Chapter 13

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REBECCA'S POINT OF VIEW

Sono davvero in una terribile situazione. Non posso fidanzarmi con Leonardo, non voglio. Ci sono i gemelli, ai quali devo garantire un futuro sereno che tutti gli altri bambini avranno, e poi c'è il mio passato che non sono ancora pronta a raccontare.

Mi siedo su un'amaca poco più avanti, in una zona molto tranquilla e riservata. Spero che il mio accompagnatore non mi trovi molto rapidamente, ma invece accade proprio così. Dopo un momento di esitazione lui mi ha seguito ed ora io lo ho davanti.

Il suo sguardo, che era sempre stato forte e mai titubante, ora mi appare fragile e debole. Il luccichio dei suoi occhi é spento, é svanito. È visibilmente triste, deluso da me e dalla mia reazione.

"Leo" provo ad attirare la sua attenzione.

"Reb lascia stare, mi sono comportato come un bambino e tu non potrai mai perdonarmi" mi sussurra con il viso chino. Gli metto una mano dolcemente sotto il mento e lo obbligo a guardarmi.

"Il problema non sei tu, d'accordo?" ci tengo a fargli capire.

"Però c'è un problema, qualcosa che ti tiene lontano da me" mi fa notare. Mi si stringe il cuore, i miei occhi si riempiono di lacrime che tento di trattenere. Non si merita di soffrire per colpa mia e del mio passato, per colpa della mia vita tormentata. È un ragazzo splendido che dovrebbe avere soltanto ciò che desidera dalla vita, perché se lo merita. E lui desidera me.
Mi ritrovo a chiedermi cosa voglio davvero io. Non mi sono mai innamorata, non ho mai pensato che sarebbe stato difficile schivare una storia d'amore perché non ne ho mai avute. Ora, davanti ad un ragazzo che mi sta confessando i suoi sentimenti, mi rendo conto che lo stile di vita che ho scelto é complicato da mantenere.

"Sì Leo, c'è un problema, ma tu non ne hai a che fare".

"Parlamene ed io potrò aiutarti" tenta di farmi esprimere i miei dubbi con lui. Ma io non posso, non devo farlo. Anche se vorrei tanto. É il ragazzo che capirebbe i miei dolori e le mie sofferenze, ha la sensibilità giusta per farlo. Ma non posso cadere nella trappola, non posso rendermi vulnerabile.

"Non puoi aiutarmi" dico, rompendo il magico contatto visivo che si era creato tra noi. Eravamo occhi azzurri in occhi azzurri, una fusione di colori e di gradazioni molto simile al cielo oppure al bluastro del mare.

"Reb, lasciami tentare" insiste. Scoppio a piangere. Il trucco che mi ero accuratamente messa per quell'interessante appuntamento cola sulle mie guance e mi rende impresentabile. Davanti a lui, però, mi sento ugualmente carina. Mi accetta per quello che sono, indipendentemente dal mio aspetto fisico o dall'abito che indosso. Ancora una volta mi trovo a pensare che lui mi accetterebbe anche con due figli, ma caccio quell'idea e mi concentro sulla brutta situazione del momento.

La sua mano si appoggia sopra la mia e lascio che il suo pollice tracci cerchi invisibili sulla mia pelle. Il suo contatto é rilassante, trasmette conforto e calore. É quello che ci vuole per riprendersi da un momento complicato. Proprio per questo mi lascio cullare dal suo morbido tocco e placo i singhiozzi.

"Mi riporti a casa?" domando debolmente con un filo di voce. Soltanto annuendo Leonardo mi aiuta ad alzarmi e mi avvolge in un abbraccio prima freddo e distaccato, poi sempre più travolgente. Camminiamo mano nella mano fino alla sua automobile, parcheggiata non molto distante. Mi apre la portiera e mi lascia sedere, non prima di avermi lasciato un bacio sulla guancia molto vicino alle labbra. Noto una visibile incertezza nel staccare la bocca da me, quasi come a voler rimanere per sempre in quella posizione. Sorrido, pensando che é quello che vorrei anche io. Solo che non è possibile.

Il viaggio trascorre in completo silenzio. Riesco a sentire il suo respiro e probabilmente lui può sentire il mio. Il rumore delle ruote che corrono sull'asfalto rende meno imbarazzante quella situazione, ma non posso nascondere che il mio cuore batte ad una velocità incredibile.

Sono un miscuglio di emozioni e di sensazioni. Vorrei baciare Leo e non lasciarlo andare via, vorrei confessargli i miei scheletri nell'armadio e lasciare che lui mi tranquillizzi. Ma vorrei anche lasciarlo andare via e non vederlo mai più, dimenticarlo, fare come se lui non fosse mai esistito perché so che il primo desiderio é totalmente irrealizzabile.

Chissà se dopo questa serata mi vorrà vedere ancora. In cuor mio spero davvero che non sparisca nel nulla perché con lui sto proprio bene. Eppure, una sua scomparsa mi eviterebbe il triste momento in cui dovrò essere io ad interrompere quello che c'è tra noi, che non credo sia ritenibile una storia d'amore. Ho ancora tre settimane prima che tornino Matilde e Manuele con i miei genitori. Voglio passarle con Leonardo? La risposta é sicuramente .

"Siamo arrivati" interrompe quel silenzio, mentre accosta con la macchina sul ciglio della strada.

"Leo, io.." tento di formulare una frase, ma mi blocco. Non so neppure cosa vorrei dirgli. Forse che non voglio perderlo, forse che deve scomparire dalla mia vita.

Il flusso di pensieri di interrompe nel momento in cui le sue labbra si uniscono alle mie. Le lingue si rincorrono fameliche, le sue mani percorrono i miei fianchi stringendoli forte, quasi a non volermi lasciare andare via.

Ci stacchiamo quando siamo entrambi senza fiato. Vorrei fare l'amore con lui in questo momento. L'amore. É una bella parola, senza dubbio. Forse quello con Leonardo é amore. Quando siamo a letto insieme tutto il resto del mondo scompare, tutto passa in secondo piano. Ci siamo solo noi. Forse è questo l'amore.

"Reb tu mi piaci da impazzire. Io ti voglio aspettare, fin quando sarai pronta" sussurra con la voce tremolante, prima di accarezzarmi la guancia con un palmo.

"Non so se lo sarò mai".

"Aspetterò tutta la vita perché non riesco e non posso immaginarne una senza di te" mi confessa. Mi sciolgo. Nessuno mi aveva mai detto parole tanto belle. Nessuno si era mai comportato così con me, tranne i miei genitori ma quello é un altro discorso. Nessuno aveva mai dimostrato con così tanto affetto di tenere a me.

Sono senza parole e mi limito a fare un sorriso sincero allo splendido ragazzo che ho davanti. Si merita più di una mamma come me. Si merita qualcuno che non lo prenda in giro, che non lo illuda come sto facendo io. Già, perché lui é convinto che sarò pronta per stare con lui, ma non sa che probabilmente non lo sarò mai.

Scendo dall'auto ed entro in casa senza più voltarmi per guardarlo. Mi lancio sul letto ancora vestita, ancora con il trucco sciolto. Abbraccio un cuscino per sentirmi meno sola e lascio che gli occhi mi si riempiano nuovamente di lacrime. Sono incapace di fermarle.

Ricomincia con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora