che vuole mio figlio- Elinor stava per rispondere quando sentì la porta sbattere e vide entrare Luke e Percy mentre ridevano. -Mamma siamo a ca...- stava dicendo Luke, ma le parole gli si bloccarono in gola. Sgranò gli occhi, e guardò Percy che a sua volta guardava fisso l'uomo. E nel silenzio della sala si sentì uno strozzato - Papà...-

***

Il giorno dopo a scuola, ad aspettare lei e le sue amiche agli armadietti c'era Mattthew e il suo più stretto gruppo di "cacciatori". Evidentemente aspettavano una risposta. Annabeth, Thalia e Rachel, avevano in mente un piano perfetto. Raggiunsero gli armadietti ostentando una tranquillità che in verità non possedevano. Appena furono a portata di voce Matthew parlò - Oh, finalmente. Allora Chase, aspetto la mia risposta - Annabeth sorrise angelicamente - Vuoi la risposta? Ottimo... No. - Era evidente che Matthew non se l'aspettasse perché sgranò un attimo gli occhi nocciola, per poi stringerli pericolosamente. -Come no ? - Annabeth accentuò il suo sorriso sarcastico - Cosa c'è? Sei sordo? La risposta è no. N-O.- -Ma tu.. non puoi..- -Oh ma certo che posso, mi hai detto di scegliere, non era scritto da nessuna parte che io dovessi rispondere di sì.- Matthew la guardò perso per un attimo ma poi sul suo volto si aprì un sorriso che Annabeth faceva rientrare nella categoria di Persone Malvagie: Tenersi Altamente Alla Larga! -Oh ma davvero, Miss Nessuno d'improvviso ha deciso di alzare la testa. Sai negli ultimi giorni non mi piace per niente il comportamento che hai preso ragazzina. - disse lui facendo ondeggiare il suo dito vicino al volto della bionda in segno di diniego. - Non sarà per quei due nuovi vero? Ah a proposito, ho sentito che il biondino diventerà il tuo nuovo fratellastro, auguri! La famiglia di sfigati si allarga... Ma non ti prendere troppe libertà principessa, quei due non mi fermeranno e tanto meno tu - disse prendendole il mento tra l'indice e il pollice. A un soffio dalla sua bocca le sussurrò - Non cantare vittoria, principessa, ci rivedremo presto...- e detto questo le lasciò il volto e seguito dai suoi "cani" se ne andò. -Che ti ha detto?- una voce maschile dietro di sé la fece sobbalzare. Si voltò e incontrò gli occhi azzurri di Luke. Annabeth vide alla sua sinistra Percy e alla sua destra Thalia e Rachel. Annabeth si sforzò per sorridere, ma vedendo la faccia delle sue amiche capì che le era uscita solo una smorfia. Cercò allora di assumere un comportamento più consono a se stessa e dopo essersi schiarita la voce disse - Niente, non mi ha detto niente, stava ciarlando, come al solito. Io vado in classe, voi venite?- disse rivolta alle amiche. Thalia disse - Prendiamo i libri e ti raggiungiamo- Annabeth annuì e si diresse verso la classe. Appena svoltò l'angolo, Thalia e Rachel si misero davanti ai ragazzi - Okay, voi due ci dovete aiutare. - Rachel stava per parlare ma Thalia guardando attentamente Percy la fermò. - Percy che è successo?- Gli occhi di Percy di solito pieni di scherno e allegria erano vuoti. Semplicemente vuoti. Non c'era altro modo per descriverli. Luke guardò l'amico e gli schioccò due dita davanti al viso - Perce torna sul pianeta Terra, sì? - Percy si riscosse e magicamente le labbra presero la forma del suo solito ghigno e gli occhi si riaccesero, ma non di allegria, ma di rabbia. Rabbia mai espressa, dolore che disperatamente cercava di uscire da quegli occhi verdi impassibili. - Sì scusate mi ero incantato.- disse lui. Questo tranquillizzò Rachel, tranquillizzò in parte Luke, ma non Thalia, lei quello sguardo lo conosceva bene, e non le piaceva per niente.

***

-Glielo hai detto?- l'uomo sorrise - No ovvio che no, dammi tempo. Anche se già so che mio figlio mi ucciderà, ma non importa. Ci meritiamo la felicità- la donna sorrise e baciando sulla guancia l'uomo, sparì tra gli scaffali polverosi.



Spazio Autrice:

*per chi non lo sappia, il Gas Esilarante è un'idea tratta da Mary Poppins.

Un parto. Un dolorosissimo e travagliatissimo parto, ecco cosa è stato questo capitolo. Grazie al cielo l'ispirazione mi è arrivata stamattina, mentre guardavo il mare e secondo me c'è lo zampino di Percy ;) comunque.... le cose si fanno più intriganti vero?? Ah, adoro creare suspense!! *risata malvagia*

Ora, seriamente, a parte i miei scleri da pazza volevo ringraziarvi. Questa storia non sarebbe mai arrivata a 3,8K senza di voi. Ogni voto e ogni commento sono uno stimolo per me a scrivere per ognuno di voi che legge questa storia, e so che può sembrare una frase fatta, ma vi giuro che non lo è. Quindi grazie grazie grazie e ancora grazie. Questo capitolo lo dedico a tutti voi ;*

-Selene-

As long as we're togetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora