capitolo 9- chiara

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Chanel's pov

Guidavo a tutta velocità per le strade di Roma

<<Ian....>> chiamai il suo nome per la millesima volta ma non ricevetti risposta

Quando lo vidi chiudere i suoi occhi la paura prese sopravvento del mio corpo e mi buttai subito nel posto del guidatore

Se non faccio nessun incidente è un miracolo

L'ospedale è troppo lontano quindi lo porto a casa mia e li gli curo le ferite, sperando che si risveglierà.

Arrivammo davanti al portico di casa mia, però non ce nessuno

stranota non ci diedi tanto peso e scesi dalla macchina aprendo la portiera posteriore per prendere Ian, ma mo come cazzo faccio a portare questo omone in casa

il mio viso prese un'espressione interrogativa, guardai meglio Ian e mi accorsi che c'era qualcosa di stranota nn riuscivo a capirei cosa si trattasse, fino a quando lui non scoppio in una risata

solo allora capì che aveva fatto finta di "dormire", e adesso il mio viso assunse un colore rosso per la furia

<<PORCA DI QUELLA PUTTANA IAN, MA CHE PROBLEMI HAI?! IO ERO TERRORIZZATA DEL'IDEA CHE TU POSSA MORIRE E TE,DA GENIO OVVIAMENTE,FAI FINTA DI ESSERE MORTO>> penso che incazzata non era la parola giusta per descrivermi ora, ero molto di più, lui però continuava a ridacchiare mentre io mi incavolavo ancora di più

<< scusa printessa (principessa),non volevo terrorizzarti ma ero stanco e ho voluto chiudere gli occhi, e volevo farti uno scherzo, ma la tua espressione interrogativa era da morire e non sono riuscito a trattenermi>>ero ancora incavolata e non riuscivo ancora credere che mi avesse fatto una cosa del genere.

mi allontanai in modo che riuscisse ad alzarsi, anche se delle smorfie di dolore si formavano sulla sua faccia. Quando vidi che Ian era da circa due metri lontano da me, volli muovermi ma lui mi acciuffò prendendomi tra le sue braccia. Provai a divincolarmi da esse ma era più forte di me, e ci mise un po' più di forza

<<dai printessa (principessa),non essere arrabbiata, scusami non volevo>> lui mise da parte l'orgoglio, ma io no, quindi, da stronza qual ero, mi coccolai tra le sue braccia mentre lui diminuì la presa, e senza che lui se lo aspettasse, riuscì a scappare

<< con delle semplici parole non fai nulla, quindi se vuoi farti perdonare entra in questa casa e lasciati medicare>>

<<non ho nulla, sono solo dei graffietti>>

<<si ovvio, tu quelli li chiami graffietti, ma per me sono pallottole nella pelle, quindi, per piacere, entra senza fare lagne, su>> mormorò qualcosa abbassa voce che non riuscì a capire, ma non mi importava, volevo solo medicargli quelle ferite in modo da stare più tranquilla

Arrivati in bagno lui si sedette per terra, mentre io presi il necessario

<<Chanel, posso fare pure solo>>

<<No, voglio farlo io>> alzo gli occhi al cielo ma un piccolo sorrisino gli spuntò in faccia

<<va bene, ma ad un costo>>

<<qual->> non riuscì a finire la frase che mi ritrovai a cavalcioni su di lui.

Non mi lamentai, uno perché stavo comoda, due perché anche se non avrei voluto, lui mi avrebbe tenuto con la forza.

Iniziai a curargli la ferita sotto il suo sguardo attento

<<brucerà un po'>> lo avvertì mentre misi l'alcool sulla ferita. Fece qualche smorfia di dolore, ma fortunatamente non si lamentò più di tanto

Dopo aver finito, provi ad alzarmi, ma Ian mi tenne salda a se non ebbi tempo di parlare che mi baciò

cazzo, mi ha baciato

oh, e io che pensavo ti avesse sparato

coscienza, sai, non succede nulla se stai zitta per un momento

ci staccammo guardandoci negli occhi, ma fummo stati "disturbati "dalla porta d'ingresso che si aprì

Scesi di corsa e vidi che la mia famiglia era di sotto. Corse da me chiedendomi se stavo bene finché non videro Ian..il viso di Mike si incupì, penso che il mio fratellone è geloso, ma poi vide la camicia di sangue così come le mie mani.

Andai in cucina perché apparentemente il mio stomaco aveva fame, ma quando entrai la porta d'ingresso di aprì di nuovo e vidi Lucy correre da me

Quando ci staccato, notai che dietro di lei c'era un omone, lanciai uno sguardo interrogativo a Lucy, che in tutta risposta arrosì e gli mimai che dopo ne avremmo parlato. Guardandolo meglio, era alto circa quanto Ian, e allora anche lui spuntò salutando il tipo

<aspetta, vi conoscete?>>

<< si, anche lui fa parte della mafia russa>> ora capì che era lui, che aveva preso Lucy.

<< ma ora dobbiamo andare, ci vediamo al tuo compleanno printessa (principessa)>> disse dandomi un bacio sulla guancia mentre Lucy mi guardo maliziosa

La portai in camera e mi feci raccontare tutto su quel tizio, apparentemente si chiamava Yuri, e fortunatamente si era comportato da gentiluomo con la mia migliore amica

<<ora tacca a te>> mi guardò maliziosa e io sputai il rospo

Gli dissi di come mi aveva portato a casa sua, dell' incubo e anche del bruttissimo inconveniente mentre mi portava a casa, e lei rimase sbalordita

Il mio telefono vibrò e quando vidi il messaggio rimasi scioccata. Luciana vedendo la mia espressione si preoccupò

<< è arrivata>>

<<chi?>>

<<Chiara>>

eccoci qua con un nuovo capitolo, fortunatamente sono riuscita a pubblicare

chi sarà mai questa Chiara?

beh, per scoprirlo vi aspetto in un nuovo capitolo, 

kisssssss

-M

Devil LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora