OLIVIA
"Mi spieghi perché siamo qui?"
Olivia scivolò fra due persone, infilandosi nello stretto corridoio delimitato dalle librerie che toccavano il soffitto e si voltò, aspettando che Benjamin la raggiungesse: la sua altezza e il fatto che fosse più piazzato di lei, gli impedivano di infilarsi nei buchi lasciate dalle borse e dalla presenza fisica degli altri.
Essere minuti, alle volte, era veramente comodo.
Sorrise quando la raggiunse e lo guardò sistemarsi meglio lo zaino sulle spalle, mentre lei gli indicava l'espositore carico di borse di tela: "Per questa" sentenziò, indicando il motivo per cui, quel giorno, si erano infilati dentro allo Shakespeare & Company, ignorando il fatto che il famoso negozio stesse per esplodere da quanta gente era compressa al suo interno.
Benjamin fissò le borse esposte, aprendo la bocca e scuotendo il capo, prima di dire qualsiasi cosa: "Una borsa?" le chiese, passandosi poi la lingua sulle labbra e guardandosi attorno: "Scusa, siamo in una libreria - una delle più famose di tutta Parigi - per una borsa?"
"A Marie piaceva e volevo regalargliela per Natale" decretò Olivia, guardando la selezione di tote bag esposte e storcendo il naso, prendendone una blu e una beige: "Quale dici?"
Lo guardò fissare entrambe le borse, storcendo appena la bocca e poi indicare quella chiara che riportava la stampa dell'entrata della famosa libreria: "Questa" le disse, annuendo alla sua stessa decisione.
Olivia sorrise, posizionando di nuovo sull'espositore quella scartata: "Vado a pagar..." si voltò velocemente e cozzò contro una persona, bloccando la frase e massaggiandosi il naso, mentre alzava lo sguardo verso chi era andato a sbattere contro di lei.
Bello.
Fu la prima parola che le venne in mente, osservando il ragazzo più grande di loro: il suo viso era bello e messo in risalto dal velo di barba scura come i capelli.
"Scusami, piccola" le disse, piegando le labbra in un sorriso divertito e dandole le spalle, tornando ai suoi affari
"Non importa" mormorò Olivia, sentendo il tono leggermente sognante della sua voce.
Cavolo. Quindi ragazzi come quello non erano solo nelle riviste o su internet...
"Sei a bocca aperta" sentì dire da Benjamin e si voltò verso di lui, trovandolo al suo fianco e con il broncio che gli piegava le labbra: "Quindi ti piacciono tipi come quello?"
"Io..." Olivia scosse il capo, inclinando la testa e rendendosi conto che, oltre alla bellezza, quel tipo le aveva lasciato la sensazione di già visto: "L'ho già visto da qualche parte..."
"Ma non mi dire" sbottò Benjamin, avviandosi verso le porte da cui erano entrate e mettendosi diligentemente in coda nella piccola fila davanti alla cassa.
"Che hai?" gli domandò Olivia, affiancandolo e guardandolo in volto: sembrava come se fosse arrabbiato e non capiva il perché.
"Niente" fu la risposta borbottata che ricevette.
Olivia lo guardò, scuotendo il capo e lasciando andare un sospiro: pagò il suo acquisto, dopo una buona manciata di interminabili minuti di fila, e uscì dal negozio, mettendo nello zaino il suo acquisto.
Benjamin era sempre al suo fianco però, a differenza delle altre volte, non cercava le sue dita, non le regalava nessun sorriso: era chiuso nel suo broncio e nulla sembrava scalfirlo o distrarlo da...
Da nemmeno lei sapeva cosa.
Sbuffò, lasciando andare un sospiro e guardandosi attorno, cercando qualcosa che potesse interessare a Benjamin e magari portarlo via da quella torre fatta di bronci e aura nera che si era costruito addosso.
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Una storia di Natale
RomanceParigi. Natale. Due ragazzi. Olivia e Benjamin si incontrano per caso il primo di dicembre: uno di quegli incontri che si fanno nella vita di tutti i giorni, ma a cui seguiranno altri, avvicinando i due ragazzi l'uno all'altra. Può un amore nascere...