12. Il rumore dell'invidia non può affossarci.

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------------CANZONI DEL CAPITOLO.----

Scusa se non ho gli occhi azzurri- Francesca Michielin.

Alonso- Francesca Michielin.

Il cielo nella stanza- Salmo.

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Il gelo di Dicembre invadeva completamente l'atmosfera che Mia stava respirando quel venerdì sera allo stadio. Si era ritrovata spaesata nel dover lavorare con Andrea sull'articolo della imminente partita. Il suo collega era seduto di fianco a lei, si trovavano all'interno di una stanza accerchiati da giornalisti e telecronisti che preparavano il pubblico allo scontro tra la squadra bianconera e i campioni d'Italia in carica; Il Napoli.

Mia adorava quell'ambiente, voleva diventare una giornalista e tra quelle quattro mura si sentiva perfettamente a suo agio. Non era però particolarmente contenta per la compagnia. Scrivere un articolo con Andrea era lavoro ma non ne era felice. Il ragazzo le era stato addosso tutto il giorno  riservandole battute banali e poco sensate. Inoltre Mia si era resa conto di quanto fosse strano nei suoi confronti; ogni volta che si trovava a rispondere a qualche messaggio, Andrea non mancava occasione per chiederle chi fosse e perchè fosse così sorridente.

La maggior parte dei messaggi che Mia riceveva erano da Dušan. Quest'ultimo le scriveva ogni volta che finiva l'allenamento, le chiedeva del lavoro e si organizzavano per chiamarsi di sera, quando era per loro impossibile vedersi. A ogni nuovo messaggio di Dušan, Mia si illuminava spontaneamente, sorrideva senza farci caso e questo non era passato inosservato ad Andrea.

"Allora mancano dieci minuti all'inizio della partita. Dimmi il tuo pronostico magari aggiungiamo anche quello all'articolo." Andrea si posizionò meglio sulla sedia, davanti a lui i monitor inquadravano la squadra bianconera pronta a recarsi nello spogliatoio per cambiarsi la felpa e poter iniziare la partita.

"Dubito che ai nostri lettori possa interessare il mio pronostico ma se proprio vuoi saperlo ti direi 2-1 per noi." Mia ci pensò su, non sapeva come quella partita poteva evolversi, vi erano troppe difficoltà da abbattere per i bianconeri, sapeva anche però come questi avessero una difesa d'acciaio. 

"Come sei fiduciosa, io ti dico il contrario invece...2-1 per il Napoli, ormai i nostri attaccanti non segnano più."

"Lo sai come la penso, le palle goal non gli arrivano mai, devono andare a carcarsele loro...è un gioco che valorizza la difesa, non l'attacco." 

"Dai Mia...Chiesa non segna da mesi e Vlahovic settimana scorsa ha sbagliato un rigore, senza contare tutti i problemi fisici che ha ogni due per tre."

"Non si può giudicare un calciatore da un calcio di rigore, sai perfettamente quanto vale visto che lo elogi sempre nei tuoi articoli." Mia rispose seccata alla provocazione di Andrea, cercò di non farsi vedere troppo infastidita nonostante sul suo volto il sopracciglio alzato dicesse tutt'altro.

"Bah sarà...finalmente inizia." I monitor ora inquadravano le due squadre scambiarsi un saluto per poi disporsi nelle rispettive metà campo. 
L'arbitro fischiò l'inizio e tutto lo stadio si preparò a quella che sarebbe stata una lunga partita.

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Il primo tempo era passato con varie occasioni da entrambe le squadre, goal mangiati in area, sia per i bianconeri che per gli azzurri, rendevano l'atmosfera ancora più carica e densa. Era da poco iniziato il secondo tempo. Dušan stava giocando bene ma non riusciva a segnare, aveva sbagliato due volte e questo rese Mia nervosa, non solo perchè sapeva come il serbo si stesse maledicendo da solo, ma soprattutto per i commenti poco carini di Andrea che continuava a screditare il numero nove della Juventus. Vedi sbaglia pure davanti alla porta, questo non vale 80 milioni, le disse al secondo errore del serbo. Dušan aveva tirato in area prendendo il palo, un errore clamoroso per un giocatore del suo livello. Mia non gli rispose altrimenti lo avrebbe mandato a quel paese in un secondo. Gatti riuscì poi a mettere la palla in rete con un colpo di testa al 51' minuto facendo esplodere lo stadio dalla gioia. 

To live for the hope of it all.- Dušan Vlahović.Where stories live. Discover now