🎐ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 𝔲𝔫𝔬🎐

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Era notte, notte fonda.
Italia dormiva come un ghiro, non si sarebbe svegliato fino alla mattina presto.
Regno iniziò a camminare per il corridoio, senza parlare, senza dire nulla, aveva da molto notti insonni, se Matheo si sarebbe svegliato doveva correre subito. Non voleva lasciare suo figlio a piangere per troppo tempo.
Il piccino aveva spesso gli incubi.
«povero amore mio» diceva il padre mentre lo coccolava tra le lacrime e i baci.

Aveva l'insonnia da molto ormai, non ci pensava.
Avrebbe dovuto prendere la melatonina come gli aveva detto Soviet, ma non lo faceva, non voleva.
Aveva gli occhi lucidi, sull'orlo di piangere, ma lui non sembrava voler piangere, al contrario, aveva un viso monotono.
Si fermò, la porta della camera del figlio aperta, lo guardò, presto si sarebbe sposato...Già sua figlia più piccola era andata a vivere con la fidanzata e Weimar.
Lui era tornato... e allora perchè i suoi fratelli no?...
"Figlio mio.." entrò, lo guardò di nuovo, si sedette vicino a lui, gli diede un bacio sulla guancia. "Gioia di papà..." Ecco che le lacrime iniziarono a spingere.
Se ne sarebbe andato da casa, sarebbe stato in una casa tutta sua.
Era insopportabile come idea, non voleva separarsene.
"Idiota... è grande ormai.." iniziò a grattarsi il braccio per l'agitazione, fino a sanguinare.
Un'insieme unico di voci iniziò a tormentargli l'udito e il cervello, non disse nulla, non poteva urlare, si coprì le orecchie e aspettò.

La mattina seguente, Italia scese dalle scale, i capelli scompigliati era da due settimane circa che non si faceva la barba, era cresciuta un po' di più, ma gli stava bene d'altro canto.
Guardò il padre, aveva in braccio il fratello minore e lo cullava, cantandogli delle canzoncine, come tutte le mattine.
Guardava fuori dalla finestra, la colazione a cuocere, il latte per Matheo a raffreddare e la luce satura del sole che entrava nella stanza rendeva l'atmosfera caotica, ma piacevole.
«Buongiorno..»
«...» si girò «Buongiorno amore..Hai dormito bene?..»
«mhm..»
Matheo gli sorrise facendogli ciao con la manina, era ancora stanco, accoccolato al petto del padre.
Ita guardò suo padre, le occhiaie sotto gli occhi e lo sguardo assente lo fecero diventare d'un tratto irrequieto.
Lo abbracciò.
«Papà?»
Sussultò.
«Scusa tesoro..» ridacchiò «Sai com'è... tutti i pensieri per la testa..»
Il più piccolo accarezzò il collo di Regno.
«Mama...»
Gli scappò una risata..
«Amore mioo» Lo strinse forte, il bambino fece delle piccole risate.
Italia li guardava e sorrideva.
Era contento, gli ricordava di quando era piccolo e gli portava sollievo vederlo gioiere.

«Io devo uscire tra un po'»
«Lo so...stai attento. Se succede qualcosa dimmelo...»
«Papà sono grande..»
«Lo so.. però non voglio che ti fai male..»
«Va bene»
«Ti voglio bene figlio mio..» gli baciò la fronte e gli accarezzò i capelli.
Per un momento il ragazzo si perse nella morbidezza delle labbra del padre presse sulla sua fronte, labbra sentite mille e più volte.
Sorrise.

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𝙰𝚗𝚐𝚘𝚕𝚘 𝙰𝚞𝚝𝚘𝚛𝚎

Beh. Raga
Dettaglio minuscolo
tornato anche Austro-Crucco💕
Quindi Beh.
Traumi a voglia



-𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒

♟️•{𝔄𝔣𝔱𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔢 𝔚𝔞𝔯~𝔇𝔬𝔭𝔬 𝔩𝔞 𝔤𝔲𝔢𝔯𝔯𝔞}•♟️(𝚛𝚎𝚠𝚛𝚒𝚝𝚎)Where stories live. Discover now