Dopo trenta minuti nei quali le mie amiche cercano di consolarmi senza successo, esco fuori dalla classe e vedo la Ferrante salire gli ultimi scalini che la portano al mio piano. Ci salutiamo e lei immediatamente mi chiede:

<<tesoro, cosa sono questi occhietti? Hai... hai saputo del figlio della tua amata prof, vero?>>

Io non ho la forza di parlare e mi limito ad annuire. Lei fa sparire quel sorriso che ha costantemente in volto e mi mette un braccio attorno alle spalle.
Apre bocca dicendomi:

<<oh, ma non preoccuparti bella, ieri ho parlato con la prof, sai?>>

Alzo immediatamente lo sguardo su di lei e con occhi preoccupati e cuoriosi le chiedi di dirmi di più.

<<Il piccolo Giulio stava giocando a calcio con i suoi amichetti e a quanto pare è svenuto dal nulla. I dottori hanno cercato di fargli una visita il più accurata possibile ed è uscito fuori che il piccolo soffre di problemi di cuore.>>

Io mi allarmo all'istante e la mia paura cresce.

<<La Signorelli come sta?>>

<<Beh, come vuoi che stia... Cerca di fare di tutto per Giulio e chiaramente si assenterà per un po' di tempo, mi dispiace tantissimo, Charlotte.>>

<<Grazie mille per avermelo detto, prof, le voglio bene.>>

<<Anche io, tesoro, però ti prego, non piangere.>>

Mi dice la Ferrante asciugandomi una lacrima.

Entriamo in classe insieme e la sua ora vola via insieme alla giornata.


*La settimana dopo.*

Ho appena fatto un'ora di lezione con la professoressa che sostituirà la Signorelli per due settimane e giuro di non essermi mai sentita così triste ed abbattuta. In qualche modo sono sempre riuscita a trovare un lato positivo in ogni situazione, ma è da giorni che svolgo qualsiasi mansione in modo meccanico. Mi sveglio, mi preparo, vado a scuola, torno a casa, dormo, studio, mangio il minimo indispensabile ed uso il telefono. Dormo, mi sveglio e tutto si ripete.

Nulla di diverso, nessuna emozione.
Nessun raggio di sole nella mia vita. Non ci sono più quegli occhi di miele nella mia vita e mi mancano con tutto il mio cuore.
Non sento più la voce più bella del mondo, e nessun'altra sembra meritare di essere ascoltata.
Non sento più il suo profumo, e qualsiasi altro mi sembra inutile.
Non ho più i suoi occhi addosso, e gli altri iniziano a darmi fastidio.
Vorrei solo che il tempo volasse e che tornasse qui da me.


*Sabato mattina della settimana dopo.*

Questa supplente scassapalle mi chiede per l'ennesima volta una dritta sulla terza declinazione in latino e per poco non sbotto: sono stanca dei suoi continui solleciti. Solo la Signorelli può.

Non riesco nemmeno ad apprezzare il fattore che la mia amata mi abbia incaricata come studentessa che esercita le sue veci, voglio solo riavere lei con me. Non desidero altro.
Alla fine di queste due ore strazianti nelle quali non ho parlato con nessuno e mi sono limitata a fissare il vuoto con l'unico scopo di occupare un posto sulla sedia, la professoressa nomina la donna che penso da tutta la mattina, catturando la mia attenzione.

<<Ragazzi, poco fa ho parlato al telefono con la vostra professoressa e mi ha detto che lunedì tornerà. Siete felici?>>

Io urlo dalla gioia guadagnandomi uno sguardo di ammonimento dalla supplente che spero di non vedere mai più in vita mia e senza nemmeno salutarla esco dalla classe pochi secondi prima che suoni la campana. Esulto con le mie amiche e mi rendo conto di avere di nuovo un motivo per il quale essere felice.

Durante il week end che mi separa dal rivedere la mia amata studio come una pazza, sperando che mi possa interrogare di latino e perfeziono appunti su appunti.
















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Ciao belli, spero che non vi siate dimenticati di me. 🫶🏻

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Where stories live. Discover now